82 - ti ho amato tanto

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E così mi avevi lasciato, senza un saluto, senza un bacio d'addio, senza un abbraccio, proprio come fossi stato uno sconosciuto o un amore casuale conosciuto in un pub che per noia o per abitudine ti eri portato a letto e la mattina dopo, svegliandoti, non avevi più trovato.
Mi avevi lasciato, senza dirmi niente, improvvisamente, di ritorno da un consiglio di classe,  a scuola, un pomeriggio.
Avevo trovato il tuo biglietto sul tavolo della cucina accanto alla penna azzurra:

M: "ciao Simone è inutile continuare la nostra storia, facendoci del male a vicenda, tu vorresti una famiglia con dei figli, io invece non sento il tuo stesso desiderio. Non sento nessun desiderio di diventare padre. È giusto che io ti lasci libero di crearti la famiglia che desideri con qualcun altro diverso da me.
Non voglio importi la mia decisione, perché è giusto che tu sia libero, ma non voglio nemmeno subire la tua, creando  con me la famiglia che desideri.
Credo di aver preso tutto....quello che trovi in giro di mio, buttalo.
Addio Manuel."

Qualcosa di tuo lo avevo trovato, il braccialetto d'oro che ti avevo regalato lo scorso Natale, appoggiato sulla lavatrice, nel bagno, dove lo mettevi, togliendotelo, prima di farti la doccia.

Quello era stato il giorno più brutto della mia vita, il giorno in cui avevo perso la persona più importante per me.
Sapevo che non avevi nessuna intenzione di diventare padre e mi sarei sacrificato immensamente non diventandolo nemmeno io, per rispettare il tuo volere, anche se avrei sofferto tanto. Ma avrei fatto a meno, pur  di non perderti, pur che rimanessimo ancora noi....invece tu alla fine hai scelto per entrambi. Te ne sei andato.
Ho chiamato immediatamente mio padre dicendogli quello che era successo, ma loro lo sapevano già, Manuel aveva avvisato la madre, compagna di mio padre, dicendole che tra noi era finita.
Anche loro c'erano rimasti molto male, avevano anche sospettato che avessi un'altro, ma non era così, semplicemente l'amore per me era finito. Era durato da metà della terza liceo a questo momento, anni dopo la fine dell'università di entrambi e l'inizio dell'insegnamento in due licei diversi di Roma.
Eravamo felici, eravamo contenti,  tutto andava bene fino al momento in cui ti avevo svelato il mio desiderio più profondo, diventare papà. Da quel momento ti eri raffreddato, non eri più il solito, non c'erano più le serate passate a farci le coccole, le domeniche pomeriggio passate ad abbracciarci e a fare l'amore sul sofà o nella nostra bellissima camera da letto. Le nostre gite domenicali a sorpresa, partiti da casa con destinazione ignota, ci si fermava dove capitava e si apprezzava quel posto.

Da quel maledetto pomeriggio non ti ho più visto, nemmeno i nostri più cari amici, i nostri compagni del liceo, sanno più niente di te, nemmeno Chicca, sembri sparito nel nulla.

Sai, sono rimasto sempre nel nostro appartamento, che alla fine ho comprato, accendendo un mutuo, stanco di pagare un affitto troppo caro, cosa, che con la rata del mutuo, la cifra si è quasi dimezzata.

Non so nemmeno dove abiti, non so se ti stai vedendo con qualcuno/a, se sei da solo, se sei ancora nel nostro quartiere o ti sei spostato, non so piu niente.
Non ho mai voluto chiedere niente a tua mamma, anche se lei moriva dalla voglia di dirmelo, ma per rispetto verso me stesso e nei confronti della tua decisione, ho preferito non farmi del male e rimanere totalmente fuori dalla tua vita.

Sono riuscito, anche con molta fatica ad andare avanti. Poco dopo la nostra separazione, a scuola è arrivato un nuovo insegnante di italiano, Davide e ci siamo conosciuti, prima come colleghi, poi uscendo ogni tanto insieme, la sera, e alla fine come innamorati. Ci siamo sposati 4 anni fa, con una bellissima cerimonia a villa Balestra, dove sono stati invitati i più cari amici e amiche, i nostri colleghi e i parenti più prossimi.
È stata una giornata meravigliosa, commovente e bella. I nostri genitori erano bellissimi, anche la nonna era splendida. Il giorno dopo la cerimonia io e Davide siamo partiti per il viaggio di nozze. Abbiamo scelto il Canada. È stato bellissimo. Mentre eravamo la, abbiamo fatto un pensiero di trasferirci, ma alla fine siamo tornati. Con il tempo abbiamo accolto le nostre due bellissime bambine Lucia e Anna che sono la luce dei nostri occhi e i nostri amori più grandi.

Dopo di noi si sono sposati:
- Laura e Pin
- Chicca con Stefano
- Aureliano con Luna 
- Giulio con Monica.
Abbiamo partecipato alle loro cerimonie sia come invitati che come testimoni.
In tutte queste occasioni avevi sempre disdetto ogni invito, non partecipando a nessuno.
Ti eri isolato....

Spero ancora tu stia bene, il mio numero è sempre quello, in questi anni non l'ho mai cambiato, ma te lo riscrivo qui, cosi nel caso tu l'abbia cancellato lo puoi ritrovare. Non pretendo niente, non pretendo che tu possa chiamarmi, ma se vuoi fare due chiacchiere, sono sempre qui.
Ti mando un grande abbraccio e ti aspetto....

Manuel non ricevette mai la lettera scritta da Simone, spedita al suo indirizzo, da sua mamma, perché nello stesso giorno un terribile incidente in moto a Firenze spezzò per sempre la sua vita a 35 anni.
Dopo 4 giorni, avendo dovuto eseguire l'autopsia, fecero il funerale, al quale Simone preferì non partecipare, conservando per sempre il suo ricordo, quando erano insieme.....
Segretamante un mese dopo, portò una rosa sulla sua tomba e mentre usciva, vide un ragazzo alto e biondo incamminarsi verso  lui. Non si girò per guardare, semplicemente pensò potesse essere il suo nuovo compagno...

Simone non seppe mai che Manuel, dopo averlo lasciato, non volle più nessuno accanto a lui, lasciando Roma e anche l'insegnamento. Si trasferì a Firenze e iniziò a lavorare in un officina meccanica, coltivando la sua passione per le auto e moto, fino al giorno del fatale incidente.....

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