Il vento soffiava sul campo da Quiddich con la stessa veemenza di una nave che sfida un mare mosso.
La squadra di Grifondoro era al completo, schierata davanti al capitano, dei piccoli puntini scarlatti che intervallavano con cerchi rossi l'erba verde, mossa violentemente, dove erano in piedi.
I capelli di tutti i componenti venivano mossi come figli di carta, scompigliati senza ritegno, e si agitavano sulla testa dei proprietari come se avessero preso una scossa elettrica. Per tale motivo, le ragazze avevano deciso di legarseli, e le loro cose si agitavano alle spalle come bandiere di diversi colori.
"Bene, signori" disse James marciando avanti e indietro, incurante del fatto che la maggior parte della squadra fosse al femminile; Lily, scocciata, alzò gli occhi al cielo "come sappiamo, il primo scontro di Quiddich della stagione non ci convolgerà"
"Ah" fece Alice, "qualcuno mi illumini, come é che noi lo sapevamo già?"
"Bensì, sarà una sfida tra Corvonero e Serpeverde" continuó James, ignorandola, e sorvolando sopra di loro avanti e indietro, "Quindi sarà molto interessante. Sia i Corvi che le Serpi sono molto intelligenti, degli strateghi e possiamo solo immaginare quali escamotage si inventeranno per battere in astuzia e con cervello l'altra squadra"
"Scusa" borbottò Sam Wood, confusa "anche noi Grifoni e Tassi usiamo il cervello, no?"
James la ignorò.
"Sebbene ciò, il loro risultato sarà molto importante per noi. É la prima sfida del campionato, e la squadra che vincerà salirà senza dubbio in testa"
"Che acume" commentò Lily, alzando gli occhi al cielo.
"Io continuo a non capire come mai noi non lavoriamo con il cervello" disse Sam, carezzandosi il mento meditambola.
"Oh, non é molto complicato" Fred si appoggiò sulla sua scopa e guardò la sua compagna con in vago sorriso di scherno; Sam gli rivolse tutta la sua attenzione "noi andiamo più di Culo, con la C maiuscola"
"Tuttavia" riprese James, e se non fosse stato per la sfumatura di irritazione del suo tono Rose avrebbe creduto che non gli avesse sentiti "Noi dovremo sfidarci, senza contare il risultato, con i Corvonero, e ciò ci pone davanti a un quesito"
"Oh James, attento a un pensare troppo velocemente" Roxanne, la scopa appoggiata dietro il collo e la massa di ricci stretta in una coda che sembrava sul punto di scoppiare, sorrise al cugino "il tuo cervello é troppo disabituato a formulare frasi derivanti da un pensiero complicato: potresti esplodere"
Lily sbottò in una risata che si propagò anche al resto della squadra, e Rose fece fatica a trattenersi.
James le rivolse un occhiataccia, mentre i suoi capelli neri si arruffavano ancora di più sotto quel vento implacabile, poi continuò: " quello che intendo dire, é che il loro risultato ci interesserà, anche se indirettamente."
"Ma va?" Disse Alice, inarcando un soppracciglio "da quando il risultato di una squadra non ci interessa?"
"Al prossimo che mi interrompe lancio una Maledizione" minacciò James, fermandosi a mezz'aria con le braccia incrociate al petto, scrutando la squadra sotto di lui con un cipiglio severo, ma ugualmente difficile da prendere seriamente data la nota ilare che, col passare del tempo passato a fare il jullare, James sembrava aver incorporato nei suoi occhi castani.
Rose cacciò un colpo di tosse, e colpii Alice con la punta del piede. L'altra fece scattare la testa verso di lei, la sua coda fendette l'aria, le soppracciglia inarcate in una muta domanda scocciata. Rose la guardò in modo eloquente, e Alice sbuffò.
"Ti preghiamo, nostro capitano, continua con il tuo discorso"
"Estremamente palloso" aggiunse Lily sotto voce, in modo che il fratello non la sentisse.
Fred rise tanto che Sam gli diede un potente calcio negli stinchi, per intimargli di smettere.
"Grazie" James parve non accorgersi di niente "stavo dicendo: ci scontreremo contro Corvonero.
Ora, sappiamo che lavorano molto di astuzia e creatività, non a caso la loro Casa é quella dell'intelletto.
Quindi, si può dedurre, che, per battere noi (come per battere le Serpi) si avvalgono della loro superiorità intellettiva con schemi di gioco molto complicati, o altri tranelli che il regolamento di Quiddich non classifica come scorretti, ma che tutti noi sappiamo essere tali"
"Tu lo sai bene, non é vero cugino?" Disse Fred in modo lascivo, inarcando le soppracciglia ironicamente "non abbiamo una nostra conoscenza in quella squadra?"
"Oh per favore" James agitò una mano in aria, arrossendo lievemente "Fred, la nostra famiglia ha letteralmente abolito le protezioni. Abbiamo collegamenti con tutte le squadre di Quiddich!"
"Io..." Sam sembrava scandalizzata, gli occhi sgranati che spiccavano come biglie bianche sulla pelle diventata improvvisamente rossa "non credo di voler approfondimenti in merito"
"Credimi" le disse Lily, voltandosi verso di lei e scostandosi una ciocca rossa del cassetto dal viso; la fissò con gli occhi marroni straordinariamente seri "non vuoi saperlo"
"Si ecco" James fulminò la sorella con uno sguardo, che gli fece un sorriso candido in risposta "per questo, data la loro innegabile bravura con le tattiche di gioco, ci rimane da sperare che non siano così avvantaggiati alla classifica quando si sfideranno contro di noi"
Rose si accigliò, alzando il viso verso il ragazzo con una sfumatura incredula nel volto.
"Che cosa vorresti dire?" Chiese abbastanza sospetta, assottigliando lo sguardo. Aveva capito qualcosa, ovviamente, ma le sembrava impossibile che James potesse anche solo sottintenderla.
James le rivolse un sorriso senza remore.
"Dobbiamo sperare che perdano"
Un vago mormorio si diffuse fra i componenti della squadra, tutti esprimevano i dubbi che avevano colto Rose.
"Stai dicendo che dobbiamo tifare Serpeverde?" Domandò Fred, dando voce alle perplessità di tutti, ogni traccia di divertimento svanito come per magia dal suo volto, mentre fissava allibito il migliore amico.
"Non ho detto questo" replicò calmo James. "Ho detto che non devono vincere i Corvi"
"Nel Quiddich non sono ammessi pareggi" ribatté Rose, portandosi una ciocca rossa sfuggita alla coda dietro l'orecchio "se non vuoi che vincano i Corvi allora ..."
"Oh Merlino" sbottò Lily, alzando gli occhi al cielo "si, tiferemo per le Serpi.
Si può sapere perché siete così sconvolti? Anche James alle volte é capace di mettere in moto quel poco di cervello che ha e di dire cose di senso compiuto"
"Ecco" James fece una mano a pugno "Grazie, Lily"
Alice fissò James inclinando appena la testa di lato, facendo scorrere gli occhi azzurri sulla sua figura con la stessa assiduità di una radiografia.
Sembrava lo stesse esaminando.
Poi si rivolse a Lily.
"Mi sa tanto che il suo momento di intelligenza si é concluso"
Lily, sospirò, abbassando il capo.
"Mi sa anche a me"
"Ehy!"
"Oh dai" Lily gli rivolse un occhiata esaurita, "nessuno credeva saresti mai riuscito a mettere da parte i tuoi pregiudizi sui Serpeverde, perfino per vincere una partita di Quiddich.
Devi ammettere che non sei la classica persona che abbatte gli stereotipi"
James la guardò male, ma la vacuità dei suoi occhi indicava che non aveva capito a pieno ciò che gli diceva la sorella.
"Che vorresti dire?"
"Lasciamo perdere" Lily scosse il capo.
James le lanciò un ultima occhiata, come se stesse valutando di darle ascolto o meno, poi si strinse nelle spalle.
"Comunque, anche se la prima partita non ci riguarda direttamente noi siamo qui, e ci alleneremo!" Dichiarò, alzandosi nel cielo azzurro.
"Vuoi solo usufruire delle belle giornate, vero?"
"Esattamente Fred"
"É tornato il momento di intelligenza" Lily montò sulla scopa, sorridendo ironica al fratello.
"Lily" replicò calma Rose, iniziando a mettersi sulla scopa "James é uno degli studenti migliori di questa scuola: i suoi G.U F.O. sono migliori di quelli che la gente si aspetta, e uscito da qui a diverse strade spianate.
Non é Caposcuola solo perché ha un debole per fare scherzi"
James la fissò sorpreso, anche se un vago sorriso iniziava a increspargli le labbra in un espressione orgogliosa.
Rivolse a Rose un occhiata grata, prima di voltarsi verso la sorella e farle un occhiolino vittorioso.
"Sentito Lilian? Io ho la strada spianata una volta uscito da qui.
Tu che cosa farai, con i voti mediocri che ti ritrovi? Andrai a servire ai Tre Manici di Scopa?"
"James" Rose gli lanciò un occhiata di ammonimento.
Lily si alzò in volo, pronta a tirare qualcosa al ragazzo. Aprii la bocca per replicare, ma venne interrotta.
"Oh vi prego no!" Esclamò Roxanne, facendo una faccia sofferente "mi basta già mio fratello con cui litigare.
Non voglio sorbirmi anche altri litigi fra fratelli!"
"Dovrei sentirmi chiamato in causa?" Domandò Fred, mentre con Sam prendeva le palle dal capanno.
Roxanne gli diede un occhiata, osservando con un cipiglio contrariato la vicinanza della mano di Sam a quella del fratello. Scosse la testa.
"Nah, tanto noi non siamo fratelli"
"Ottimo"
"Roxanne" Rose la guardò scandalizzata.
"Cosa?" Rox sbuffò, roteando gli occhi "guarda che stavo scherzando"
"Davvero?" Fred sembrava disinteressato.
"Lo spero" ribatté invece Rose, non troppo contenta di scambiare battute inerenti a argomenti a suo parere così delicati.
"Ragazzi" James li richiamò all'ordine, inarcando un soppracciglio "vogliamo allenarci o no? Che tra un ora devo cedere il campo ai Tassi..."
"Neanche loro giocano tra poco" obbiettò Sam, ragionevole; prese la mazza da Battitore e se la mise sulla spalla, pensosa "come mai si allenano?"
James scosse le spalle, non troppo interessato.
"Per lo stesso motivo nostro, suppongo"
Sam annuii, ancora pensosa, ma non sembrava troppo convinta.
"GRIFONDORO" James urlò, alzandosi di più per avere maggiore visuale sulla squadra. "IN POSIZIONE"
Rose non se lo fece ripetere due volte.
Si issò sulla scopa, e virò, leggera come non si era mai sentita prima, in direzione degli anelli.
Alle volte persino lei si sorprendeva di riuscire a viaggiare su una scopa nonostante le sue vertigini.
Certo, essendo il portiere non doveva poi preoccuparsi più di tanto di guardare giù; di certo poi non doveva muoversi con la stessa agilità e velocità degli altri componenti della squadra, che invece volevano ad altezze molto più elevate delle sue. Rose sospettava che se avesse fatto la Cacciatrice sarebbe stata molto più soggetta al suo piccolo problema di controllo. Probabilmente non sarebbe riuscita a controllarsi, e la sicurezza che le dava la scopa non l'avrebbe aiutata se avesse dovuto muoversi così a scatti, come riusciva a vedere facevano Roxanne, Lily e James, ma anzi, l'avrebbe solo spaventeta di più.
Il Portiere era comunque un ruolo statico, privo di movimento, e la sua immobilità le concedeva di dimenticarsi di essere a quelle altezze. Se avesse fatto un ruolo come quello della Cercatrice, non avrebbe fatto altro che pensare a quanti metri la separavano dal terreno. Muoversi tanto non le dava il tempo necessario a stabilizzarsi e abituarsi all'idea di essere così esposta ai pericoli.
Si, il Portiere era l'unico ruolo che richiedeva una certa fermezza (nonostante anche Rose riuscisse a sposarsi velocemente, in caso di una Pluffa lanciata ad effetto - anche se ciò le costava un certo vuoto allo stomaco) e che quindi poteva concederle la stabilità che le serviva per superare la sua paura. E, essendo così immobile, riusciva anche a farsi dare un po' di sicurezza dalla scopa.
Con il tempo, aveva imparato che, se si aggrappava al manico di legno, riusciva a non pensare alle altezze, e, in qualche modo, inebitiva le sue vertigini.
