Jimin Pov
Quella mattina Jungkook era uscito per parlare con Namjoon, il messaggio lasciato nel buco nero non aveva alcun tipo di equivoco. Sapevo che non gli avrebbe fatto niente, così come Yoongi con me, in ogni caso sperai per lui dell'incolumità del mio uomo altrimenti avrei distrutto l'intera Shadow, o quello che ne rimaneva. Anche io dovevo sbrigare delle cose parecchio urgenti, i miei sottoposti stavano avendo problemi con la scelta di lealtà; pochi erano quelli che l'avevano giurata a Yoongi, soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti. Lasciai l'ennesimo bigliettino a quello stronzo dal culo sodo, nel caso fosse rientrato prima di me. Ero ancora un po' incazzato dopo le ultime novità uscite dalla bocca di Taehyung, di fatti dopo la sua "partenza", mi ero allontanato dall'unico amore della mia vita. Tra il tradimento di Yoongi, le parole di Taehyung, il suo tenerlo nascosto; e sapevo perché l'aveva fatto, per tenere a bada il mio fottuto cervello da psicopatico e perché avevamo litigato abbastanza per questioni legate al passato. Sospirai arrivando a destinazione, Yeonjun mi stava aspettando palesemente nervoso. - Capo perché cazzo ci hai abbandonato? - non mi diede neanche il tempo di scendere dalla macchina. Sorrisi: - Perché ero morto ma adesso sono qui e si fa a modo mio. - nonostante sentissi ancora un forte legame per mio fratello, la ferita al fianco urlava più dei miei sentimenti ed io non ero uno che passava sopra le cose. - Fate finta di essere fedeli a lui, lo so che è difficile ma non ho come proteggervi in questo momento. - il ragazzo di fronte a me mi guardava negli occhi, memorizzando ogni parola gli stessi dicendo. - Tieni questo, sarò io a contattarvi. Quando arriverà il momento, prendi chi ha ancora le palle di voltare le spalle a Min Yoongi, per allora avrete un posto sicuro dove nascondevi. - continuai. Era vero che la tregua era finita, ma era finita anche per quelli come noi che sottostavano agli ordini; sapevo che Jungkook la pensasse esattamente come me. - Ti siamo fedeli capo! - ed ero certo fosse così. Ci salutammo con la speranza di rivederci presto, lasciai quel posto con una consapevolezza in più: quei due bastardi non erano niente senza me o Jungkook e avevano deciso di farci fuori giocandosi le carte sbagliate. L'altra tappa erano i miei capelli, lunghi e il colore doveva sparire; mi ricordava costantemente la mia codardia! Tornai ad essere rosa e sì, il Jimin di un tempo: spietato, assassino, calcolatore; ma c'era un'unica sostanziale differenza, ero diventato un Jimin innamorato della vita, perché quella vita portava il nome di Jeon Jungkook. Presi qualcosa per la cena, mostrando il mio viso a tutti quelli che pensavano di essersi sbarazzati di me; era bello tornare a vedere quegli sguardi spaventati, era eccitante. Quando tornai a casa nostra, vidi che la moto di Jungkook era in garage e, sospirando profondamente, entrai in casa. Posai i sacchetti sul bancone dirigendomi nell'unica stanza in cui avevo sicurezza di trovarlo. A petto nudo, era madido di sudore, i capelli attaccati alla fronte, i muscoli contratti; il culo sodo e in bella vista grazie a quei pantaloni attillati e, ciliegina sulla torta, era a piedi nudi. Portai una mano sul mio membro frizionando, cercando di alleviare il dolore causato dalla sua durezza. Jungkook mi mancava sotto tanti punti di vista, soprattutto mi mancava unire il mio corpo al suo, cosa che smise di succedere quando portò quel coglione di Taehyung; coincidenza che non fece altro che farmi incazzare maggiormente. Ero talmente assorto nei miei pensieri che non mi accorsi che aveva smesso di tirare pugni al sacco da box.
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𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌 *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*
FanfictionLa vita non regala nulla, ogni cosa che ci concede ha il suo prezzo. Alle volte e misero ma altre... Altre ti mette davanti un conto che ti chiedi se riuscirai mai a saldare, ed allora la vedi giocare. Divertita ci prende come fossimo pupetti nelle...