POV Emma
Dopo aver sistemato le valigie e aver comunicato la situazione ai miei genitori, sono già le 13. Saluto mia madre che resta in casa, e mi dirigo in aeroporto con mio padre. Partiamo un pò prima, perché l'aeroporto è abbastanza distante da casa nostra. Sono ansiosa da morire e tesa durante tutto il tragitto. Chissà come sta Mattia, come sta sua madre. Troppi dubbi, ancora per poco, mi assillano la mente. Mio padre, vedendomi così tesa, mi accarezza ripetutamente la mano per quasi tutto il tragitto, tranne quando deve cambiare la marcia, ovviamente.
Papà di Emma, Rosario Marrone: Amore di papà, non essere così tesa.
Emma: Come posso stare calma papà? Come?
Rosario Marrone: Lo so, tesoro. Lo posso capire che non è facile, anzi per meglio dire è difficilissimo. Ma non puoi stare così agitata. Più ti agiti, più stai male tu e vedi le cose con un occhio diverso, vedrai sempre e solo le cose negative. Quindi amore mio, vedi di calmarti. Innanzitutto per te, poi per Mattia e anche per sua madre. Lui ti dovrà vedere serena e tranquilla, gli devi trasmettere calma perché già sara agitato per tutto quello che gli sta succedendo e anche perché ha te lontana. Va bene, Emma?
Emma: Hai ragione papà, ci proverò.
Arrivati in aeroporto, posteggiamo e scendiamo dalla macchina. Entriamo in aeroporto, mio padre mi accompagna fino a poco prima al check-in.
Rosario Marrone: Ricordati quello che ti ho detto piccola mia, e vedrai che andrà tutto bene.
Emma: Speriamo papà, ti voglio bene.
Rosario Marrone: Anch'io te ne voglio amore.
Ci abbracciamo e mio padre mi lascia un bacio sulla guancia.
Rosario Marrone: Sta tranquilla, anche perché ci aspetto qui! Me lo devi far conoscere questo giovanotto!
Emma: Sperando che le cose vadano bene, certo papà.
Rosario Marrone: Andranno bene, Emma.
SPEAKER: I PASSEGGGERI DEL VOLO 452, TRATTA ROMA, SONO PREGATI GENTILMENTE DI ACCOMODARSI AL CHECK-IN. A BREVE L'IMBARCO. GRAZIE DELL'ATTENZIONE, BUONA GIORNATA.
Emma: È il mio volo, papà. Grazie, ci vediamo presto.
Rosario Marrone: Con Mattia!
Emma: Con Mattia!
Abbraccio ancora una volta mio padre e vado a fare il check-in, dopo salgo sull'aereo. In meno di mezzora siamo già in volo, direzione Roma.***
Passato il volo, atterriamo ed eccoci qua: ROMA CAPITALE.
Scendo dall'aereo, per fortuna nessuno mi riconosce combinata così. Ho un paio di occhiali enormi e un cappellino stile turista. Non ho ne voglia ne tempo di perdere tempo a fare foto, non sono dell'umore giusto. Maria mi ha inviato un messaggio con il nome dell'ospedale, dobbiamo andare al Policlino.
Ecco lì Francesca, è venuta lei a prendermi. Quasi quasi anche lei fa fatica a riconoscermi...POV Briga
Sono le dieci del mattino, ovviamente non ho chiuso occhio. La prima notte, sembra esser andata bene, ma purtroppo non è detta l'ultima parola. Vado verso il vetro che divide me da mia madre. La guardo, la osservo. Vorrei entrare, ma il dottore ancora non si è fatto vedere. Aspetto ancora per un pò qui, fin quando non vedo il dottore.
Briga: Allora dottore? Posso entrare?
Dottore: Ho parlato con il direttore e possiamo fare un piccolo strappo alle regole. Può stare con sua madre dalle 17 alle 20. Quella della 14 però la deve saltare. Dopo non posso fare nient'altro.
Briga: Lei ha fatto già tanto e la ringrazio.
Dottore: Si figuri.
Le ore passano lentamente. Ad ora di pranzo scendo al bar, ma non ho voglia di mangiare. Salgo di nuovo e si sono fatte le tre del pomeriggio. Mi metto nella sedia e stranamente riesco a chiudere occhio fino alle quattro. Dopodiché mi sveglio, e vado a fumare una sigaretta, di nuovo a quella finestra. Stanotte ho fatto questo tragitto infinite volte. Sono nervoso, agitato ed ho anche molta paura. Penso a come in una settimana è cambiata la mia vita. Ero felice con Emma, stavamo affrontando una relazione serena e soprattutto piena d'amore. Ma poi ci hanno divisi, una settimana lontani. Questo già mi ha ucciso, e poi ieri la notizia di mia madre. Nulla potrebbe andare peggio, nulla. Le due donne della mia vita sono distanti da me, mia madre mentalmente ed Emma fisicamente. Una domanda che mi faccio da ieri è se lei lo sa. Se Maria glielo ha detto? E se lei ha deciso di non venire, pur sapendolo? No lei non fa queste cose. Conosco Emma, so che persona è, e so che non farebbbe mai una cosa del genere nonostante siamo divisi. La mia testa è annebbiata, piena di pensieri confusi. Io non ce la faccio più, sto scoppiando. Ed ecco che sfogo la mia rabbia come meglio so fare, do un pugno fortissimo al muro, tanto forte che mi sanguinano le nocche.
Vado a sedermi nelle sedie della sala d'aspetto.
Briga: È tutta una merda.
Dico tra me e me. Finché qualcuno non mi risponde.
X: No, non è tutto una merda.ECCO IL CAPITOLO! LASCIATO APERTO... A VOI I COMMENTI. VI AMO SEMPRE PIÙ, SIETE STATI DOLCISSIMI OGGI.
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Brighemma pt. 2
AcakQUESTA NON È LA CONTINUAZIONE DELLA STORIA PRECEDENTE! E se la storia tra Emma e Mattia non fosse andata così? Nuovi amori, nuove litigate, nuove avventure passate con i nostri protagonisti. Partendo dall'entrata al serale di Mattia.