CHAPTER 65

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Capitolo

65

Harry strizzava gli occhi mentre cercai di disinfettargli le ferite. Continuava a massaggiarsi con fatico lo stomaco. Ricordavo ancora come poco fa suo padre lo aveva colpito duramente li. Sul suo bel viso eri rimasta una macchia rossa, che presto sarebbe diventata nera. Le sue labbra erano rotte e sporche di sangue. 

<< Vicki cazzo brucia, brucia da morire >> gemette. Gli rivolsi un sorriso compassionevole.

<< ho quasi finito >> dissi cercando di fare più attenzione con i movimenti. 

<< ti ha spaventata vero? >> domandò senza guardarmi. Smisi di muovermi. Un brivido mi attraversò improvvisamente. Certo che avevo paura, come potevo non averne?

<< avevo paura che lui ti potesse fare del male >> ammisi. Un senso di colpa m'invase di nuovo e io abbassai il capo << non ti meriti quello che ti è successo, è colpa mia ho parlato troppo >> mi sfogai. 

<< forse era meglio se mi avresti dato retta prima >> disse duramente << ti avevo ordinato di andare di sopra e tu non l'hai fatto, le azioni di mio padre non hanno delle scuse..voleva metterti le sue luride mani addosso >> sbuffò sonoramente. In quel momento mi sentii strana e a disagio.

<< vuoi che..vada via? cioè in camera >> chiesi cupa. Sapevo benissimo di aver sbagliato. Ma dopo tutto cosa avrei mai potuto fare? finta di nulla, non era ciò che desideravo. Certe cose sono più grandi di noi da poterle maneggiare.

<< perché? >> si formò un cipiglio sul suo viso. Volontariamente le sue braccia si strinsero intorno a me << perché questa domanda stupida, non voglio che tu te ne vada >> aggiunse dolcemente.

<< beh è solo...che non volevo litigare di nuovo con te >> dire quelle parole mi causò un nodo allo stomaco. Due litigi in poche ore. Forse eravamo sul serio un disastro << in poco tempo che sono ritornata è successo già abbastanza >> fermai la mia prima lacrima.

<< non è facile Vicki, lo sai >> mi accarezzò gentilmente una guancia << ma è proprio questo il bello >> premetti le mie labbra sulle sue e avvertii il sapore metallico del suo sangue. 

<< possiamo andare a dormire ? >> i miei occhi erano stanchi e sentivo le forze abbandonarmi. Harry non disse nulla, m'invitò semplicemente ad alzarmi dalle sue gambe e a condurmi nella sua stanza. 

***

HARRY'S POV

Mi alzai lentamente dal mio letto per non svegliare Vicki. Terence mi aveva chiamato, non avrebbe potuto guardare il bordello, aveva degli impegni, mio padre non si era fatto vivo, ovviamente per paura di incontrarmi li. Lasciai un piccolo bacio sul suo viso dolce prima di lasciarle un bigliettino sul mio comodino. Con occhi semi chiusi mi diressi al bordello. Il sole era già alto, i raggi luminosi evidenziarono i segni sporchi dei miei finestrini. Accesi la radio nel frattempo. Britney Spears risuonò per tutta l'auto con una canzone sdolcinata. Cambiai canale. Dopo cinque canzoni Country arrivai a destinazione. Con disinvoltura infilai le chiavi nella serratura e entrai. Non vi era nessun rumore all'interno. Le luci erano tutte spente tranne una fioca che proveniva dal salone dei giochi erotici. Catherine era distesa sul divano a giocare con un cuscino decorativo mentre una piccola luce le illuminava il viso. 

<< buongiorno >> dissi con voce roca. Si sollevò di scatto, sedendosi sul divano. 

<< buongiorno Harry >> strinse a se il suo cuscino decorativo mentre io mi avvicinai al tavolino basso per prendere l'ultima sigaretta Malboro blù che si intravedeva dal pacchetto aperto. Catherine seguì con attenzione ogni mio movimento. << come mai se già qui? >>  domandò accavallando le gambe. Il suo sguardo furbo mi diede sui nervi. Odiavo le donne piene di se, e lei era di sicuro una di quelle che affermava '' guarda io sono una ragazza piena di risorse'' stronzate. 

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora