Capitolo 11

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POV Emma
Avete prestante quel detto "notte da leoni, mattina da coglioni"?
Ecco io mi sento precisamente così! Stordita, con la testa che scoppia. Non potrebbe andare peggio, almeno c'è Mattia...
Oh cazzo, c'è Mattia! Credo che abbiamo dormito tutta la notte abbracciati, si è preso cura di me o almeno questo è quello che ricordo.
Provo ad alzarmi dal letto, ma sono ancora senza forze. Mattia dormicchia e mi attira di nuovo a sé. Apre gli occhi.
Emma: Buongiorno Matti
Briga: Buongiorno Emmuccia, come stai?
Emma: Ma insomma, non sono riuscita ad alzarmi.
Briga: Ma come hai dormito?
Emma: Benissimo
Ops... Mi è scappato! Lui se la ride di gusto, io non gli volevo dare questa soddisfazione ma è la verità. Io ho dormito benissimo con lui, dormire altre mille notti. Si dorme proprio bene al suo fianco, abbracciata a lui e coccolata nel migliore dei modi.
Cerco di smorzare l'imbarazzo, e provo di nuovo ad alzarmi.
Niente da fare, capogiri assurdi e cado sul letto.
Mattia si avvicina a me e mi sussurra all'orecchio.
Briga: Sei ancora debole, non alzarti.
Emma: Ma mi devo cambiare, devo uscire, lavarmi, fare colazione. Non posso stare qui seduta a letto!
Quasi urlo, ma lui ride.
Emma: E tu cosa ridi?
Gli tiro il cuscino e lui continua ancora di più a ridere.
Si avvicina a me e mi trascina di nuovo sotto le coperte.
Briga: Tu resta qui a riposarti, a te ci penso io.
Un fremito mi percuote lungo la spina dorsale, quel ragazzo mi farà diventare matta.
Non so che fare, be non c'è altro da fare. Accetto solamente e rimango a letto. Lui esce da casa mia. Chissà dove sta andando.
È tutto un casino. È la seconda volta che dormo con un perfetto, o quasi, sconosciuto. Ma non sono ne imbarazzata, ne arrabbiata. Non ho idea di come mi senta. So solo che pagherei per farlo rimanere con me tutto il giorno. È come se mi protegesse dal male del mondo.
Okay, basta Emma. Sono cazzate, tutte illusioni. Non posso di nuovo soffrire per qualcuno che neanche conosco, ma nello stesso tempo mi fa sentire importante.
Non correre e non caderci di nuovo. Per quanti stronzi ho sofferto, be lui sembra uno di loro.

POV Briga
Ho dormito per la seconda volta con Emma ed entrambe le volte non ho avuto l'intenzione di portarla a letto. Cioè, intendiamoci lei è bellissima e mi piace molto. Quindi la mia parte testosterone vorrebbe solo portarla a letto, della serie una botta e via. Invece la mia parte umana dice che devo aspettare, devo coltivare questo 'sentimento' se così si può chiamare, che non deve essere una storia da una botta e via perché Emma non si merita questo. In questi giorni ho imparato a conoscerla, abbiamo dormito già due volte insieme, ma appunto non mi sento di prenderla in giro. Io sono un Don Giovanni, sempre in cerca di ragazze. Ma lei è diversa, stavolta me lo sento. Ma non può nascere niente tra noi, lei ha problemi con il fidanzato, io ho appena lasciato la mia. Siamo tutti e due dentro la scuola di Amici, ma lei come coach mentre io come allievo. Adesso sono più confuso di prima, non so se andare nella squadra bianca o in quella blu. Non penso possa stare lontano da lei, ma proprio quella vicinanza mi potrebbe portare alla rovina. Adesso le parlerò di questo...
Sto salendo già a casa sua, avevo preso le chiavi per non disturbarla. Sono sceso al bar a prendere caffè e cornetti per lei.
Arrivo nella sua stanza, entro e lei sta coricata sul letto.
Briga: Come stai?
Emma: Meglio. Te dove sei stato?
Briga: Al bar
Emma: Che hai portato?
Briga: Caffè e cornetti, vuoi?
Emma: Si ho una fame!!
Mi avvicino a lei e le porgo la colazione. Lei come una bimba prende il cornetto al cioccolato, ha lo zucchero ovunque.
Briga: Sei tutta sporca
Provo a pulirle lo zucchero che ha sul naso, quel contatto è molto intenso.
Briga: Emma ti devo parlare
Emma: Spara
Briga: Io non so che squadra scegliere...
Emma: Non vieni nella mia ahaha?
Briga: Emma sono serio.
Lei subito posa il cornetto.
Emma: Okay, ci sono dimmi tutto.
Briga: Ho bisogno di fare l'incontro professionale adesso.
Emma: Senti Mattia, andiamo al sodo. Io ti voglio in squadra da me perché sei un cantante meraviglioso, anzi ti definirei un poeta. Sembri molto scontroso, ma chi ti conosce bene sa che non sei così. Dicono che sei arrogante, ma io in te non ho visto questa arroganza... Ho visto l'esigenza di essere capito.
Queste parole mi colpiscono internamente.
Briga: Be grazie Emma.
Emma: Adesso hai le idee più chiare?
Briga: Molto.
Emma: Allora scegli me?
Briga: Lo saprai sabato prossimo.
Lei sorride, io la guardo. È bellissima, tutta sporca di zucchero.
Briga: Sei ancora sporca..
La pulisco e poi finiamo tutti e due a farci il solletico. Sto benissimo con lei, e forse potrebbe anche nascere qualcosa di più di un'amicizia.

Brighemma pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora