CHAT TRA NOI E BREVI RACCONTI

66 - tanti anni pt. 5

Dopo quella lunghissima giornata densa di impegni, sorprese, chiamate inaspettate e decisioni prese da Simone, per il bene di tutti, in primis della sua nuova famiglia, tornarono a casa.
Quella domenica avevano appena fatto il Battesimo di Marco, al quale la mamma di Manuel non aveva partecipato, creando un grosso dispiacere nel figlio, nonostante lo sapesse, anzi ne aveva quasi la certezza.
Ma nessuno conosceva le vere intenzioni di Simone, cioè quelle di non cedere dall'idea di fare riavvicinare i suoi amori ad Anita. 
Appena aprirono la porta della loro casa, Manuel scoppiò a piangere. Simone che aveva nelle l'ovetto con Marco, lo posò sul tavolo della sala e si voltò abbracciando Manuel e disse:

S: "amore cosa c'è?"

M: "non avrei mai pensato di poter tornare in questa meravigliosa casa un giorno, la nostra casa, insieme a te. Ho passato momenti in cui avrei preferito morire piuttosto che vivere questa vita senza di te.
Quando ho portato a casa Marco e quella disgraziata di Sonia, guardando fuori dalla finestra della cucina che dava sul lungotevere ho pensato:

"Non sarò mai più felice com'ero con il mio amore, solo l'amore di Marco può tenermi legato a questa vita. Dopo essermi separato da te, non trovavo significato in questa vita. Ho pensato tante volte di farla finita, avevo solamente la speranza di poterti rincontrare anche per poterti parlare solo una volta, perché io senza di te riesco soltanto a combinare guai, non so fare niente.
Anche a livello economico non riuscirei a fare niente, se non ci fossi stato tu, amore mio, avrei lasciato Sonia morta nel frigo dell'obitorio."

S: "amore non ti preoccupare, la questione Sonia Guadagno è già sistemata, non avrei mai permesso a nessuno di lasciare senza sepoltura la madre di mio figlio, per quanto pessima possa essere stata.
Adesso a livello economico di problemi non ne abbiamo e non ne avrai mai più, non pensarci nemmeno, perché adesso siamo insieme e non devi piu  preoccuparti di niente.
Abitiamo in una bellissima casa, viviamo nella città più bella del mondo, abbiamo il nostro bimbo che dorme tranquillo, dei nonni innamorati che terrebbero lui e noi sempre con loro, non dovremo più portare il nostro bimbo al nido, perché le nonne lo aspettano a casa, tutti i giorni e aspettano anche noi.
Giulio e Patrizia lo amano alla follia, cosa vogliamo di piu?"

M: "nulla, non possiamo volere niente, più di così!!"

S: "approposito con il lavoro nel pub, come sei messo con l'altro socio?"

M: "è una questione ancora in sospeso, io non sono più andato a lavorare al pub, dopo aver portato a casa Marco, perché non mi fidavo lasciarlo a casa con lei tante ore.
Tutti i profitti del bar degli ultimi mesi sono tutti di Sergio, l'altro proprietario, ovviamente. Non posso pretendere niente, l'ha gestito interamente lui"

S: "certo, giusto che li abbia tenuti tutti lui, ha lavorato da solo praticamente.
Chissà cosa sarebbe successo se fossi andato anche a lavorare al pub oltre la scuola?"

M: "si, adesso ti racconto cos'ha fatto quell'essere ripugnante di Sonia.
Una mattina, mentre io ero a scuola, era uscita lasciando Marco a casa da solo. Quando sono tornato finita la scuola era completamente sporco dalla testa ai piedi e piangeva chissà da quanto tempo.
Amore, aveva 1 mese di vita e quella deficiente l'ha lasciato in casa da solo!!!. Poteva succedere di tutto, lo potevo anche trovare morto!!, te ne rendi conto?. Se ci penso mi viene ancora da piangere, come ho fatto!!.
Quando è tornata, quello che non le ho detto è perché me lo sono dimenticato. L'ho sbattuta fuori casa e quella notte ha dormito dove ha voluto. La mattina dopo è tornata e ha trovato mia madre con Marco, alla quale avevo raccontato tutto quello che aveva fatto, dopodiché Sonia stava sempre chiusa in camera. Mia mamma non le permetteva nemmeno di toccarlo.
Era cattivissima con lei. Tornava a casa sua soltanto quando io rientravo da scuola e lo tenevo io.
Sonia se ne fregava di Marco, infatti prima di andarsene mi disse: