Capitolo 62

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POV Emma
Mi dirigo verso la porta, sono distrutta. Sento dei singhiozzi di Matti, non ce la faccio. Mi fermo sui miei stessi passi e torno indietro.
Emma: Mattia
Briga: Dim.., dimmi
Emma: Non può essere mai una fine, senza un ultimo bacio.
Mi avvicino a lui, e le nostre labbra si sfiorano. Dapprima debolmente, poi sempre più passionalmente.
Emma: Ricordati che ti amo.
Briga: Ti amo anche io, Emma.
Scambiandoci questi ultimi segni di amore, mi allontano da lui.
Briga: Emma
Emma: Si
Briga: Ma non possiamo fare più niente?
Emma: Purtroppo no
Briga: Ma, ma io..
Emma: Tu cosa Mattia?
Briga: Niente, lascia stare. Forse è giusto così.
Dopo queste orribili parole esco dallo studio. Scappo, corro via da tutto e da tutti. Maria era fuori, mi ha chiamata ma io non le ho dato ascolto. Corro come una pazza, come una disperata verso l'uscita. Le lacrime sgorgano ininterrottamente sul mio viso, non mi posso più fermare. Davanti a Mattia, io faccio quella realista, ma in realtà sto morendo pian piano dentro. È tutta una gran merda. Finalmente avevo trovato qualcuno che mi amava sul serio. E cosa ho dovuto fare? L'ho dovuto lasciare. Io, io non ce la posso fare.
Arrivo in macchina e salgo, in preda ad una crisi isterica. Tiro le scarpe sul sedile, lancio la borsa verso il vetro rischiando di romperlo. Ho voglia di urlare, Dio che stress. Metto in moto e corro via. Lacrime, lacrime e lacrime. Perché ha fatto questo Maria? Lei non ha colpe, però! Ma perché devono capitare tutte a me? Io volevo solo un amore tranquillo, niente altro. Arrivata a casa mia, scendo dalla macchina e salgo in casa. Mi dovrei ricomporre, ma non me ne frega nulla. Che mi fotografino, facciano anche i poster. Io voglio Mattia, non mi importa niente altro. Arrivata a casa, mi chiudo in camera da letto. Metto una maglietta, che mi aveva lasciato Mattia qualche settimana fa e mi butto sul letto. Ha il suo profumo, già mi manca. E sapere che quando lo vedrò, non saremo più niente mi uccide.

POV Briga
Emma è uscita dalla stanza. Io sono fermato lì, fermo paralizzato. Dovevo correre a riprendermela, fregarmene di tutto e tutti ma non l'ho fatto. Perché? Perché sono un coglione, ecco perché. Io amo Emma, ma lei mi ha messo davanti una realtà fin troppo realista. Come faremo adesso? Io voglio solo lei, voglio stare per sempre al suo fianco, voglio che sia la mia donna. Quella che mi accompagnerà tutta la vita. Io di certo, l'aspetterò. Spero solo chelo faccia anche lei.
Preso dai miei mille pensieri, entra Maria.
Maria: Senti Matti, a me dispiace ma..
Briga: Basta Maria, non parliamone più. Tu hai fatto solo quello che dovevi. Vuol dire che doveva andare così. Si sapeva dal primo momento che le cose tra noi non poteva funzionare.
Iniziano a spuntarmi le lacrime, che cerco di trattenere.
Maria: Dai, fatti forza.
Briga: Si, certo.. Vado in casetta.
Maria: Vai
Briga: Un'ultima cosa
Maria: Dimmi
Briga: Hai parlato con Emma quando è uscita da qua?
Maria: No, è corsa via piena di lacrime e distrutta.
Briga: Come? Piangeva?
Maria: Certo!
Quindi ci teneva a me..
Briga: Va bene, grazie Mari.
Esco dallo studio ancora in preda alle lacrime. Abbasso la visiera del mio cappellino, non voglio che mi veda nessuno. Entro in casetta, le ragazze mi vengo intorno vedendomi sconvolto. Mi chiedono anche come sto, ma io le lascio sbattere rispondendogli un semplice 'non ho niente'. Vado in camera mia, e mi butto sul letto. 'Grazie' ad Emma ho scoperto che anche gli uomini piangono.

RAGAZZE, VI DICO SOLO CHE HO PIANTO PER SCRIVERLO. GRAZIE PER GLI INFINITI COMPLIMENTI CHE RICEVO, SIETE LA MIA FORZA.

Brighemma pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora