50 - Simò posso parlarti?

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M: "Simò posso parlarti?"

S: "no, non mi devi dire niente, hai già parlato fin troppo il giorno dell'incidente quando mi sono schiantato in moto, com'era?:
"Per me manco esisti!!"
Bene, allora se per te manco esisto, fai i conti che in quell'incidente io sia morto....e forse era anche meglio, perché non solo c'è stato il danno dell'incidente, ma quel coglione di mio padre vi ha anche accolti tu e tua madre in casa nostra....potevate rimanere dov'eravate, così non dovevo vedere ancora la tua faccia"

Simone era arrabbiatissimo

Manuel scese in cucina al piano di sotto dove Dante e Anita e la nonna erano seduti al tavolo

M: "ma' nun semo graditi qui....che ce facciamo ancora qui? Nun è ora che ce ne annamo!!"

Simone li raggiunse

D: "ve lo spiego io perché mio padre vi ha chiamato qui?!!....aveva paura, nel caso fossi morto, di soffrire di solitudine e di sensi di colpa, ma adesso ve la dico io la verità:
Io ho tentato di togliermi la vita a causa di questo stronzo qua (rivolto a Manuel) che fa tanto l'etero convinto ma di etero ha poco, visto che la sera del mio compleanno quello fatto di nascosto a scuola, ha fatto sesso  con me e m'ha baciato lui (scandendo bene la parola LUI) per primo, non io che sono gay, lui m'ha baciato....poi il giorno dopo ne ho voluto parlare alla sua officina e sapete cosa m'ha detto:
"Lui non è frocio come lo sono io, a lui je piace Chicca, je piace Alice che per lui manco esisto!!"
Allora in preda ad una crisi esistenziale mi sono imbottito di pasticche di droga, di Sbarra, che dovevo andare a spacciare io al posto suo, per tirarlo fuori dai casini l'ennesima volta!!!, con talmente tanto alcool che solo io lo so, per anticipare l'effetto e speravo di morire davanti a lui, davanti a casa sua, per dirgli l'ultima volta che come avevo amato lui, non avevo amato nessuno, ma non ci sono arrivato, le pasticche hanno iniziato il loro effetto prima e cosi ho fatto l'incidente.....io volevo morire, lo capite o no? (stava urlando) che la mia vita dopo aver saputo di Jacopo che non c'era più e io non me ne ricordavo e aver perso anche lui (indicando con l'indice  Manuel), per sempre, negando tutto quel poco di bello che c'era stato tra di noi, non aveva più senso niente. Se fossi morto veramente sarebbe stato meglio per tutti, me per primo!!!! Adesso la verità la sapete, quindi potete anche andare...."

Simone concluse il suo discorso e tornò in camera sua chiudendo la porta a chiave.

Anita, Dante e la nonna guardarono Manuel e la madre disse:

A: "È tutto vero quello che ci ha raccontato Simone?"

M: "si ma' è tutto vero"

S: "ti sembra il modo di comportarti? Prima lo baci e poi dici che non esiste? Ma i sentimenti di una persona non sono da prendere e buttare ner cesso e tirare l'acqua!! Te ne rendi conto di quello che hai fatto?"

Manuel aveva lo sguardo basso

M: "si l'ho capito quando l'ho visto mezzo morto sotto casa, prima nun ce capivo niente, solo dopo ho capito di esserme innamorato de lui, però nun so' riuscito a parlarci, nun me vuole stare ad ascolta' "

Simone ascoltò tutto il discorso di Manuel dalle scale, era tornato indietro, poi scese in cucina:

S: "non voglio parlare con te, hai già parlato abbastanza offendendomi, lo capisci che non ti amo più e che mi hai perso il giorno in cui mi hai detto quelle parole in officina?"

M: "parole che non pensavo"

S: "non le pensavi, ma le hai dette"

M: "pentendomi subito dopo"

S: "mi dispiace Manuel, ma il tempo dei miei sentimenti per te è finito!!"

Anita e Manuel data la situazione quel pomeriggio tornarono a casa loro.
Dal giorno successivo Simone non rivolse più la parola a Manuel nemmeno a scuola.

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