Capitolo 69

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Quando Albus alzò il pugno chiuso con dentro il Boccino, Rose non riuscii a trattenersi: scattò in piedi con un urlo di esultazione, anche lei il pugno in aria.
Alice, al suo fianco, lanciò un esclamazione che Rose non riuscii ad afferrare, visto che si era mischiata con le altre centinaia urla felici e di rammarico e si era perso con essi.
Ma poteva ben immaginare cosa fosse. Lo aveva pensato anche lei.
"Bene" James, che si sforzava per non unirsi ai cori dei Serpeverde, batté le mani con fare disinteressato "Corvonero ha perso, ma di poco. Ci conviene vincere la partita contro di loro, se vogliamo avere una chance nel campionato"
"James" sospirò Fred, con l'aria di chi la sa lunga; gli batté una mano sulla spalla "ma noi vinceremo il campionato. É ben diverso"
Sam sorrise "ben detto Fred. La vittoria sarà nostra"
"Quando si dice non vendere la pelle dell'orso prima che lo abbia ucciso" commentò Lily roteando gli occhi.
Sam si voltò verso di lei con un sopracciglio inarcato.
"Che vorresti dire?"
Lily scosse la testa, il casco rosso che si agitava intorno a lei come una mandria di fili scarlatti. "Niente" i suoi occhi mandarono, per un secondo, uno sguardo a James. "Era solo una costatazione. Un avvertimento"
"Avvertimento" ripeté Sam confusa. Fissò Lily togliendosi una ciocca bionda dal viso "perché mai..."
"Chi deve capire ha capito" la bloccò Lily, decisa. James sbuffò.
"Sorellina. Non citare ciò che dice nostro padre. Ti rendi pesante, sai?"
Lily balzò in piedi, offesa. "Mi stai insultando?" Sibilò, le mani suoi fianchi.
James le fece un occhiolino. "Ovvio che no" si alzò "era un consiglio"
Lily fece per ribattere qualcosa, ma Alice la parlò sopra senza quasi rendersene conto.
"Che vi interessa?" Chiese, voltandosi emozionata verso di loro, le mani strette in pugni vicino al petto e la coda alta che svettava come una frusta marrone "ha vinto Al! Siamo sulla buona strada per vincere! Dobbiamo festeggiare!"
Sam le lanciò una lunga occhiata perplessa, le soppracciglia corrugate.
"Tutti ok, Alice?"
"Si perché?"
"Sembra che tu ti sia drogata" disse secca Sam.
"E anche pesantemente" aggiunse Fred, dirigendosi verso di loro con un ghigno canzonario sul volto. Sam gli colpii il braccio, nascondendo un sorriso. "Fred" borbottò piano, chinando lo sguardo "smettila"
Fred le lanciò un occhiata, poi si strinse nelle spalle e annuii, come se la cosa non lo rigaurdasse. Si alzò con James e, insieme, si diressero seguendo la massa di studenti verso il campo, dove la squadra di Serpeverde stava venendo osannata dai compagni verde-argento. Con un sospiro, Sam li seguii.
Anche Rose si alzò. Avrebbe voluto andare al campo da Quiddich, in modo anche da fare i complimenti ad Albus, ma la cosa che più le premeva era cercare il fratello. In primis, perché non aveva trovato occasione di parlare con lui, in secondis perché...
Hugo non aveva parlato niente. E, se Rose lo conosceva abbastanza bene, sapeva che ci era rimasto male. Molto male. Le aveva detto che il Quiddich era una delle poche cose - se non l'unica - in cui andava bene, se di fosse visto un disastro anche in quello...
La voce di Yahn la riscosse dai suoi pensieri.
"É stata una bella partita" disse il ricciolo, alzandosi dalla panca. Guardò verso il campo con espressione curiosa "mi dispiace che non ha vinto Corvonero. Mi sarebbe piaciuto certo di più"
"Avete giocato bene" assicurò Rose, sebbene fosse un po' distratta dal cercare il fratello nel campo. Scrutava davanti a lei con sguardo sicuro. "Beh, se Louis avesse preso il Boccino..."
"Avremmo vinto" completò per lei Yahn. Forse aggiunse qualcosa, ma Rose non lo stava più ascoltando: aveva visto una macchia rossa atterrare a terra come una furia, e allontanarsi dal campo a grandi falciate.
La sicurezza si scalfii dal suo animo. Hugo non sembrava certo propenso a parlare. Né con lei, né con nessun altro.
"Hermione?" Rose sentii una mano sulla spalla, e non riuscii a nascondere un sussulto. "Hermione, stai bene?"
Gli occhi verdi di Yahn la guardavano con una sfumatura preoccupata. Rose riuscii a stiracchiare un sorriso.
"Sì, sto bene. Perché?"
Lui parve a disagio. "Mi hai ascoltato?"
No avrebbe voluto rispondere lei, cercando di limitare l'imbarazzo. Invece sorrise "ovviamente"
"E..." La voce di Yahn si interruppe, guardandola con qualcosa che Rose non riuscii ad indentificare. Alla fine annuii impercettibilmente. "Giusto" ritirò la mano dalla spalla di lei. "Io vado nella mia Sala Comune. I miei compagni, evidentemente, non saranno troppo contenti."
"I Corvonero sono sportivi-" provò a dire Rose, ma Yahn si era già voltato, andando in contro alla folla e scomparendo dentro di essa. Era diventanto solo uno dei tanti studenti che passavano loro affianco in quel momento.
Rose fece un espressione di disappunto. Aveva notato un esitazione, un incertezza nelle espressioni e nei movimenti di Yahn.
Sospirò. Sperava di non essere risultata troppo cattiva. Già lui aveva pensato una volta che lei lo stesse ignorando, Rose non voleva che il pensiero si ripetesse.
"Cosa é questo muso lungo?" Domandò Alice sempre sorridendo. Le afferrò il polso con uno scatto improvviso che fece trasalire Rose. "Sembra che ti sia morto il gatto. Andiamo?"
"Certo" rispose Rose, non troppo sicura. Poi scosse la testa, provando a concentrarsi. Doveva stare attenta: trovare Hugo era una priorità.
"Ottimo. Andiamo!"
Alice iniziò a guidarla lungo gli spalti, giù, verso il campo, dove i giocatori si stavano ancora agitando come piccole formiche. Lily le raggiunse in un attimo.
"Aspettate!" Urlò rincorrendole, rischiando anche di cadere più volte per la furia. Rose si fermò, e costrinse Alice a fare lo stesso. La sua migliore amica sbuffò, ma Rose sorrise a sua cugina, che si stava avvicinando sempre più velocemente. Quando fu accanto a Rose - che veniva spinta avanti e indietro dalla forza degli altri studenti, e utilizzava parecchio Alice come base di appoggio per non cadere - Lily la guardò attentamente.
"Cosa c'è?" Chiese Rose, abbandonandosi alla volontà di Alice e lasciandosi trainare da lei, in mezzo a quella folla per trovare Albus e gli altri. Lily la rincorse stando al passo con sorprendente facilità.
"Lo hai notato anche tu?" Chiese.
Rose schivò un ragazzi di Grifondoro, che le stava venendo addosso per passare. Alzò lo sguardo perplesso su Lily.
"Notato cosa?"
"Notato chi" corresse Lily con una prima di irritazione nella voce. Alice alzò gli occhi al cielo. "E intendevo Sam"
"Sam?"
"Sì" Lily le lanciò un occhiata piccata "non la hai vista?"
"Certo che l'abbiamo vista"intervenne Alice, impaziente, svoltando in modo tanto repentino che Rose rischiò di perdere l'equilibrio "anche noi abbiamo gli occhi, sai?"
Lily le lanciò un occhiata sorpresa. Evidentemente pensava che niente avrebbe potuto scalfire il buono umore di Alice dopo la vittoria di Albus. Beh, si sbagliava. Poi scosse la testa e affiancò Rose, che la fissava con blando interesse. Il suo pensiero era ancora fisso su Hugo.
"Non hai visto come guarda Fred?"
Onestamente? Rose non ci aveva nemmeno fatto caso. Era troppo concentrata sulla partita.
Scosse la testa.
Lily alzò gli occhi al cielo. "Era un continuo scambiarsi occhiate!" Esclamò con enfasi. Quando né Rose né Alice parvero capire dove voleva arrivare, Lily sbuffò. "Ma non capire?" Proseguii, mentre si avvicinavano alla base dello stadio, dice partivano le scalette per il campo. "Scommetto quello che volete che si piacciono"
Alice emise un verso scocciato.
"Esattamente perché, scusa? Perché si sono guardati?" Domandò, fissando Lily da sopra una spalla.
La rossa parve offesa. "Non é per quello. Cercavano l'uno lo sguardo dell'altra continuamente"
"Anche io e Rose cerchiamo sempre lo sguardo l'una dell'altra" ribatté Alice, scocciata, fulminandola con gli occhi "anche noi abbiamo una tresca segreta che stiamo nascondendo che tu devi scoprire a tutti i costi, e siano destinate a stare insieme?"
Lily storse le labbra. "Voi due non siete lesbiche"
"Decidi per noi il nostro orientamento sessuale?"
Lily pestò un piede per terra. Sembrava offesa. "L'orientamento non si decide."
"Allora la sai qualcosa" commentò Alice.
Lily la ignorò. "E voi due non avete mai detto niente in proposito. Quindi non lo siete"
Alice iniziò a scendere la scale con Rose e Lily al seguito. "Non mi risulta abbiamo fatto il coming out come etero"
"Non si fa il coming out per gli etero!"
Alice si fermò di botto. Rose per poco non le finii addosso, ma riuscii a fermarsi in tempo. Lily non ebbe la stessa prontezza: picchiò contro la schiena di Rose come un muro sottile.
Rose trattenne l'istinto di voltarsi e dirne quattro alla cugina.
"E se io" fece Alice, voltandosi verso Lily e guardandola intensamente "volessi farlo?"
Lily sbuffò alzando gli occhi al cielo.
"Fa come ti pare" disse "ma sappi che la mia teoria é giusta: se due persone si guardano in quel modo così spesso, ci stanno nascondendo qualcosa"
Alice roteò gli occhi.
"Anche io e Albus ci guardiamo in quel modo. Eppure..."
"Voi due siete un caso a parte" ribatté Lily, agitando una mano in aria "siete troppo testardi perfino per mettervi insieme"
Alice arrossì fino alla attaccatura dei capelli.
"Cos...io non intendevo quello!" Protestò "andiamo, Lily. Volevo solo prenderti un po' in giro...smontare la sua teoria...".
Lily non disse niente, fissandola con malizia. Sorrise ambigua, poi le sorpassò, battendo una mano sulla spalla di Alice.
"Certo." Disse "e io sono Mago Merlino"
Alice spalancò la bocca e la segui con lo sguardo, osservandola scomparire in mezzo alla folla come aveva fatto poco prima Yahn. Poi si voltò verso Rose, forse cercando sostegno morale.
"Tu credi a quelli che ha detto?" Domandò quasi imbronciata.
Rose la fissò sbattendo le palpebre. "Oh..." Sorrise "perché non andiamo da Albus?"
"Stai cercando di cambiare argomento?" L'aggredii Alice, sospetta.
"Cosa? Certo che no."
Alice la fissò poco convinta, studiandola sotto le soppracciglia corrugate. Poi si strinse nelle spalle.
"Va bene" disse "allora andiamo"
Alice riprese a scendere le scale, e Rose si ritrovò sballottolata da una parte all'altra. Fortunatamente la presa sul suo polso di Alice era ferrea, oppure l'avrebbre già persa in tutto quel casino.
Alice approdò nel campo con un salto, bagnando di terra qualche ragazzo intanto a lei. Quelli la guardarono male, mentre si allontanavano impettiti. Alice fece un sorriso smagliante.
Rose scosse la testa, abbassando lo sguardo. Avrebbe voluto dire alla sua amica di non fare così, che così attirava troppo l'attenzione, ma non me aveva la forza: Alice era più che libera di comportarsi come voleva.
Anche se Rose si sentiva morire dall'imbarazzo.
Se ne avesse parlato con lei, forse Alice se la sarebbe presa male.
Dopotutto, era uno spirito libero: nessuno poteva dirle come comportarsi senza correre il rischio di beccarsi un pugno in faccia.
E poi era solo qualche sgardo in più. Rose poteva sopportarlo. Anche se vedeva solo la pena dentro gli occhi che la osservavano, e sentiva solo un rammarico ipocrita sulla pelle.
Rose scosse la testa. Doveva concentrarsi. Trovare Hugo.
Possibile che lui la evitasse così? Peggio che con il Vaiolo di Drago.
"AL!" Alice balzò in alto, una mano in aria per attirare la attenzione del ragazzo "Al!"
Rose si sentii morire di imbarazzo. Staccò la mano da quella di Alice, chinando lo sguardo verso il terreno. Si stampò un sorriso sulle labbra, che aveva davvero poco di vero, e si allontanò dall'amica, che, a quanto pareva, voleva avere Albus solo per se. Rose la vide andare incontro al ragazzo, circondato ancora dalla sua squadra, e scambiare qualche battuta con lui. Probabilmente sul Quiddich, immaginò Rose, solo per essere coerenti con il loro rapporto fino ad allora. Chissà se sapevano che li stava logorando. Chissà se sapevano che avrebbero potuto essere molto di più.
Rose scosse la testa, avviandosi verso la folla. Era abbastanza fitta, e dovette più volte farsi da parte per evitare delle gomitate che volevano spingerla via. Con gli occhi setacciava le faccie che le passavano accanto, tutti i ragazzi che le venivano addosso senza nemmeno accorgersi di lei, senza quasi capire che lei era una persona, non dell'aria a cui si può passare attraverso. Ma ancora non lo vedeva: Hugo sembrava essersi volatilizzato nel nulla.
Rose girò su sé stessa, osservando con urgenza i volto che, sbiaditi, le passavano vicino, confondendosi in una macchia indistinta di visi pallido come piccole lune nel cielo.
Nessuna chioma rosso fuoco spiccava tra la folla. Rose sbuffò.
Si guardò ancora intorno e, per un secondo, i suoi occhi si scontrarono con due iridi grigie, non troppo felici, e il suo cuore le saltò in gola per la sorpresa.
Scorpius Malfoy la guardava privo di espressione, quasi senza provare niente. Fu solo un attimo, ma Rose ebbe come la sensazione che il ragazzo volesse comunicarle qualcosa. Cercasse di trasmetterle qualcosa che passasse oltre quel mare di teste che li separavano.
Ma...
Rose scosse la testa. Il contatto svanii.
Scorpius si era voltato in avanti, parlando con la sua squadra.
Rose si chiese se si fosse immaginata tutto. Poi scosse ancora la testa e, guardarsi un ultima volta intorno, si avviò verso il castello. Correndo.
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Era passata un ora dalla fine della partita, e Rose aveva cercato ovunque.
Si sedette sconfitta e afflitta su dei gradini di marmo, quelli che portavano ai Sotteranei.
Niente. Di Hugo nemmeno la più piccola traccia.
Ora Rose davvero si chiedeva che razza di posto avesse trovato il ragazzino per nascondersi tanto bene fra quelle mura (che, per inciso, lei conosceva da più tempo).
Forse avrebbe dovuto parlare con Hugo più spesso. Chiedergli quali fossero le sue passioni. Ora se scavava nella mente provando a immaginare dove potesse essersi cacciato il ragazzino per stare tranquillo vedeva solo nero, nero e bianco, completamente inutili per scoprire dove fosse suo fratello.
Dovevano parlare. Perché lui la evitava? Non capiva che così non faceva altro che spaventarla di più? Che la faceva preoccupare di più?
Rose non sapeva. E non sapeva nemmeno se doveva preoccuparsi o se stesse facendo troppe scene per nulla.
Ma non poteva farci niente: il sospetto infimo che Hugo le stesse nascondendo qualcosa cresceva in lei come un fiore malvagio, come un girasole che copre d'ombra delle margherite e le fa appassire, prendendo tutto il sole.
Rose sentiva che si stava stroncando da sola. Perfino lei stessa riusciva a capire che il suo nervosismo stava aumentando. Che i suoi continui tic non fossero poi così normali.
Rose sospirò, osservano il buio davanti a lei. Dal fondo del corridoio sentiva la musica ad alto volume che proveniva dalla Sala Comune dei Serpeverde, come un leggero suono ovattato che copriva il filo dei suoi pensieri.
Rose scrutò il buio, una vaga idea che si formava nella sua mente.
Non aveva ancora tentato in quella parte del Castello. Forse non riusciva a trovare Hugo perché andava in posti in cui a lei era proibito seguirlo.
Forse era per questo che riusciva a scomparire così, di punto in bianco.
Rose si alzò. Se avesse dovuto interrompere una festa per parlare con suo fratello lo avrebbe fatto. O meglio, avrebbe preso il fratello lo avrebbe portato fuori per chiarire. Non aveva il coraggio e la presunzione da apparire davanti a così tante persone che avrebbero potuto giudicarla.
Non ci teneva a beccarsi altri insulti.
Riusciva già a immaginare cosa sarebbe successo.

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