La Sala Comune di Corvonero non era mai stata tanto maestosa e regale come in quel momento, agli occhi di Rose.
Quando entrò, la ragazza non aveva potuto fare a meno di notare la sgargiante statua di Cosetta Corvonero che svetteva, in tutta la sua torreggiante presenza, al centro della Sala, con una grazia e al tempo stesso forza e vigore che si riunivano nell'intelletto; sembrava proteggere, con la sua saggezza e sotto la sua ala di intelligenza, tutti gli studenti che si trovavano intorno a lei, chi con la testa china sui libri, chi impegnato in qualche interessante conversazione con il proprio vicino.
A ridosso delle pareti, tutt'intorno, correva un immensa Biblioteca. Scaffali su scaffali stracolmi di libri, tomi pesanti e leggeri per qualsiasi età, che variavano, in tutti i loro argomenti, da fiabe principesche a qualche corteo di drammatici, da favole inventate a episodi realmente successi, da curiose pagine di letteratura a qualche guida per il manuale delle scope, per coronare il tutto con libri altissimi di Storia della Magia, o anche Storia Babbana.
Sotto di questo, che percorrevano il margine del pavimento come una sorta di linea di confine, vi erano diverse sfere di cristallo in fila; allineate con ordine tanto perfetto da rasentare lo stucchevole, che brillavano sotto la tenue luce solare, che filtrava dalla finestra in audacie lance di fuoco, rendendo l'atmosfera più mistica di quanto in realtà non fosse già. Sembrava che il pavimento azzurro fosse costellato da piccole stelle minute, poco brillanti ma presenti, come su un telo scomparso di brillantini.
Infine, pendenti dal soffitto come collane cadenti, c'erano diverse tavole di legno - a forma di qualcosa molto simile a un libro - che ondeggiavano per il clamore che esplodeva sotto di loro ricordando molto delle finestre mal fissate. Sopra le tavole, incise permanentemente sulla superficie nodosa del legno, spiccavano i nomi di tutti gli studenti di Hogwarts che avevano partecipato alla Battaglia della Seconda Guerra Magica, e che avevano perso la vita nel tentativo di dare un futuro migliore alle nuove generazioni. Le lettere dorate riflettevano un poco la luce del sole, come a simboleggiare che il loro sacrificio era servito a qualcosa.
La cosa che, però, univa tutta la Sala con la sua ferma ricorrenza era il colore azzurro-blu. Tutto era di una tonalità che richiamava lo stemma di Corvonero stampato sulle divise di tutti gli studenti. Perfino i divani, che circondavano la statua di Cosetta come delle sedie vicino a un trono, erano di un blu scuro, quasi come quello della notte.
"Bene" Molly II fece spazio a Rose e Scirpius, avviandosi di più verso il centro della Sala, accanto alla statua. Si tirò gli occhiali quadrati sul naso, mentre lanciava ai due ragazzi un occhiata da sopra le lenti "potete sedervi sui divani. Ora che ci siamo tutti, la riunione può iniziare"
Rose fece un timido sorriso alla cugina, cercando di non guardare Scorpius. La curiosità di sapere cosa ci facesse li il ragazzo era forte, e la domanda continuava a premere sulla sua lingua come se spinta da un forte vento, che cercava di schiudere le sue labbra per articolare quella che, a tutti gli effetti, era una frase maleducata e invadente. Fece qualche passo e, cercando di non calpestare i ragazzi del quinto che si erano messi a terra, riuscii a sprofondare della stoffa color mare che invadeva la Sala come muschio. Il ragazzo accanto a lei si fece un po' da parte e Rose riuscii a sistemarsi meglio. Quando si voltò verso di lui per ringraziarlo, riconobbe il Prefetto del suo anno, David Cormac.
Gli sorrise.
"David!"
"Hermione" David fece un educato cenno di saluto col capo, prima di girare la testa verso Molly, intenta a prendere degli schemi che avrebbero spiegato la riunione.
Rose fece lo stesso, osservando con la coda dell'occhio Scorpius sedersi a terra, accanto a una ragazza che aveva un vago aspetto famigliare, che si scostò da lui come se si fosse bruciata. Evidentemente, ragionò Rose, doveva aver sentito di come Scorpius era cambiato dall'anno prima, e non voleva averci niente a che fare. Neanche per sbaglio.
"Emh-Emh" Molly si schiarii la voce, entrando del cerchio degli studenti, una pergamena che stava lentamente srotolando davanti a lei, e la treccia rossa che si adagiava perfettamente alla sua spalla destra "come spero sapete, noi siamo Prefetti, un unità di controllo e ordine scelta dalla preside con il compito di fare rispettare le regole a tutte gli studenti e le studentesse che si trovano nel Castello, e ad assicurarci che questo posto non salti in aria per qualche stupito scherzo"
Marck Tomas, un ragazzo del quinto anno dalla pelle scura seduto davanti a Rose - più precisamente, ai suoi piedi - corrugò le soppracciglia, in un espressione di finta perplessità, mentre sul suo volto si stendeva velocemente e in modo fluido un ghigno divertito che preannunciava l'arrivo di una battuta che pochi avrebbero gradito - se non nessuno.
"Con 'far saltare in aria questo posto' intendi per caso i piromani dei tuoi cugini?" Chiese sorridendo, sporgendosi di più verso di Molly.
Da qualche parte in quell'ammasso di studenti, esplose più di una risata alla quale si unii anche Rose. Poi sperò vivamente che il ragazzo fosse ironico o che, almeno, non comprendesse anche lei nel gruppo di 'piromani'.
Dopo si sentii in colpa per la sua superbia, e si chiese se qualcuno pensasse che lei fosse arrogante per il semplice fatto che non si catalizzava insieme alla sua famiglia.
Poi si chiese perché le dovesse sempre importare così tanto del parere altrui.
Smise di ridere fingendo un attacco di tosse.
Molly, da parte sua, non si scompose.
Socchiuse le palpebre, portandosi una mano a massaggiarsi gli occhi, che scese a sistemarsi gli occhiali sul naso.
"Questa" e calcò bene la parola con un implicita occhiataccia mandata dai suoi occhi verdi "era una battuta che si poteva anche evitare" Replicò senza battere ciglio.
Marck rimase un secondo bloccato, la bocca ancora piegata in ciò che ricordava solo vagamente un sorriso e gli occhi spalancati, uno stupore evidente sul volto che stonava con l'aria sicura e piena di sé che aveva accompagnato le sue parole; poi, come se avesse sentito le parole con un ritardo di una manciata di minuti, chiuse la bocca con uno scatto, tornando serio e, imbronciato, incorciò le braccia al petto poggiandosi sul divano, accanto alle gambe di Rose.
"Cretino" Laila Finnigan, la sorella di Padma, seduta accanto a Scorpius, tirò uno schiaffo al ragazzo, fulminandolo con lo sguardo "devi essere davvero deficiente per offendere una famiglia di cui sai esserci qui presenti diversi componenti"
"Ahia!" Marck si massaggiò la parte lesa, guardando male la ragazza; si sporse un po' più lontano da lei "non era un offesa" si giustificò, imbronciandosi appena; Laila fece lampeggiare i suoi occhi "era una costatazione"
Un altro corpo vibrò nell'aria, e l'eco dello schiaffo rimbombò per diversi secondi nella Sala.
Rose sgranò appena gli occhi.
La guancia di Marck era una chiazza rosa sopra la sua pelle scura.
"Bene" Molly, per niente a disagio, tirò di nuovo su i suoi occhiali, stringendo al petto la pergamena "ora che abbiamo finito, spero, possiamo continuare.
Come sapete, noi Prefetti e Caposcuola abbiamo il compito di aiutare i Professori nei loro lavori, aiutare i nostri compagni se c'è stato richiesto da un nostro Professore, portare pulizia nei corridoi e fare delle Ronde Notturne, a turno, per assicurarci che nessuno dei nostri compagni sia fuori dal letto dopo l'ora prestabilita. Abbiamo il diritto di togliere punti, non superiori ai cinque per i Prefetti, e ai dieci per i Caposcuola, ma non possiamo metterli e, sopprattutto, non possiamo toglierli fra di noi" Molly si sistemò meglio gli occhiali sul naso "se ciò accadesse si creerebbe uno squilibrio nel sistema.
Come potete vedere" aggiunse, in tono appena più dolce, rivolgendo lo sguardo in basso dove i ragazzi del quinto - più Scorpius, ma Rose dubitava che Molly si stesse rivolgendo a lui - erano seduti e pendevano dalle sue labbra - meno Padma e Marck, intenti in una guerra di sguardi, che non la calcolavano che di striscio - "per le vostre Case, come per il resto degli anni passati, abbiamo deciso di scegliere un maschio e una femmina, per fare in modo che quest'ultima equilibri gli istinti di fuori legge di ogni lui."
"Ma non era stata la Preside a sceglierci?"
"Questi sono dettagli insignificanti, Marck"
Il ragazzo inarcò un soppracciglio, interrompendo la gara con Laila.
"Ma hai detto..."
"So ciò che ho detto" replicò Molly, guardandolo brevemente. Si tirò dritta. "E so anche che tu non conserverai a lungo quella spilla, se continui a essere così maleducato."
"Ah!" Laila emise un verso soddisfatto, tirandogli un leggero pugno.
"Ma chi la vuole una stupida spilla con delle responsabilità" borbottò invece Scorpius, spento, mentre si appoggiava al divano dietro di lui.
Molly non lo sentii o forse, più probabilmente, lo ignorò.
"Bene, queste sono le Ronde, insieme ai vostri partner, uno di una Casa e l'altro di un altra. Potete guardarlo su questa pergamena"
Molly dispiegò completamente la carta, lasciando che il Caposcuola di Corvonero - fin ora dietro di lei in silenzio - lanciasse un incantesimo di levitazione in modo che la pergamena si liberasse sopra gli studenti, brillando i nomi di cui era incisa come oro puro.
"Inoltre" aggiunse Molly, mentre gli studenti si accalcavano per leggere i loro nomi "siamo anche stati incaricati dalla preside di far vedere la scuola al ragazzo nuovo, che arriverà al diciotto.
Solo i Prefetti del Sesto anno in su possono prendersi questa responsabilità, e il quindici voglio il nome di chi gli farà da guida. Uno responsabile, possibilmente, che non vada a chiedere cose troppo invadenti"
"Perché proprio il quindici?"
"Perché il ragazzo arriva il diciotto, Marck. C'è bisogno di organizzare tutto."
Rose, avvezza ormai a certe cose, cercò tranquilla il suo nome, come gli altri stavano facendo. Sentii distrattamente Laila e Marck sbottare in una protesta univoca per l'ingrato fatto di essere finiti nella stessa ronda, con il ragazzo che palesava ovviamente l'errore di Molly dato che avrebbero dovuto essere con compagni di altre Case come aveva detto lei poco prima, mentre loro due, invece, erano entrambi Grifondoro.
Molly, con un lievissimo sorriso divertito sul volto, aveva ribattuto che loro due erano l'eccezzione che confermava la regola.
Laila disse qualcosa di molto poco carino, ma Rose non lo colse.
Si alzò a metà sul divano, mettendosi più dritta con la schiena e allungando il collo. Aveva visto una doppia V e una R in alto alla pergamena, che spiccavano sotto la scritta:"Prefetti del Sesto Anno"
Aveva anche intravisto il nome che le era stato assegnato, ma credette di essersi sbagliata.
Insomma, Scorpius Malfoy non poteva fare le ronde con lei, se non era nemmeno un Prefetto. Non lo era stato al quinto anno e non lo sarebbe stato mai.
E invece no, aveva visto giusto.
Rose trattenne un sospiro risentito, ripiegandosi sul divano azzurro come se fosse stata priva di forze. Ricadde sgonfiandosi di tutto l'entusiasmo e la felicità che l'avevano accompagnata fino a quel punto.
Accanto al suo nome, c'era davvero quello di Scorpius.
Rose Weasley, Grifondoro e Scorpius Malfoy, Serpeverde.
Non era arrabbiata, questo no, ma avrebbe comunque preferito un altra persona al posto del ragazzo.
Qualcuno come Medelain Heartquache, dal lato opposto della Sala, che per tutta la riunione l'aveva guardata in cagnesco, le labbra serrate e le braccia strette al petto in una morsa difficile da slegare.
Evidentemente, era ancora arrabbiata con Hugo, qualsiasi cosa lui le avesse fatto, e continuava a prendersela con Rose. Bhe, probabilmente se la prendeva anche con Hugo, ma Rose non se lo meritava di certo.
Magari, se avessero fatto le ronde insieme, avrebbero potuto trovare un punto di accordo. Magari Rose avrebbe potuto capire cosa era successo tre anni prima fra suo fratello e quella ragazza.
Ma invece no, pensò con rabbia, mentre sprofondava di più nelle poltrone azzurre del divano, a lei era toccato un altro biondo, quello che aveva iniziato a essere un ragazzaccio che non perdeva occasione di offendere tutti coloro al di fuori di quella piccola cerchia dei suoi amici - che si chiudeva, letteralmente, con solo Albus. Quello che c'è l'aveva col mondo e insultava tutti - come aveva giustamente detto Alice - e non faceva eccezioni per nessuno.
E, ovviamente, se la sarebbe preso anche con lei.
Effettivamente, ragionò una piccola parte di Rose, in un anticamera nascosta del cervello, anche Scirpius c'è l'aveva con lei, e magari fare le ronde insieme l'avrebbe aiutata a renderselo amico - o, almeno, a farlo tornare all'indifferenza come era stato per tutti quegli anni precedenti - o a capire cosa mai avesse fatto di tanto male per meritarsi il trattamento che, ultimamente, stava ricevendo dal ragazzo.
Però, come aveva detto ancora Alice, era inutile parlare con lui.
Rose non aveva fatto niente, Scorpius non aveva motivo di trattarla come invece stava facendo.
Quindi, anche cercare i perché sarebbe stato molto futile.
"Oh bene" disse Lysander Scamander, seduto a terra qualche posto lontano da Rose, la cravatta di Corvonero annodata storta al suo collo, "guarda Lorc, siamo insieme!"
Lorcan, fratello gemello di Lysander, ruotò piano la testa verso quest'ultimo e gli sorrise timidamente.
"Già" annuii "bello"
"Oh Merlino" disse Scorpius, la voce strascicata riconoscibile a distanza di stanze, mentre si alzava tanto velocemente da fare quasi cadere Laila "no,no,no...solo insieme alla Weasley!"
E lo hai notato ora?
Rose si impose di non rispondere in modo maleducato.
Si voltò verso il ragazzo, facendo il sorriso più finto e meglio imitato di quello vero che avesse nel suo repertorio e replició, calma "a quanto pare"
Scorpius la degnò solo di un occhiata, prima di fare una smorfia.
"Merlino" ripeté "tutto ma la pazza che si crede chi sa chi no!"
Rose chiuse gli occhi, serrando la bocca per impedirsi di rispondere.
Se la era presa.
Che si crede chi sa chi.
Era questo che Scorpius pensava di lei? Che fosse un egocentrica?
Quando aveva dato quell'impresassione?
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In The Name/ Scorose.
FanfictionTutti concordano sul fatto che Rose Weasley é una delle persone più buone al mondo: sempre gentile e altruista con tutti ( e con tutti, ovviamente, comprendo anche gli animali, dai più piccoli e innocui ai più grandi e pericolosi) pensa prima alle n...