Manuel era deciso ad accettare la cattedra di ruolo presso il suo vecchio liceo, nonostante insegnassero nella medesima scuola il suo ex compagno e il suo ex suocero.
Giustamente, Manuel pensò a Marco e ad essere vicino a casa, dato che doveva contare anche sul poco aiuto di sua madre, essendo completamente solo.
Quella mattina, prima del colloquio con la preside, fissato per le 10, doveva fare l'inserimento al nido del piccolo Marco.
Quella decisione gli spezzava il cuore a metà, perché aveva la paura che gente sconosciuta potessero trattarlo male o addirittura fargli male. Il solo pensiero lo terrorizzava.
Stava veramente impazzendo dalla preoccupazione e tutto solo perché la madre non voleva prendersene cura mentre lui era a scuola.
Se solo avesse potuto chiamare Simone e parlare con lui, sarebbe riuscito a risolvere il problema, come sempre succedeva.
Simone riusciva a risolvere qualsiasi problema si presentasse.
Ma Manuel da solo, non riusciva.Arrivò Anita alle 7 e insieme caricarono il piccolo Marco in macchina e partirono.
Durante il viaggio non volò una mosca, stettero in silenzio entrambi, Manuel con gli occhi rossi e pieni di lacrime dalla rabbia e sua madre tranquilla.
Non sarebbe mai riuscito con un unico stipendio a pagare sia l'affitto e la tata che tenesse Marco.
Arrivarono davanti all'asilo ed entrarono. Affidarono il piccolino alle cure amorevoli della tata, andarono in segreteria lasciando i documenti di Anita, nel caso dovesse andare a prenderlo.
Parlarono con le assistenti e Manuel spiegò che era solo, perché la compagna aveva abbandonato sia lui che il bimbo. Lui era insegnante a scuola, quindi scelse di lasciarlo fino al pomeriggio alle 17, orario in cui tornava a casa dopo i rientri pomeridiani.
L'assistente disse che alla mattina poteva già portarlo dalle 7 in poi e lasciarlo se voleva, anche fino alle 18:30.
Ringraziarono ed uscirono.
In auto Manuel disse:M: "sarai contenta adesso che te lo sei tolto dalle scatole? Ma te lo ripeto, quando avrai bisogno tu, non venirmi a cercare, perche il tuo posto sarà la casa di riposo e ci starai finche non morirai!!"
Anita, indispettita dalle parole del figlio, scese dall'auto di Manuel e si incamminò a piedi.
Manuel non disse niente, non cercò nemneno di convincerla a risalire in auto, come lei voleva, ma mise in moto, la sorpassò e andò a casa.
Entrò in casa e iniziò a piangere come un disperato, era un dolore atroce per lui averlo dovuto lasciare in mano a degli sconosciuti.
Lo amava tanto il suo bambino, era la cosa più bella che era riuscito a fare, dopo essersi innamorato di Simone. Se avesse avuto una madre diversa, non sarebbe stato necessario portarlo in un asilo e lasciarlo come un pacco postale.
Dopo alcune ore ed essersi calmato, scese per andare all'incontro con la preside per accettare il ruolo.
Prese l'auto e andò a scuola. Entrò e la preside che era in corridoio lo vide e lo chiamò dentro.
Entrò in presidenza seguendola, ma non chiuse bene la porta che si aprì leggermente.
Dopo i primi convenevoli, iniziò a parlare con la preside, che era sempre stata molto buona ed accogliente.
Simone avendo un'ora buca, riconobbe la voce immediatamente e con il registro in mano, si fermò proprio accanto al muro per ascoltare, incuriosito.
Dopo varie domande Manuel iniziò dicendo:M: "sono un padre single, la mia compagna (se si può chiamare cosi) dopo 3 mesi dalla nascita del piccolo Marco ci ha abbandonati entrambi, andandosene all'estero.
Ho cercato di dissuaderla a restare ma nulla è servito per farle cambiare idea.
Da allora, da quando, cioè è andata via, mi sono sempre occupato io del piccolo con l'aiuto di mia madre che comunque si è stancata, perché lo ha sempre definito come un errore oppure il frutto di una scopata finita male e non suo nipote"Nel sentire quelle parole, Simone capì che Manuel era solo, non poteva nemmeno contare sull'aiuto della madre.
Il bambino non aveva colpa dello sbaglio fatto dal padre.
Dalle sue parole, Simone capì che Manuel amava molto il suo bimbo.M: "proprio stamattina alle 7:30 essendo da solo ho dovuto decidere di mettere Marco all'asilo nido tutti i giorni. Non ho mai pianto così tanto.
Mi si è spezzato il cuore a metà a saperlo in mano a degli sconosciuti.
Ma non potevo fare altro, perché avendo un solo stipendio e dovendo pagare l'affitto non sarei mai riuscito a pagare la baby sitter e quindi ho dovuto decidere e attuare questa orrenda scelta".
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CHAT TRA NOI E BREVI RACCONTI
Fanfictionliberamente tratta dalla fiction di "un professore" dove i protagonisti della chat più divertente e meno divertente sono sempre Simone Balestra e Manuel Ferro quando NON sono insieme. • Queste chat NON sono collegate tra loro, non c'è un filo logico...