Capitolo 10

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POV Emma
La testa mi sta scoppiando, ma nonostante tutto restare tra le braccia di Mattia mi calma molto. Mi sta portando a casa in braccio, sarà una scena comica.
Emma: Non ti sembra che sono abbastanza grande e pesante per camminare?
Briga: Ma tu sei magrissima
Emma: Dai sono seria
Briga: Tranquilla, non sei poi così pesante. E di certo sei ubriaca! Anzi, la strada è giusta?
Emma: Si, ora giriamo a destra e siamo arrivati.
Giriamo appunto la strada ed arriviamo davanti casa mia.
Briga: Wow casa grande!
Emma: L'ho presa momentaneamente.
Mi lascia a terra, sulla soglia di casa mia.
Io provo ad aprire il portone, ma non ci riesco.
Briga: Aspetta ti aiuto io.
Mette la sua mano sulla mia, per qualche secondo ci guardiamo negli occhi finché lui non riesce ad aprire la porta.
Emma: Allora ci vediamo
Briga: Buonanotte Emma
Mi da un bacio sulla guancia ed aspetta che io entro, ma ad un certo punto inciampo nel gradino. Lui subito si precipita e riesce a prendermi, quindi a salvarmi. Di nuovo.
Briga: Principessa, stavi cadendo?!
Principessa, in qualche modo mi fa sentire speciale.
Emma: Eh bè, non si è visto?
Rido istericamente, sono ubriaca fradicia.
Briga: Ti accompagno io?
Non me lo faccio ripetere due volte.
Emma: Si, per favore.
Sono troppo stanca e barcollo per le scale. Non berrò mai più, MAI!
Siamo finalmente arrivati a casa mia, ma stavolta nemmeno me lo chiede che entra con me e mi adagia sul letto.
Briga: Dove tieni un pigiama?
Emma: Nel secondo cassetto, credo.
Lo prende e me lo porge.
Briga: Riesci a metterlo sola?
Emma: Sì
Mi dirigo verso il bagno, ma nel frattempo invece di mettere il pigiama cado a terra vicino il gabinetto e vomito.
Subito Mattia se ne accorge e viene dietro a tirarmi i capelli.
Emma: No, Mattia non voglio che vedi questo spettacol..
Un'altra scarica di vomito. Mattia continua a tenermi i capelli dietro e quando sembra che abbia finito mi porge una tovaglietta e mi aiuta ad alzarmi. Mi fa avvicinare al lavandino e mi lava la faccia, me la rinfresca.
Emma: Meglio se me lo metti tu il pigiama...
Sono imbarazzata da morire, ma non ho forze. Lui è l'unico che mi può aiutare.
Briga: Va bene, ma non essere così agitata. Sta tranquilla, non mi approfitterò certo di te.
Quant'è dolce però?!
Emma: Mi fido di te
Non so perché l'ho detto, ma mi è uscito spontaneamente. Lui mi guarda e mi sorride, ha un sorriso perfetto. Io invece gli sorrido, ma debolmente perché non mi sento molto bene.
Si avvicina a me e con delicatezza mi leva la gonna, io lo aiuto come meglio posso. Mi infila il pantalone del pigiama e poi inizia a levarmi la maglietta. Mi guarda intensamente negli occhi, è tremendamente bello. I suoi occhi verdi, grandi che si ci legge il mondo. Mi tira del tutto la maglietta ed io resto solamente in reggiseno davanti a lui. Non c'è molto imbarazzo, stranamente. Con lui mi sento bene, mi ha salvato parecchie volte e tutto questo mi sta sembrando abbastanza naturale.
Mi infila la maglia del pigiama, io dopo tolgo il reggiseno sotto la maglia stessa. Adesso che sono in pigiama, bella lavata e profumata mi porta a letto. Si è preso cura di me! Prima mi ha salvata da quei quattro delinquenti, mi ha portato qui, mi ha tenuto i capelli mentre vomitavo ed infine mi ha lavato e mi ha messo il pigiama.
Mi mette sul letto e mi rimbocca le coperte. Mi da un bacio sulla fronte, ma il suo sguardo non va.
Emma: Che c'è?
Briga: Emma tu scotti!
Emma: Ci mancava anche la febbre!
Briga: Dove tieni il termometro?
Emma: In quel cassetto, vicino le aspirine.
Si avvicina al mobile che gli avevo indicato, apre il cassetto e prende il termometro ed una scatolina.
Briga: Alzati che misuriamo la febbre.
Emma: Si papà
Mi guarda e sorride.
Mi mette il termometro, dopo cinque minuti suona e..
Briga: Hai trentanove e mezzo di febbre. Tieni, ti ho preso la Tachipirina.
Mi da una pastiglia che io prendo subito, insieme ad un bicchiere d'acqua. Io mi ricorico a letto, fuori fa un freddo cane. Mattia si siede su una sedia vicino a me. Aspettiamo due ore, finché non mi misura di nuovo la febbre.
Adesso è più bassa, trentasette.
Briga: Visto che non hai più febbre ti lascio riposare.
Emma: Te ne stai andando?
Briga: A quanto pare... Dormi tesoro.
Emma: Resta con me.
Briga: Lo vuoi davvero?
Emma: Sì, ti prego resta.
Briga: Va bene.

POV Briga
Speravo che me lo chiedesse, ma avevo paura a chiederglielo io. Non volevo andare, non volevo lasciarla sola.
Emma: Se vuoi ci sono dei pantaloni larghi di mio padre nell'armadio e qualche maglietta sua. Mettiti comodo.
Briga: Ah va bene.
Apro l'armadio e prendo un pantalone ed una maglietta.
Vado in bagno e mi cambio, vedo Emma coricata che sbircia verso la porta.
Esco dal bagno facendo finta di niente e mi siedo nella sedia vicino lei. Mi prende la mano.
Emma: Grazie Mattia, per tutto.
Briga: È un piacere principessa.
Lei sorride.
Emma: Senti, lì morirai di freddo. Che dici se vieni sotto le coperte?
Anche se sono abbastanza felice della proposta, cerco di non darlo a vedere e di rispondere indifferentemente.
Briga: Va bene.
Mi avvicino al letto, è un letto matrimoniale enorme. Mi corico anch'io vicino lei. L'avvicino a me e le passo il braccio in vita.
Le accarezzo i capelli e lei mi stringe l'altra mano.
Si addormenta quasi subito tra le mie braccia, mentre io le sussurro sei di mattina.
Briga: Dormi, e non pensarci più che non è facile restare in questo posto. Dormi che sono pazzo di te e non mi posso più fermare un limite non c'è....

Brighemma pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora