67 - tanti anni pt. 6

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Manuel la notte prima di iniziare ad insegnare nel nuovo liceo, praticamente non chiuse occhio dall'emozione e dall'ansia di non essere accolto bene dai colleghi.
Simone era sicurissimo invece del contrario.
Sapendo che Manuel non aveva chiuso occhio, si svegliò e lo guardò, con l'amore negli occhi, perche aveva dispiacere non riuscisse a dormire.

S: "amore mio, sono le 2 non dormi ancora?"

M: "non riesco amore mio, ci ho provato, ma non riesco"

S: "vieni qua tesoro mio..."

Lo fece accomodare sul suo petto, proprio dalla parte del cuore, iniziando a massaggiare la folta chioma riccia tracciando dei piccoli cerchi con le dita.
Sapeva che quel massaggio, lo rilassava sempre. Nonostante avessero parlato sia a cena che dopo, non era servito.

Verso le 2:45 della notte, aiutato dal massaggio di Simone, Manuel riuscì ad addormentarsi, era stremato, la tensione impadronitasi di lui era stata devastante.
Simone sapeva che se si fosse spostato, lo avrebbe svegliato, quindi decise di rimanere immobile nella posizione in cui era. Riuscì ad addormentarsi nonostante non fosse la sua posizione preferita, ma per il suo compagno avrebbe fatto questo ed altro, pur di farlo dormire tranquillamente qualche ora.
Infatti riuscirono a dormire entrambi fino al suono della sveglia che decretava l'arrivo delle 6:30.

M: "oddio Marco?"

S: "cosa c'è? Sta dormendo amore mio!!"

M: "quanto ho dormito?"

S: "dalle 2:45 fino adesso, quasi 4 ore amore mio...."

M: "grazie a te, amore mio"

S: "ti ho visto tanto agitato, mi faceva tristezza sapere che ti sentivi cosi, quindi ti ho preso nelle mie braccia e ti sei addormentato"

M: "mi sono addormentato sul tuo cuore mentre mi massaggiavi la testa, come hai sempre fatto"

S: "e sempre farò...."

M: "amore mio, come farei senza di te...."

S: "e io senza voi due?"

Dopo un attimo anche Marco si svegliò dalla fame.
Manuel andò nella sua cameretta a prenderlo, mentre Simone preparava il latte.
Mentre lo misero a scaldare, andarono sul fasciatoio a cambiarlo, pulirlo e rinfrescarlo, dando la crema per evitare gli arrossamenti.
Quanti bacini, quante coccole gli facevano, era il loro amore più grande.
Cambiato e sistemato Simone lo prese in braccio e iniziò ad allattarlo con il biberon. Era affamato quella mattina, succhiò tutto il latte preparato, e ne volle ancora, quello che Simone, sempre previdente aveva già messo a scaldare, prese anche quello. Ne lasciò pochissimo dentro al secondo biberon. Mentre cercava di combattere la stanchezza della suzzione, faceva delle pause sempre più lunghe.
Simone tolse il bineron e aspettò il ruttino, e Marco poco dopo tornò tra le braccia di Morfeo, posizionandolo già dentro l'ovetto pronto per portarlo dai nonni che lo aspettavano a braccia aperte.
Si fecero una doccia svelta, poi si prepararono anche loro e Manuel per un attimo si appoggiò al mobile dell'entrata.

S: "amore cos'hai?"

M: "amore io non ce la faccio, ho un'ansia e una paura che mi bloccano"

Simone si fermò e lo prese tra le braccia:

S: "amore lo so che hai paura, ma non devi lasciarti sopraffare dall'ansia che non ti accettino, perché non sarà così, sei un bravissimo insegnante, con ottime referenze, la preside è entusiasta di averti nel corpo insegnanti, cosa vuoi di più?"

M: "grazie delle belle parole"

S: "non sono parole!!"

M: "come non sono parole?"

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