CHAPTER 4

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Mi svegliai bruscamente a causa dei rumori che provenivano dal piano di sotto << ma che diavolo succede? >> sbadigliai. Mi strofinai gli occhi e scesi dal comodo letto, mi avviai al piano di sotto lentamente e mi bloccai a metà scale non appena capii che quei rumori che sentivo erano di una canzone << questa  canzone l'ho già sentita >> dissi fra me e me, arrivai al piano di sotto accompagnata dalla musica in riproduzione.

 Le mie pupille si dilatarono di colpo alla vista di un Harry a torso nudo che preparava frittelle per colazione e ballava sensualmente a ritmo della musica. Qualche volta canticchiava le parole che conosceva della canzone. Spalancai la bocca per lo spettacolo a cui stavo assistendo, rimasi li ferma, immobile a fissarlo, non riuscendo a dire una parola.

<< vedo che ti piace guardarmi>> affermò  con la sua solita voce profonda e rauca, mi sentivo così in imbarazzo.

<< io-io sono arrivata...e-e-e ti ho visto ballare>> balbettai intimorita, camminò a passo deciso verso di me con in mano due piatti <<potresti aggiungerci il Bacon dopo, mancano solo pochi minuti ed è pronto, ora dovrei andare a mettermi una maglietta addosso, oppure vuoi che rimanga così?>> era fin troppo vicino al mio viso, le parole mi morirono in gola, feci la prima cosa che mi venne in mente, afferrai i piatti dalle sue mani e mi diressi vicino ai fornelli per controllare il Bacon, Harry  per fortuna non disse nulla, sentii solo i suoi passi allontanarsi dalla cucina frettolosamente.

***

Spensi il fuoco e aggiunsi il Bacon sui piatti, aspettai Harry impaziente e con rabbia pensai al mio piano andato completamente in fumo.

<< Turner mi hai aspettato, gentile da parte tua >> nella sua voce c'era un pizzico di derisione e di fastidio, mi rivolse un sorriso ed io ricambiai con una smorfia indefinita.

<< non c'è di che >> risposi stranita. Avvertii i suoi occhi rastrellarmi l'intero corpo, mi sentivo la pelle in fiamme e distrattamente, la forchetta scivolò dalle mie dita tremolanti e deglutii.

<< la veste da notte che ti ho scelto ti sta molto bene >> mi guardai le gambe.

<< anche questa è molto corta ''vedo''>> risposi con tono arrogante, lui mi guardò con occhi divertiti.

<< non provocarmi Vickie, non mi conosci >> accavallai le gambe e continuai a guardarlo con aria di sfida.

<< stai cercando ti terrorizzarmi per caso? di sicuro non c'è molto da sapere su di te >> sibilai, sentivo il bisogno di sfogarmi e di parlare.

<< sei sempre così? >> pulì le sue labbra elegantemente, con uno dei suoi preziosi fazzoletti di stoffa, scommisi che da qualche parte vi erano ricamate le sue iniziali.

<< così come? >> domandai. Ridacchiò e mi osservò come se fossi una qualche sorta di progetto.

<< sei un tipetto abbastanza interessante, sembri una bambolina in cerca di protezione, ma hai anche uno spirito come dire...ribelle >>

<< non credo di essere una tipa ribelle >> scossi la testa.

<<oh si, credimi, in qualche modo..me ne sono accorto >> dietro le sue parole c'era uno strano velo. Il suo tono freddo e calmo, mi rese maggiormente confusa.

<< si sbaglia >> gli rivolsi un sorriso falso.

<< ah ah! >> alzò una mano davanti al suo viso << ti correggo, ti ho già detto che non devi darmi del lei, ma del tu >> guardò davanti a se i piatti vuoti.

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora