Jimin Pov
Per quello che la mia mente mi stava facendo vedere, quel posto seppur magico non era adatto a noi due; angeli calmi durante quei momenti di dolcezza sapevamo trasformarci in demoni distruttivi e pur conoscendo quella piccola parte di me, mi stupii come Wonho mi avesse voluto omaggiare di quella stanza immacolata. Forse voleva vendicarsi per poi farmi pagare il doppio di quello che già avevo sborsato. Il fatto che il mio Jungkook mi dedicasse quelle parole, bastavano per farmi sentire speciale in tutto il mio essere; a farmi sentire unico nella vita di Jungkook esattamente come lo era lui per me. - Anche se ci avessi provato non te l'avrei lasciato fare. Mi appartieni Jungkook come io appartengo a te. - dissi sulle sue labbra che non facevano che torturare i miei sensi già in bilico. Dovetti allontanarmi di poco per riuscire a resistergli e non rischiare di rompere qualcosa: - Torniamo a casa? - fu più che felice di dirmi si e non capii se fosse perché quel posto non ci rappresentava o semplicemente voleva stare in quella che era diventata la nostra vita. Ridacchiai e una volta presa tutta la mia roba, camminammo in silenzio per quelle vie accompagnati solo dal rumore adorabile di quel campanellino. - Mi piace la sigla JK... - sussurrai sfiorando quella piccola pallina. Entrambi con le nostre macchine, ci toccò dividerci senza prima avergli lasciato sulle labbra tutto quello che sentivo per lui e in quel momento, mordendomi le labbra e nascondendo la mia sfrontata erezione. La sensazione di rientrare a casa, con i fari di Jungkook subito dietro di me; quell'anello al dito che non feci altro che guardare per tutto il tragitto, era qualcosa di nuovo. Nonostante vivessimo insieme da così tanto tempo, quella notte aveva portato con sé dei cambiamenti sostanziali; almeno era quello che percepivo ma non ebbi il tempo di metabolizzare quell'idea perché quando la porta del garage si aprì totalmente non potei non bloccarmi in mezzo il vialetto. La mia moto era completamente cambiata, tutta rosa tirata a lucido e con il motore modificato. Che diavolo aveva combinato il mio uomo? Parcheggiai la piccola pantera, seguito da Jungkook che sembrava in attesa di una mia reazione, mentre giravo intorno alla moto per non perdermi nessun particolare. - Jungkook... è rosa... - sussurrai ancora incredulo. Aveva il suo perché quella moto con quel colore ed improvvisamente mi venne voglia di farci un giro ed usarla molto più spesso. Accarezzai la sella, pur conoscendola mi appariva nuova e mi piacque ancora di più; salii cavalcioni su di lei, quasi la sentii gemere al mio peso, anche tu mi sei mancata. - Come ti sembra? - chiesi voltandomi verso il mio amato che era rimasto immobile davanti la mia macchina a guardarsi tutta la scena. Santo cielo quanto era bello, talmente tanto da essermi di nuovo distratto rendendo impossibile alle gambe chiudersi per darmi un po' di sollievo; fu inevitabile portare una mano sulla mia intimità e premere di poco.
Jungkook Pov
Non persi nulla di quella scena, nemmeno un suo battito di ciglia e mi chiesi se davvero gli era piaciuta quella sorpresa perchè, se qualcuno mi avesse toccato la moto sicuro gli avrei decapitato la testa ma Jimin era diverso. In completo, con il choker, le pistole in bella vista, il rosa prese un nuovo significato con lui. - Mancavi tu per renderla perfetta, allora? Ti piace? - chiesi avvicinandomi, iniziando ad accarezzare le curve di quella bimba a due ruote fino ad arrivare alla gamba di Jimin, portando le mie dita dal ginocchio fin sopra il fianco e su per la schiena che aveva un chè di dannatamente sensuale in quella posa, tanto che feci scattare di poco la testa di lato. - Mmm... mi dispiace dirtelo... ma non abbiamo ancora finito. - aggiunsi, non riuscendo a non notare come il suo corpo non faceva che rispondermi, quasi chiamarmi ma quell'attesa ne sarebbe valsa la pena. Desideravo il mio uomo ma costrinsi il mio corpo a calmarsi ancora per un pò, nonostante l'immagine che mi ero costruito di lui; nudo con solo quel mio piccolo regalino al collo, che mi offuscava la mente. Presi la sua mano, facendolo scendere da quel gioiellino sul quale volevo vederlo sfrecciare, per abbracciarlo da dietro e spingerlo verso l'interno; cercando di schiacciare l'immagine di San divertito su quella sella a velocità esorbitante. - Mi sono permesso... come dire... di aggiungere qualcosina piccola piccola all'arredamento... - e trattenni il respiro mentre apriva la porta che dava in soggiorno, posando il mento sulla sua spalla per non perdermi la sua espressione; con la speranza che non me le avrebbe lanciate sopra. Col tempo avevo intenzione di rimpiazzarle con altre decenti e la prima di una lunga lista era già pronta per essere stampata ed esposta.
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𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌 *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*
FanfictionLa vita non regala nulla, ogni cosa che ci concede ha il suo prezzo. Alle volte e misero ma altre... Altre ti mette davanti un conto che ti chiedi se riuscirai mai a saldare, ed allora la vedi giocare. Divertita ci prende come fossimo pupetti nelle...