Capitolo 9

1.7K 71 4
                                    

POV Briga
Vado verso l'entità della voce e vedo Emma che cerca di liberarsi da uno.
Briga: Lasciala stare!
Ci vado da dietro e glielo levo di dosso.
Briga: Cosa credevi di fare stronzo?
Gli tiro un pugno così forte che cade a terra. Gli altri tre si avvicinano a me, Emma piange ma nonostante tutto mi avvisa che loro stanno cercando di acchiapparmi.
Emma: Attento Matti.
La sento piangere e la cosa mi fa incazzare di brutto. Ne afferro due e li scaravento per terra. Il quarto vede che mi sto avvicinando a lui e gira i tacchi e se ne va.
Briga: Stronzi di merda.
Sputo a terra, mi esce del sangue dalla bocca ma adesso non mi importa di me, devo pensare ad Emma. Mi avvicino a lei e mi salta a dosso. Mi abbraccia fortissimo, io non faccio altro che stringerla più forte a me. Lei piange, piange fortissimo ma nonostante tutto non mi lascia. Mi stringe a lei sempre di più, finché si stacca e mi guarda con i suoi occhi color nocciola, da cerbiatta, occhi profondi che ti fottono appena solo incroci il suo sguardo.
Emma: Grazie.
Io resto lì spiazzato ad ammirarla nella sua bellezza, nonostante abbia appena pianto e sia stata appena aggredita da dei malviventi.
Dopo queste parole si riavvicina a me e mi abbraccia, con una forza incredibile. Lei così fragile e con una corazza che pesa più di lei.
Briga: Ti ho salvato di nuovo?!
Emma: Menomale che c'eri tu, se no a quest'ora chissà dov..
Briga: Shh, non pensarlo nemmeno. Per fortuna sono arrivato.
Emma: Per fortuna.
Briga: Ma tu che ci fai qui sola soletta e mezza ubriaca?
Emma: Si vede così tanto che ho bevuto?
Briga: Giusto un poco, dovresti solo camminare dritta, senza barcollare. Può darsi che funziona...
Emma: Spiritoso...
Mi prende per mano
Emma: Vieni, andiamo a sederci su quel muretto e ti racconto tutto.
Mi faccio trascinare da lei, mano per mano. È una sensazione strana, ho come le farfalle allo stomaco. Ma sarà solo un'influenza virale, siamo a gennaio capita...
Arriviamo nel muretto che devo dire è abbastanza alto. Emma prova a sedersi ma è troppo bassa rispetto al muro e fa fatica a sedersi. Allora la prendo in braccio e la faccio sedere. Subito dopo mi siedo io accanto a lei.
Briga: Allora, racconta.
Emma: Da dove inizio?
Briga: Dall'inizio?
Emma: Dopo la puntata mi ha chiamato Francesca, la mia migliore amica. Mi ha chiesto di uscire con lei e Tina, l'altra mia migliore amica. Io dovevo uscire con Fabio, allora gli avevo detto che prima dovevo parlare con lui. L'ho chiamato e siamo rimasti che andavamo insieme nel locale con Tina e Francesca.
Briga: Poi cos'è successo?
Emma: Siamo andati al locale, lui sempre tutto carino e gentile. Abbiamo iniziato a ballare con le mie amiche, ma poi lui mi tira con lui un pò distanti ed inizia a mettermi le mani sui fianchi e a baciarmi il collo. Io mi scanso da lui che nel frattempo mi dice che vuole di più da me. Vado al bancone a bere due bicchieri di Vodka, poi mi giro e vedo Fabio in pista avvinghiato ad una. Ho cominciato a chiedere altri quattro, o forse cinque bicchieri. Francesca e Tina mi raggiungono ma io esco dalla discoteca e gli ho anche risposto sgarbatamente, ma l'alcool si era ormai impossessato di me. Quindi sono scappata da quel casino di locale, ho girovagato per non so quanto tempo e poi mi sono ritrovata in quella stradina. Sono arrivati quei quattro e mi stavano a dosso. Io ho provato a levarli di dosso, ma erano troppo forti e non ce l'ho fatta. Poi ho sentito una voce ed ho subito capito che era la tua. Anche se sono ubriaca ti ho riconosciuto. Tu non sai che quando ho scoperto che dovevo venire a fare la coach ad Amici ho cercato in internet i daytime e quattro di voi mi avevate colpito subito. Tu eri li in mezzo, allora ho cercato la vostra biografia e ho ascoltato molte tue canzoni. Soprattutto sei di mattina che adoro. Mi hai colpito sin da subito, per questo sapevo il tuo nome. E ti ho voluto anche fare soffrire e sudare la maglia del serale. Sei una brava persona Mattia, ed adoro il tuo genere.
Resto sbalordito davanti le parole di Emma! Ecco spiegate molte cose, il nome, l'ingresso al serale. Che stronza! È una tipetta tosta.
Briga: Ma sei una stronza ahah!
Emma: Matti non ti ci mettere pure tu.
Briga: Ricordi ancora la strada di casa?
Emma: Certo perché?
Briga: Non vorrai dormire qua, spero.
Emma: Certo che no
Briga: Allora andiamo!
La prendo in braccio e ci in camminiamo verso casa sua.

Brighemma pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora