111 - l'astuzia di Manuel Ferro

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Fin dal liceo Manuel aveva dimostrato una grandissima attitudine a mettersi nei guai, da ricordare d'obbligo la stretta collaborazione, poco fruttuosa per lui con Sbarra e Zucca, due criminali locali. Salvato in estremis da Simone e da sua padre Dante, tramite il suo amico poliziotto.
Da quegli anni fino ad ora, quella gran qualità non si era persa, maturando, ma la situazione non era cambiata un granché, in quanto, anche se in modo minore, si era messo nei guai con le sue stesse mani. Soltanto che in questo caso nessuno aveva potuto toglierlo dal guaio in cui si era cacciato.

Ma facciamo un passo indietro:

I guai per Manuel erano iniziati il primo giorno della quarta liceo, giorno in cui tutti i compagni di classe si erano ritrovati dopo le vacanze estive.
Tutti, compreso i/le nuovi/e arrivati/e, in special modo una ragazza bionda di origini slave, di nome Nina. La quale, fin da subito aveva notato Manuel tra loro e aveva cercato in tutti i modi di avvicinarsi a lui.

Manuel non aveva ancora definito con sicurezza la sua bisessualità, l'unica cosa su cui era sicuro che il sentimento provato per Simone andava ben oltre la semplice amicizia e l'amicizia profonda, ma non aveva completato il passaggio successivo, cioè avere l'assoluta certezza della sua sessualità, qualunque essa fosse.
Infatti era sempre stato vicino a Simone, si erano molto legati dopo essere tornati dal cimitero dei bimbi, andando a fare visita a Jacopo, il fratellino morto prematuramente, ma aveva anche continuato a guardare le ragazze con interesse.

Il sentimento che era nato tra loro, la sera del compleanno di Simone, a scuola, si era rafforzato, non avendo però più avuto alcun contatto fisico o sessuale, ma soltanto un bellissimo rapporto di complicità e forte amicizia.
Simone non aveva mai nascosto i sentimenti d'amore provati per lui, Manuel lo sapeva e non ne aveva mai approfittato.

Un pomeriggio, dopo la mattinata passata insieme a scuola, avendo programmato di vedersi a villa Balestra, arrivò un messaggio a Simone dove c'era scritto:

M: "ciao Simò scusa se ti mando un messaggio ma oggi pomeriggio non riesco a passare da te, ho avuto un imprevisto. Ci vediamo domani a scuola. Ciao Manuel"

Simone non era stupido e l'imprevisto avuto da Manuel, quel pomeriggio si chiamava Nina. Ovviamente fece finta di credere alle parole dell'amico e rispose:

S: "ciao Manu non ti preoccupare, va benissimo, ci vediamo domani a scuola"

Infatti Nina lo aveva invitato ad uscire con lei e nel corso di quel pomeriggio, si conobbero meglio e lei gli rivelò di avere una bambina di 1 anno, avuta da una relazione finita in malo modo con un uomo più vecchio di lei, sposato, che non volle sapere niente della gravidanza, ma nemmeno della bimba, non volendo avere problemi con la ricchissima moglie.
Ovviamente Nina tenne la  bambina e non si videro più.
Le diede il suo cognome e vennero aiutate dalla zia che abitava a Roma, permettendo alla ragazza madre di terminare gli studi liceali.
Manuel volle vedere la foto della bimba e Nina gli disse che si chiamava Anya il cui significato era "grazia".
Rimase impressionato dalla bellezza della bimba e nonostante l'avesse vista una volta soltanto, si affezionò, sapendo che anche lei stava crescendo senza padre, proprio come aveva fatto lui con Anita.

La mattina successiva, quando si incontrarono a scuola, Simone fece finta di non aver capito e chiese a Manuel:

S: "tutto bene ieri pomeriggio? Non mi hai più detto niente!!"

M: "si si tutto bene, tutto risolto"

S: "mi fa piacere!"

Durante le ore di lezione, fece più attenzione ai comportamenti di Manuel e lo vide molto spesso girato verso destra, proprio verso la ragazza. Capì immediatamente che il suo sospetto era diventato certezza. Manuel si stava innamorando di Nina e il sentimento che era nato nel cuore del ragazzo riccio, grazie al quale gli avevano portati ad avere una notte di passione, molto probabilmente stava per essere sostituito dal nuovo sentimento nato per la ragazza.

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