E poi il ruolo del Portiere le piaceva: doveva tuttavia usare la testa per riuscire a capire in quale anello sarebbe andata la palla. E le riusciva bene.
"Preparati, Rose!" Le urlò Roxanne, avvicinandosi a lei con la Pluffa in mano. Il suo puntino divenne sempre più grande, fin quando Rose non riuscii a distinguere ogni suo lineamenti dal vento che le arrivava in faccia. La palla spiccava come un baccello rosso in una siepe ormai priva di frutti fra le braccia mulatte di sua cugina.
Rose assottigliò lo sguardo, cercando di predire la direzione che avrebbe preso.
Roxanne, veloce, tirò il braccio indietro, la palla stretta saldamente fra le dita scure.
Rose si appiattì sulla scopa.
La Pluffa sibilò nell'aria fulminea, disegnando un indistinta scia rosa a tracciare il suo percorso breve; tracciò un arco alto, diretto proprio all'anello di destra; Rose, con uno scatto degno di un gatto, si tuffò in quella direzione, mentre percepiva lo sguardo ansioso di Roxanne che seguiva il suo lancio; Rose inquadrò la palla e, aumentando di velocità, le andò in contro; quando era a due centimetri dall'entrare nell'anello, il calcio bene assestato di Rose la spinse lontano, restituendola al campo da gioco.
James fischiò la sua ammirazione, una mano a visiera sugli occhi mentre seguiva con gli occhi la palla.
"Però" disse; le sorrise "bel colpo, Hermione"
Rose arrossì lievemente, mentre l'allenamento continuava.
Alla fine si dissero che erano stati bravi.
Certo, c'era stato qualche inconveniente: Fred aveva tirato alla sorella un Bolide tanto forte da farla sbilanciare e quasi cadere dalla scopa; per vedendetta, Roxanne aveva deciso di indirizzare la Pluffa non negli anelli, ma dritta sul naso del fratello; Lily e James, invece, avevano avuto la bella idea di litigarsi la palla mentre erano in aria, e alla fine la più piccola aveva spinto giù dalla scopa il maggiore; Sam, al contrario, aveva rischiato di schiantarsi al terreno per una distrazione (Padma Finnigan era arrivata sugli spalti e aveva urlato il nome dell'amica per salutarla: Sam aveva perso l'equilibrio), e, se non fosse stato per Fred che si era lanciato in picchiata e le aveva afferrato la mano pochi centimetri prima del suolo, si sarebbe di certo sfracellata sull'erba ancora macchiata di rugiada.
In sostanza, però, non era successo niente di irripaeabile.
Planarono a terra sfiniti e grondanti di sudore, con i muscoli che gridavano riposo e i capelli attaccati alla fronte tanto irrimovibili che sembravano incollati con il magicschok.
Rose si passò una mano sulla fronte, ormai completamente zuppa. L'unica cosa che avrebbe voluto in quel momento era stare davanti al camino della sua Sala Comune, e godersi la compagnia del resto della squadra.
Ma, visto la sua puzza, sarebbe stato meglio se si fosse data una ripulita, e solo dopo si fosse riposata, stendendosi su uno dei divanetti scarlatti e evitando di impregnare con il suo fetore ogni singolo centimetro cubo di aria intorno a lei.
Però, a livello di odore, era quella messa meglio: gli altri erano un mix indefinito di uovo marcio e latte scaduto.
"Bhe" disse James, quello che sembrava ancora in forze nonostante tutto quel movimento "é stato un bellissimo allenamento"
Rose sorrise, e fece per aggiungere qualcos'altro, ma una voce li interruppe.
"Si, siete stati bravissimi, ottimo. Ora potete sgombrare?"
Il tono brusco e annoiato non lasciava indizi su chi fosse il disturbatore, e lo stupore di Rose si mischiò alla sua perplessità quando, voltandosi, riconobbe il proprietario della voce.
Frank Longbottom, insieme a tutta la squadra dei Tassi, con le loro divise giallo canarino che spiccavano in tutto quel verde, era in mezzo al campo, annoiato e in attesa, e già si stava preparando a prendere il posto della squadra di Grifondoro.
Momentaneamente spiazzati, nessuno seppe cosa rispondere.
Nessuno eccetto Alice.
"Calmanti, Frank" sbuffò, spostandosi una ciocca di capelli castani dagli occhi "secondo le divisioni del campo, siamo in perfetto orario a sgomberare"
Frank spostò lo sguardo sulla sorella, e i suoi occhi si assottgiarono, assumendo un aria vagamente truce; come una specie di flesk, Rose rammentò che il loro rapporto fra fratelli non era dei migliori.
"Sarebbe gradito se una volta foste in anticipo. Avere cinque minuti in più non guasterebbe."
"Mi dispiace, Frank" disse James, stavolta irritato; lo fissò duro "ma noi siamo puntuali: ci prendiamo tutto il tempo che ci serve senza usufruire anche del vostro"
Frank fece un passo avanti, stringendo i denti.
"Noi lasciamo sempre il campo un quarto d'ora prima"
"Nessuno ve lo ha mai chiesto" disse Lily, "lo fate di vostra spontanea volontà"
Frank fece scattare la testa verso di lei.
"Bhe, sì, ma sarebbe carino per una volta-"
"Va bene così, Frank"
Lorcan Scamander, Battitore della squadra, sorrise, facendo un passo avanti e poggiando una mano sulla spalla di Frank; il volto di quest'ultimo ebbe una specie di spasmo. Lorcan si rivolse ai Grifondoro "grazie per il campo e, scusate la nostra invadenza: potete stare fin quando lo dicono le divisioni"
"Ecco" Alice guardò il fratello con superiorità, come a rimproverarlo; Frank le rivolse una smorfia.
"Bene" James fece uno sguardo soddisfatto.
"Buon allenamento" augurò Rose, sorridendo ai Tassi, mentre la sua squadra si allontanava: Lorcan era stato buono, non c'era motivo di non ripagare con la stessa moneta.
"Bhe, grazie. Spero che anche il vostro sia andato bene" disse Lorcan, gentile.
"Lorcan!" Sbottò Frank, guardandolo male; Lorcan prese un aria interrogativa e Frank, scuotendo la testa e sbuffando come una ciminiera, si allontanò verso il resto della sua squadra che stava prendendo le postazioni in aria.
Lorcan fece un sorriso di scuse, come a giustificare il compagno di squadra.
"Scusalo..."
"Non fa niente" assicurò Rose, sorridendo.
"Potresti dire alla tua squadra che ci dispiace? Non voleva essere scortese" Lorcan si fermò un attimo, indeciso se aggiungere altro o meno "spero non vi abbia offeso in modo irreparabile"
"Certo che no!"
"Di solito non fa così" continuò il Tasso, a bassa voce, lanciando un occhiata al loro Cercatore che si alzava in aria "e che - almeno credo - ha litigato con suo padre e, sai come é..."
"Si" Rose annuii, seria "si, so come é"
"Tutto a posto fra le nostre Case?" Domandò Lorcan, porgendo una mano "sai, non vogliamo inimicarci voi già prima della partita."
Rose sorrise; afferrò la mano del Tasso.
"Tutto a posto" disse "vale anche per noi"
"Lorcan!" Frank, da sopra la scopa, chiamò il compagno a gran voce.
Lorcan ritrasse velocemente la mano dalle dita di Rose. Le fece un cenno del capo "devo andare"
"D'accordo" Rose sorrise, mentre il ragazzo si allontanava; non riuscii a tratteneresi dall'aggiungere: "fate attenzione!"
Lorcan le fece un cenno con la mano, ormai in aria.
Rose rimase un attimo ferma, lo sguardo alto a fissare i puntini gialli che si agitavano nel cielo cobalto che iniziava a ti verso di qualche striatura rossastra.
Dopo che Alice la chiamò, si voltò, incamminandosi verso gli spogliatoi e lasciandosi alle spalle la squadra di Tassofrasso, e l'interrogativo sul comportamento di Frank.
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In The Name/ Scorose.
FanfikceTutti concordano sul fatto che Rose Weasley é una delle persone più buone al mondo: sempre gentile e altruista con tutti ( e con tutti, ovviamente, comprendo anche gli animali, dai più piccoli e innocui ai più grandi e pericolosi) pensa prima alle n...