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Mi svegliai bruscamente a causa dei rumori che provenivano dal piano di sotto, <<ma che diavolo succede?>> dissi assonata, mi strofinai gli occhi e scesi dal mio comodo letto, mi avviai al piano di sotto lentamente e mi bloccai a metà scale non appena capii che quei rumori che sentivo erano di una canzone, <<questa canzone l'ho già sentita >> dissi fra me e me, arrivai al piano di sotto accompagnata dalla musica in riproduzione << proviene dalla cucina>> le mie pupille si dilatarono di colpo alla vista di un Harry a torso nudo che preparava le frittelle per la colazione, ballava sensualmente a ritmo della musica, qualche volta canticchiava le parole che conosceva della canzone, spalancai la bocca incredula per lo spettacolo a cui stavo assistendo, rimasi li ferma immobile a fissarlo non riuscendo a dire una parola.

<< vedo che ti piace guardarmi>> affermò con la sua solita voce profonda e rauca, mi sentivo così in imbarazzo, merda.

<<ecco no ecco io-io sono arrivata...e-e-e ti ho visto ballare>> balbettai intimorita, camminò a passo deciso verso di me con in mano due piatti <<potresti aggiungerci il Bacon dopo, mancano solo pochi minuti ed è pronto, ora dovrei andare a mettermi una maglietta addosso, oppure vuoi che rimanga cosi?>> disse vicinissimo al mio viso, le parole mi morirono in gola, feci la prima cosa che mi venne in mente, afferrai i piatti dalle sue mani e mi diressi vicino ai fornelli per controllare il Bacon, Harry per fortuna non disse nulla, sentii solo i suoi passi allontanarsi dalla cucina frettolosamente.

***

Spensi il fuoco e aggiunsi il Bacon sui piatti, aspettai Harry impaziente e con rabbia pensai al mio piano di ieri sera andato completamente in fumo, la fame che avevo mi stava uccidendo, finalmente, dopo dieci minuti arrivò <<Turner mi hai aspettato, gentile da parte tua>> nella sua voce c'era un pizzico di derisione e di maleducazione mi rivolse un sorriso e io ricambiai con una smorfia indefinita

<< non c'è di che>> risposi infastidita. Avvertii i suoi occhi rastrellarmi l'intero corpo, mi sentivo la pelle in fiamme, distrattamente, la mia forchetta scivolò dalle mie dita tremolanti e deglutii. Perché continuava a fissarmi?

<<vedo che la veste da notte che ti ho scelto ti sta molto bene>> mi guardai le gambe.

<<anche questa è molto corta ''vedo''>> risposi con tono arrogante, lui mi guardò con occhi divertiti

<<non provocarmi Vickie, non mi conosci>> accavallai le mie gambe e continuai a guardarlo con aria di sfida

<<stai cercando ti terrorizzarmi per caso? di sicuro non c'è molto da sapere su di te >> sibilai, avevo bisogno di sfogarmi e di parlare, continuare a parlare, continuare a ripetere e a ripetere come mi sentivo

<<sei sempre così?>> pulì le sue labbra elegantemente con uno dei suoi preziosi fazzoletti di stoffa, scommisi che da qualche parte vi erano ricamate le sue iniziali.

<< così come? >> domandai. Ridacchiò e mi osservò come se fossi un progetto di scienze.

<< sei un tipetto abbastanza interessante, sembri una bambolina in cerca di protezione, ma hai anche uno spirito come dire...ribelle >> ribelle? Non lo ero mai stata in tutta la mia vita, non ne avevo mai avuto bisogno.

<< non credo di essere una tipa ribelle >> scossi la testa.

<<oh si, credimi, in qualche modo..me ne sono accorto >> dietro le sue parole c'era uno strano velo. Il suo tono freddo e calmo, mi rese maggiormente confusa.

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora