* Sfumature Corniola *

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Jimin Pov

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Jimin Pov

Uno scrittore francese, una volta ha scritto: 'Non ho paura della morte: è la posta che stabiliamo per giocare al gioco della vita.' Ed io avevo messo ogni cosa in quella roulette che era diventata la mia di vita. Per non venir meno alla promessa fatta al mio Jungkook, avevo lasciato il mio portatile in camera da letto; quando si fosse svegliato io sarei stato lì accanto a lui. Con il pc sulle gambe, creai una planimetria del luogo stabilito con Hobie, sorrisi a quel nomignolo, lo stesso Yoongi ci aveva allontanato per poi farci di nuovo avvicinare; con la grafica posizionai una quantità discutibile di pupi per capire al meglio come potevamo far combaciare i miei uomini con quelli di Jungkook. Tutto doveva essere studiato per indebolire le file di Namjoon, ero certo che quelle di Yoongi sarebbero stati gli stessi uomini; lui non mi preoccupava. Volevo destabilizzare Namjoon e quel genio senza palle, fargli credere che Jungkook si sarebbe mosso con i suoi uomini compreso il mio piccolo San, mi fermai un attimo su quell'aggettivo; fu così facile pensarlo. Scossi la testa mentre la mia mente mise lui con me e Junho con il mio uomo. Nessuno dei due lo conoscevano e Yoongi non sapeva l'esistenza di San, perché l'unico che gli avrebbe dato più informazioni era morto per mano mia. Questo sarebbe stato un punto su cui discutere con la meraviglia che mi dormiva accanto. Sfiorai piano il suo viso, sperando non si svegliasse e che rimanesse in quel mondo; sempre se non erano incubi i suoi, in quel caso sperai che la mia mano li alleviasse almeno un po'. Per quello che sembrava un disegno fatto da un bambino, avevo messo nero su bianco il nostro piano, da capire se fosse stato di morte o di un futuro differente da quello. "Non c'è proprio niente che si può fare?" sentivo ancora la voce di Tae. Con la speranza nel tono, con qualcosa in lui che non riuscivo a vedere anche se potevo immaginare; noi quattro insieme, felici e vivi soprattutto. Potresti fare appiglio alla parte di Yoongi che, nonostante tutto, non ha smesso di amarti e non come fratello. Sospirai scuotendo la testa, poteva anche avere ragione quella maledetta ma a che scopo? Anche ne fossimo usciti tutti vincitori, non avrei mai accettato di tornare ad essere un Black e separarmi di nuovo da Jungkook o, addirittura, arrivare ad averlo come nemico. Perché mi sarei premuto il grilletto nella tempia se si fosse presentata quell'occasione, anzi, avrei fatto in modo che il mio amore mantenesse la nostra promessa. Lo sentii muovere, guardai il suo volto e sorrisi, avrebbe visto questo al suo risveglio e pregai ogni Dio per fare in modo che lo vedesse per il resto della nostra esistenza.

Jungkook Pov

Inconsciamente ed ormai per abitudine allungai una mano quando ancora non avevo aperto gli occhi e la patina di sonno faceva difficoltà a levarsi, incontrai il corpo caldo di Jimin e sorrisi in risposta tornando quasi a lasciarmi andare nuovamente al buio ma invece delle sue curve incontrai qualcosa di duro e lievemente più freddo e non era di certo qualcosa che amavo del mio amato. Corrucciato aprii gli occhi e lo trovai seduto nel letto a dare attenzioni al computer ed un brontolio si levò dalla mia gola. - Mmm... Jimin... - dissi lamentandomi e chiusi gli occhi feriti da quella luce e senza tanti complimenti presi il posto di quell'aggeggio infernale sulle sue gambe poggiandovi la testa; sapevo avrebbe protestato ma volevo starmene così ancora un po' in tranquillità, con il silenzio che ci circondava unito a quella pace illusoria. Era così comodo starsene su di lui e lasciarsi andare pensando che avrei dovuto farlo più spesso. - Chiudi quel coso... - bofonchiai ancora pigro e decisamente poco incline a muovermi con i muscoli che tiravano leggermente come non li sentivo nemmeno dopo una lunga sessione di allenamenti e sorrisi nuovamente ai ricordi di quella notte strofinando il viso di poco sul suo addome.

𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌  *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora