Capitolo 44

1.5K 72 8
                                    

POV Emma
Esco dalla casetta, incazzata nera. Pure si sente nella ragione?! Che vada a fanculo! Le lacrime intasano il mio viso a mai finire, ma continuo a camminare finché non inciampo per strada e cado a terra. Resto ferma in ginocchio, tra l'altro sta iniziando a piovere. La pioggia mi bagna e si mischia alle mie lacrime. Sto morendo di freddo, ma non ho la forma materiale di alzarmi. La febbre sta iniziando a farsi sentire, mi sento sempre più male e la testa a poco mi scoppia. Qualcuno mi abbraccia da dietro. Le braccia forti, muscolose, tatuate.. Mattia è arrivato e come sempre mi sta salvando. Ma stavolta non gliela darò vinta, mi ha ferito, mi ha fatto del male.

POV Briga
Esco anch'io dalla casetta e mi dirigo completamente fuori alla ricerca di Emma. È li, a terra, in ginocchio. Ha iniziato a piovere e in men che non si dica siamo entrambi bagnati. Mi avvicino a lei, mi inginocchio anche io e l'abbraccio. Sta morendo di freddo le sento, è calda ed ha la febbre.
Briga: Sei una stupida
Emma: Tu sei uno stronzo, lasciami
Si stacca da me e si alza.
Briga: Dove vai?
Emma: Lontano da te Briga
Briga: Che significa? Mi stai lasciando?
Emma: Non lo so Mattia, sono confusa
Briga: Sei confusa? Mi stai lasciando per una stupida canzone?!
Ormai urlo, la paura di perderla è tanta, troppa. La sento distante, ed io odio le distanze, soprattutto con lei.
Emma: Non è solo questo Mattia, noi siamo un errore ormai dovresti saperlo.
Briga: Così come tu dovresti sapere che non mi importa niente. Io voglio solo te, non me ne fotte un cazzo delle altre.
Emma fa un accenno di sorriso, ma subuto dopo un attimo sviene, si accascia a terra sotto la pioggia. Io vado da lei e la sollevo, entro in casetta con lei in braccio e chiamo le ragazze per prendere delle coperte per coprirla. Io la tengo stretta a me, la mia piccola testarda e cocciuta Emma che amo più della mia stessa vita. Lei, la mia musa ispiratrice, la mia forza per andare avanti.
Shaila: Ma cos'è successo?
Briga: Non lo so, è svenuta fuori è l'ho portata dentro.
Mi limito a raccontare il minimo.
Briga: Chiamate Maria.
Le ragazze chiamano Maria che in men che non si dica è dietro la porta della casetta.
Maria: Cosa è successo?.
Briga: È svenuta, fuori sotto la pioggia.
Maria: La porto a casa.
Briga: Ti aiuto a sollevarla, se posso.
Maria: Certo, vieni con me.
Ci alziamo dal divano, io continuo a tenerla stretta a me, oltre alle mie braccia è avvolta dalle coperte. La mia piccola cerbiatta, mi duole vederla così. Arrivati in macchina, la distendo. Maria vedendo che non è stabile, mi dice di andare con loro. Io entro in macchina nel sedile posteriore e lei è distesa su me. Dopo cinque minuti apre gli occhi.
Emma: Dov...e..so..no?
Briga: Emma!

POV Emma
Apro gli occhi e mi trovo coricata sul mio Mattia. Quanto lo amo, Dio se lo amo. Biascico qualcosa per capire dove sono. Mattia risponde con il mio nome e continua ad abbracciarmi.
Briga: Ti amo
Mi sussurra. Io mi limito solo a sorridergli, non riesco a dimenticare la mancanza di rispetto nei miei confronti. Arrivati non so dove, Mattia mi prende in braccio. Vedo che siamo a casa mia, c'è anche Maria. Io non parlo, metto la mia testa 'incastrata' sul collo di Mattia. Amo il suo profumo, ha un odore buone, l'odore del mio amore. Saliamo in casa e Mattia mi distende sul letto. Maria prende della aspirine che mi dicono di prendere e mi mettono accanto tutto il kit che mi potrebbe servire. Prima di andare, Mattia si avvicina a me e mi sussurra un altro 'Ti amo'. Poi mi da un bacio in fronte ed entrambi escono da casa mia. Che stupida che sono, io lo amo troppo. Ma deve capire che mi ha ferito, dovevo farlo.

Brighemma pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora