Quel giorno Manuel e Simone non riuscirono a vedersi perché lui era andato a fare delle commissioni per sua mamma, mentre Simone era andato dai suoi cugini con Dante e la nonna e sarebbe tornato tardi.
Manuel, quella sera in camera sua, coricato sul letto, con gli occhi rossi dal pianto, stava pensando a tutto quello che era successo quel pomeriggio all'officina, dopo aver detto a Simone:
M: "Simò a me me piace Chicca, me piace Alice, per me manco esisti"
S: "ah si allora vaffanculo!!"
Simone usci sbattendo la porta dell'officina e Manuel stringendo gli occhi e i pugni si pentì amaramente di ciò che aveva appena detto, si era girato di spalle, quasi come a volersi nascondere.
Non si accorse che Simone era rientrato e a grandissime falcate lo aveva raggiunto spintonandolo contro il bancone. Manuel non si aspettava una simile reazione da parte di Simone, infatti non ebbe forza di reazione.
Lo baciò e questa volta non era un bacio casto, era un bacio volutamente "sporco", "nervoso" e poco aggrazziato.
Simone prese Manuel per le natiche e lo sollevò di peso. Lui cinse i suoi fianchi.
Aveva molta più forza rispetto a Manuel che tentava di fermarlo, ma non riusciva.
Lo coricò sul bancone, avendo tutto il suo peso addosso, Manuel non riusciva più a muoversi.
L'ultimo bacio fu assestato per bene, quello in cui fu corrisposto da Manuel e dove si "assaggiarono" per bene.
Simone non lo toccò gli diede solamente baci iruenti e disse:S: "ti piace Chicca, ti piace Alice? O ti piaccio io?, perché da quello che ho sentito la tua lingua era nella mia bocca, non in quella di Alice e neanche in quella di Chicca"
Manuel guardò basso, era distrutto, quella segnava la sua resa.
Simone fece un altro gesto che questa volta gli apparteneva: si avvicinò a Manuel e lo strinse a se abbracciandolo. Manuel iniziò a piangere e singhiozzare, era come un pulcino indifeso, ogni suo muro, ogni fortezza costruita era miseramente caduta, ed era solo merito di Simone.
Stettero abbracciati per più di mezz'ora, Manuel non lo lasciava andare, non avrebbe mai voluto. Quando si riprese dalle emozioni disse:M: "Simò ti prego non lasciarmi"
S: "perché non dovrei lasciarti? Non mi ami, non sono niente per te, manco esisto?"
M: "non è vero, nun è vero un cazzo!! Io ti amo Simò dalla sera del tuo compleanno ti amo, ho sempre avuto paura di dirtelo, ma non ho fatto niente per dimenticare quello che è successo, quella è stata la sera più bella della mia vita, ed è stata con te"
S: "perché non me l'hai mai detto?"
M: "perché questa cosa mi faceva paura, non sono mai stato con un ragazzo, tu sei stato la mia prima volta. Non ne voglio altri, voglio solo te"
A questo punto sentendo le parole di Manuel, si avvicinò di nuovo a lui e si diedero un bacio che era magnifico, il bacio più bello che potessero darsi...
Manuel tremante disse:
M: "Simò promettimi che mi starai vicino e che mi aiuterai in questo percorso di accettazione del nuovo me stesso"
M: "ti amo Simò"
S: "ti amo tanto anch'io"
S: "non ti lascerò mai, sarò sempre al tuo fianco e non permetterò a nessuno di farti male"
Da quel momento non si lasciarono piu....Manuel nel corso dei mesi cambiò tanto e un giorno a scuola, davanti a tutti baciò Simone e Chicca disse:
CH: "finalmente Manuel te sei deciso....stavamo a diventa' vecchi!!"
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CHAT TRA NOI E BREVI RACCONTI
Fanfictionliberamente tratta dalla fiction di "un professore" dove i protagonisti della chat più divertente e meno divertente sono sempre Simone Balestra e Manuel Ferro quando NON sono insieme. • Queste chat NON sono collegate tra loro, non c'è un filo logico...