Capitolo 86

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POV Briga
Siamo ancora distesi, per terra. Lei è accucciata a me, è davvero tenerissima. Nonostante sia mezzo ubriaco, ho la forza di prendere il cellulare e guardare che ore sono. Sono le cinque di notte, Emma dorme beatamente. Così piccola e indifesa, così mia. Siamo folli, completamente pazzi. Abbiamo dormito una notte distesi per terra, al freddo e al gelo.
Scosto lentamente Emma, poggiandola per un attimo sul muretto. Mi alzo, e subito in piedi la prendo in braccio.
Emma si sveglia e mi guarda con gli occhi increduli, ma innamorati.
Emma: Ehi, buongiorno?
Briga: Eh già buongiorno mia principessa. Come va?
Emma: Diciamo che non mi posso lamentare
Briga: Abbiamo dormito fuori, le lamentele sarebbero minime
Emma: Ma abbiamo dormito insieme, questo supera tutto.
Briga: Ti amo
Emma: Ti amo
La tengo ancora in braccio e piano piano scendiamo le scale.
Emma: Hai intenzione di cadere?
Briga: Assolutamente no!
Emma: Allora mettimi giù che sono pesante!
Briga: Ma se sei leggerissima!!
Emma: Dai mettimi giù, mi imbarazzo.
Briga: E va bene, peró prendiamo l'ascensore.
Emma: Okay, ci sto!
La metto giù, le prendo la mano ed insieme aspettiamo l'ascensore.
Entrati lì, uso il tempo a nostra disposizione per baciarla. Poggio la mia testa sulla sua fronte.
Briga: Ho bisogno di te, adesso più che mai.
Emma: Lo sai che ci sono, vero?
Briga: Adesso si
Lei si avvicina di nuovo alle mie labbra e mi ribacia. Usciamo dall'ascensore,e ci dirigiamo in reparto. La zona è deserta, si vede solo qualche medico in giro. Mi avvicino alla stanza di mia madre, ma il suo letto è ancora vuoto e la sua stanza è ancora fin troppo deserta. Sono già cinque e mezza, l'operazione dovrebbe essere già finita. Ma nessuna traccia. Nessuna traccia di nessuno. Mi siedo nelle sedie della sala d'aspetto. Porto le mani in fronte, sono disperato e afflitto. Emma si inginocchia di fronte a me e mi prende le mani.
Emma: Ci sono io con te

POV Emma
Mattia è scoraggiato al massimo. Si aspettava di vederla in camera, con l'operazione già finita. Invece non c'è nessuno, ad attenderlo solo uno stupido letto vuoto. Cerco in tutti i modi di consolarlo, ma i miei tentativi sono andati distrutti in mille pezzi. È troppo triste, e chi meglio di me può capirlo? Sono solo le cinque e trenta, l'ospedale è deserto. Mattia, seduto immobile. Io mi avvicino, di nuovi, per l'ennesima volta a lui.
Emma: Ehi
Briga: Non ce la faccio.
Emma: Sta tranquillo, andrà tutto bene. Vedrai che tra poco arrova mamma
Briga: Emma, ci ho perso le speranze. Aveva solo il 50% di possibilità...
Mi siedo accanto a lui e gli prendo le mani. Poi gli alzo il viso.
Emma: Sai quant'è il 50%?
Briga: La metà
Emma: Sai quanta percentuale avevo io di vita, quando mi hanno diagnosticato il tumore?
Briga: No
Emma: Bene, te lo dico io. La prima volta, avevo il 30% di possibilità di un'eventuale sopravvivenza.
Briga: Il 30%?
Emma: La prima volta si ma non è finita. La seconda volta, avevo il 20%.
Briga: Cazzo..
Emma: E già Matti, cazzo. Eppure oggi dove mi vedi? Qui. Oggi sono qui e resisto. Lotto fino in fondo, lotto ogni giorno per vivere. Perché la vita è una figata pazzesca. E vedrai che tua madre, donna forte com'è, lotterà e vincerà.
Mattia mi abbraccia.
Briga: Speriam..
Non riesce a completare la parola, che arriva la mamma di Mattia ed il dottore. Lui non fa nea che in tempo ad alzarsi che medico ed equipe, Ementrano in camera. Subito il medico le attacca la flebo e continua a fare controlli. Mattia è pensieroso, freme, sta scalpitando.
Emma: Tranquillo amore.
Gli prendo la mano ed infine, il dottore esce dalla stanza e noi ci avviciniamo a lui.
Briga: Allora dottore, ci dica tutto.

CREDEVATE CHE VI LASCIAVO TRANQUILLI? SBAGLIATO! ALTRA ANSIA, SORRY. VI AMO LO SAPETE, STATE TRANQUILLE E COMMENTATE. BUONANOTTE RAGAZZE, VE SE AMA.

Brighemma pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora