CHAPTER 48

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Capitolo

48

I suoi occhi verdi erano accecati dalla rabbia, gli occhi che tanto amavo. Mio zio si alzò dal divano pronto a qualsiasi cosa sarebbe successa. Incominciai a torturarmi le mani ansiosa. Harry strinse le sue mani in due pugni. 

<< perchè..perchè hai dovuto dirle tutto!>> urlò facendo intravedere le sue vene << avevamo fatto un cazzo di patto!>> si avvicinò a mio zio pericolosamente stringendo il colletto della sua camicia << perchè non hai tenuto la tua boccaccia chiusa? eh!>> l'ira di Harry non sembrò spaventare mio zio. Rimase impassibile davanti a lui senza muovere un dito. 

<< tu ti stai solo prendendo gioco di lei, stai approfittando della sua debolezza e della sua ingenuità>> sputò. La presa di Harry si fece più forte. Mio zio deglutì. Mi alzai anche io dal divano preoccupata che la situazione potesse degenerare << lo sappiamo entrambi>> parlò con fatica. Il pugno di Harry entrò in contatto con la sua mascella. Mi  coprii la bocca in preda al panico. Altri pugni vennero scagliati su di lui stendendolo al suolo. Mi affrettai verso Harry per fermarlo.

<< smettila cosi lo ucciderai!>> tirai le sue spalle all'indietro per bloccare i suoi movimenti. Si girò verso di me stringendomi i polsi. Mi spinse brutalmente sul divano, facendomi boccheggiare incredula della sua aggressività nei miei confronti.

<< stanne fuori Victoria!>> ringhiò contro di me. Victoria...in qualche modo mi diede fastidio il modo in cui pronunciò il mio nome. Lui era venuto qui per proteggermi, lui era venuto qui per dirmi chi fosse realmente il ragazzo di cui mi ero innamorata. Mi asciugai con furia le lacrime, lui non meritava le mie lacrime, lui non meritava più nulla da me, non dopo quello che avevo scoperto. 

<< no! non ne starò fuori! lui è mio zio! e non puoi picchiarlo... lui fa parte della mia famiglia, quello che ne resta>> aggiunsi guardandolo con disprezzo. I suoi occhi mi guardarono addolorati distraendosi del rialzo di mio zio. Il suo respiro era pesante e il suo viso era sporco di sangue. Afferrò Harry con furia per poi sbatterlo contro il tavolino di vetro che decorava l'enorme salotto. Vedere quella scena mi fece male, ma era quello che si meritava. Senza rendermene conto camminai verso di loro mettendomi in mezzo, ero stanca della violenza, ero stanca di quello che la vita mi aveva donato. Non volevo questo per me stessa, volevo qualcosa di meglio, un lavoro, un monolocale a New York, trovare mia madre e magari avere un fidanzato che mi preparasse la cena quando ritornavo da lavoro. Entrambi mi guardarono confusi ordinandomi di spostarmi, ma non lo feci.

<< no! adesso basta..non ne posso più!>> singhiozzai << smettetela...sono stufa! stufa! di vedere sotto ai miei occhi altro dolore!...guardatevi credete che in questo modo risolverete le vostre cose eh?!>> portai lo sguardo su di Harry. Aveva un labbro rotto, i capelli arruffai e un graffio sul viso. Lo guardavo indignata e addolorata. I suoi occhi verdi ormai scuriti per la rabbia si addolcirono << non voglio più...essere la ragazza ingenua, voglio crescere...lontana da qui, lontana dalla gente sbagliata>> Harry indietreggiò di qualche passo aggrottando le sue sopracciglia << devo fare ciò che è meglio per me stessa>> sibilai con voce tremante << non voglio più avere a che fare con questa vita>> ero così debole e mi odiavo per questo. In questo momento sarei già corsa fuori a chiamare la polizia per arrestare suo padre e lui, gliel'avrei fatta pagare, ma non ci sarei mai riuscita. 

<< Vicki io...>> 

<< no! Harry!...adesso sta zitto e ascoltami!>> mi guardò supplichevole per poi chinare la testa per terra << per quello che ha fatto quel bastardo di tuo padre...dovrebbe solo marcire in carcere! perchè è questo ciò che si merita!...vorrei distruggere entrambi in realtà>> aggiunsi con freddezza. Harry sollevò la testa incredulo delle mie parole dure. 

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora