Capitolo 122

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Un'ora dopo.

Siamo in sala d'attesa, io, Reb e Patty. Sono un pò più 'rilassate' da quando hanno saputo del bimbo. Una vita dentro me. L'amore mio e di Mattia. Quanto vorrei che fosse qui con me in questo momento. Quanto vorrei stringerlo tra le mie braccia. Quanto vorrei che mi sussurrasse le dolci parole d'amore come solo lui sa fare.
Quanto vorrei incazzarmi con lui, litigare ma poi fare pace sempre e comunque. Quanto vorrei gridargli ti amo. E quanto vorrei gridarlo al mondo. I miei pensieri vengono interrotti dalla voce del dottore.
Dottore: Signorina Marrone
Emma: Si, dottore mi dica.
Mi alzo dalla sedia, Patty e Reb mi seguono a ruota.
Dottore: Siete parenti del signor Bellegrandi?
Patty: Siamo la madre e la sorella.
Dottore: Bene, allora posso parlare. Il paziente si è svegliato.
Emma: Oddio, davvero?
Dottore: Si
Quasi non ci credo, mi spuntano le lacrime.
Patty: E possiamo vederlo?
Dottore: Si, ma una persona alla volta. Purtroppo, come già avevo accennato, la caduta gli ha procurato la perdita della memoria.
Emma: Ma è una cosa temporanea? Successivamente gli ritornerà?
Dottore: Non lo sappiamo. È da tenere sotto controllo, e man mano capiremo cosa fare.
Emma: Va bene
Dottore: Fra 5 minuti venite nella stanza del paziente, decidete chi deve entrare per prima.
Patty: Okay.
Il dottore si allontana.
Patty: Emma vai tu, senza dubbio alcuno.
Emma: No, no, ma...io non so se ce la faccio. E poi tu sei la madre, Reb la sorella, avete più diritto di me.
Reb: Tu sei la donna della sua vita
Patty: E la madre di suo figlio. Su, vai Emma. Senza farti pregare.
Emma: Va...va bene.
Mi avvicino alla stanza di Mattia. Lo intravedo da fuori. Le gambe mi tremano, il cuore mi batte forte e ho la bocca dello stomaco chiusa.
Il dottore esce dalla stanza.
Dottore: Bene. Può entrare.
Emma: Si ma dottore, un attimo. Come.. Come si fa?
Dottore: Cosa?
Emma: Come gli devo parlare? Cosa devo fare?
Dottore: In questo momento le consiglierei di non fargli domande. Si presenti e veda la sua reazione.
Emma: Emh... Va bene.
Il dottore mi fa passare ed io entro nella stanza. Eccolo li, il mio amore. Disteso sul letto, con una flebo attaccata al braccio. Ha gli occhi socchiusi, ma appena mi vede entrare sgrana subito lo sguardo.
Forse si è ricordato di me? Niente illusioni. Mi avvicino piano piano, lui mi guarda ma non dice una parola. Finché non mi ci avvicino.
Emma: Ciao
Briga: Ciao, chi...chi sei?
Ed ecco che il mio mondo crolla a dosso. E adesso che si fa? Vorrei urlargli tutto, ma in questo momento mi limito a dire poco.
Emma: Sono..sono Emma.
Briga: Piacere Emma, io sono Mattia.
Mattia mi fissa per qualche secondo.
Briga: Ma sei un angelo? Sei bellissima.
Come sempre arrossisco, tutto questo è così strano.
Briga: Arrossisci ai complimenti... Sei ancora più bella.
Emma: Mmh, ho i miei dubbi ma grazie.
Briga: Fidati
Queste parole, usate così.... Mi fanno morire. È una lenta agonia. Cerco di cambiare argomento.
Emma: Come stai?
Briga: Ma insomma... Me so pijato na botta in testa
Emma: Ti fa male?
Briga: Abbastanza
Emma: Posso..?
Briga: Emh, si
Mi avvicino a lui con cautela e gli guardo la testa. Ha un bernoccolo enorme.
Mi abbasso verso la sua fronte e gli lascio un bacio.
Briga: Cosa stai facendo?
Emma: Ti ho dato un bacio
Briga: Si, ho visto.
Emma: E ti dispiace?
Briga: No.
Faccio qualche passo indietro, così riesco a guardarlo in faccia.
Briga: Angelo biondo, ti posso fare una domanda?
Emma: Certo, dimmi tutto
Briga: Chi sei?

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Brighemma pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora