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capitolo

29

Avevo il morale a pezzi, non ne potevo più. Gli ultimi eventi mi avevano devastata, completamente.  Etta che aveva tentato di uccidermi, il padre di Harry che voleva farmi marcire in una prigione segreta sotto terra. Ero inerme davanti a quella ragazza, che continuava a gettarmi addosso insulti, avevo perso parola, ma in realtà avevo perso le mie corde vocali.. avevo speso gli ultimi giorni ad urlare, urlare aiuto e il suo nome. Ero sulle scale a guardare il vuoto e a pensare quanto fossi ridicola. Si, ridicola, perché l'unico posto in cui potevo avere protezione era accanto a lui, Accanto ad un uomo pericoloso che era intrappolato in questo assurdo gioco, il gioco malato di suo padre.. Ero soltanto una stupida che cercava conforto in un uomo bellissimo quanto crudele. Non avevo la minima idea di cosa provassi per lui ma qualunque cosa fosse era dannatamente bello e rassicurante. 

<< devi lavarti, devi mangiare, devi rimetterti in forze >>borbottò senza guardarmi. Mi trascinò in bagno tirandomi per un braccio, era arrabbiato, ma la sua furia non era per me.

<< io ho già mangiato >> sussurrai con voce appena udibile. 

<< non mi interessa >> se ne uscì. Il suo sguardo emanava fiamme, i suoi occhi verdi mi guardarono impassibili, il suo bel verde sembrò mascherare ciò che era realmente <<guardati, hai perso peso dall'ultima volta che ti ho vista! >> sbraitò, era preoccupato per me? impossibile << hai un aspetto orribile e le tue forze sono andate a farsi fottere e tutto questo per colpa di mio padre!>> poggiai con riluttanza e con indecisione una mano sul suo petto che si muoveva a scatti. Il suo volto guizzò rapido verso i miei movimenti languidi su di lui. Riuscivo a sentire il suo cuore, battere all'impazzata. Deglutii quando mi resi conto che stava...tremando?

<<H-Harry sto b-bene sul serio, grazie a te non sono più in quel posto orribile>> i suoi zigomi erano arrossati leggermente. Afferrò la mia mano di scatto per bloccare ciò che stavo facendo. 

<< ferma >> mi avvertì con voce roca << vai ...vai a lavarti>>.

Il getto d'acqua che colpì la mia pelle mi fece tirare un sospiro di sollievo. Sentii che avrei potuto lavare  via tutte le mie paure, dubbi, incertezze, emozioni sbagliate, sentii che avrei potuto lavar via Harry, ma sentii che era una bugia, al solo pensarlo la mia temperatura corporea si alzò notevolmente. Una volta finito sentii ancora il mio corpo bruciare.

Mi coprii avvolgendo uno asciugamano bianco intorno a me. Uscii dal bagno mezza nuda pettinandomi i capelli con furia. C'erano così tanti nodi. Chiusi la porta della mia vecchia camera una volta che entrai...vecchia erano passati solo tre giorni da l'ultima volta che avevo dormito qui, tre giorni da quando Harry entrò furioso e ridusse in mille pezzi il carrillon e la foto di quella donna. Gettai con enorme piacere la spazzola sul letto <<missione compiuta>> dissi fra me e me toccandomi i capelli ormai snodati. 

Sobbalzai quando sentii la porta aprirsi << Vi..hai finito>> gesticolò. Mi mossi nervosamente sul posto, dondolando sui miei talloni, mi limitai ad annuire << ti ho preparato delle uova e del formaggio quando ti sei rivestita scendi >> lo fermai. 

<<Harry io...ecco è un po imbarazzante da chiedere... solo che mi ssserve la biancheria intima>> trattene il respiro per qualche secondo prima di ritornare a parlare.

<<..deve essere dentro il tuo armadio, all'interno ci sono dei cassetti, nel primo in cima ci devono essere le mutandine e i reggiseni >> spiegò velocemente.

Mi voltai non appena sentii le mie guance accaldarsi pericolosamente, mi diressi goffamente al grande mobile sapendo che Harry era li in piedi a guardarmi mentre ero con un solo asciugamano addosso. Trovai finalmente la biancheria con un espressione sorpresa e imbarazzata dipinta sul viso. Tutto quello che riuscivo a vedere era pizzo, pizzo e ancora pizzo, tanga, perizoma, e una o due mutandine normali. 

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora