CHAPTER 14

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14

<<scusami>> disse John riallacciandosi la cintura. Harry guardò me e poi lui con occhi di fuoco. La rabbia sembrava divorarlo. Con passi decisi venne verso di me per sollevarmi dal letto.

<< grazie per essere qui >> singhiozzai. Non disse nulla, annuì soltanto.

<< va fuori Ashley >> mi ordinò con tono duro. Aveva la mascella serrata e i pugni stretti. Mi girai verso suo padre, indignata, per un' ultima volta prima di uscire. Sentii vari dolori invadermi lo stomaco e mi accasciai a terra sofferente. Le loro urla terminarono di colpo non appena mi videro.

<< ehi Ashley, tesoro stai bene?>> sussurrò a voce bassa Lexi, nessuna osò avvicinarsi per aiutarmi, erano  spaventate, come biasimarle.

<< la prossima volta, cerca di calmarti >> ringhiò Harry a suo padre. Lo guardò con aria di sfida.

<< stai diventando debole figliolo >> rispose lui con aria altezzosa

<< cosa diavolo t'importa di quella bionda? questo è il suo lavoro >> continuò. Per un attimo mi sentii in imbarazzo, un disagio inspiegabile. Vendere il proprio corpo per soldi era qualcosa di orribile, ma d'altronde mi ero sempre impegnata a rendere la mia vita uno schifo da anni e quindi non potevo lamentarmi se non avevo intenzione di trovarmi un lavoro serio.

Chinai la testa verso il pavimento una volta che il silenziò regnò e mi affrettai a dire qualcosa << mi scusi signor White, non avrei dovuto reagire >> mi costrinsi a dire.

Mi sentivo osservata, ma non ci feci  caso. Una figura maschile, alta e muscolosa fece ombra sul mio corpo dolorante. Gli occhi verde smeraldo di Harry mi guardarono impassibili  << non so più cosa credere Harry, stai cambiando, provi compassione adesso? Credevo lo avessi superato dopo i tuoi sedici anni >> lo derise. 

<< non hai mai perso la tua compassione Harry? Perché non rispondi? >>  anche lui infondo era come il padre. Solo poche volte vidi a malincuore la sua parte oscura e di questo ne ero contenta, non avrei mai sopportato un Harry come John.

<< vieni andiamo >>  mormorò con voce calda e mi sciolsi per la sua incredibile gentilezza. Pensai scioccamente ''forse anche lui prova qualcosa per me'' scacciai quel pensiero dalla mia testa con malavoglia, sapendo che erano soltanto fantasie.

***

<< quando mio padre si sarà calmato ti riporto al bordello >> comunicò una volta che mi sistemai sul divano del suo salotto. Mi sentivo in qualche modo elettrizzata, era la prima volta in quattro anni, da quando mi ritrovavo al bordello, che venivo a casa sua << Harry ho un po freddo >> affermai con un leggero tremolio. Si versò da bere del vino bianco, prima di porgermi la sua giacca marroncina << ho avuto un po di problemi con il termostato, prendi questa >> disse senza guardarmi. La gioia mi trafisse il cuore, un sorriso sornione si formò sul mio viso << davvero? Grazie >> squittii sorpresa del suo gesto. Alzò lievemente le sue sopracciglia per poi riabbassarle.

<< tanto, non saresti la prima a cui presto una mia giacca oggi >> rispose quasi in modo ironico. Provai un senso di fastidio a causa della sua confessione.

<< ah si? cos'è questa la tua mossa? prestare giacche? >> borbottai fra me e me mentre affondai la testa nel comodo divano di pelle, la sua risata leggera mi fece voltare.

<< non esattamente >> disse per poi portarsi il bicchiere di vino bianco alle labbra, che bramavo dalla prima volta che le vidi.

<< non sei mai stato così carino prima d'ora >> lo stuzzicai. Gli accarezzai la pelle liscia e  i suoi occhi seguirono i miei movimenti con disinvoltura << Harry >> una voce dolce e femminile interruppe le mie azioni. Era una ragazza mora, con occhi grigi, che ci fissava incuriosita. Indossava una camicia da notte bianca e una giacca nera che le copriva le spalle. Strofinò leggermente i suoi occhi grandi.

Era lei Victoria? la ragazza che lui non voleva? Ricordavo ancora perfettamente la sera in cui venne da me ubriaco e frustrato. Ripeteva tutto il tempo che era arrabbiato, lui non voleva nessuna donna che girasse per la sua casa.

<< Vickie >> la voce roca di Harry mi risvegliò dai ricordi. Vickie?

  Si alzò dal divano per andare verso di lei << perché ti sei alzata?>> le chiese con aria severa. La  ragazza si massaggiò la fronte intimorita.

<< credo di non sentirmi molto bene >> spiegò con voce debole.

VICTORIA'S POV

Quella ragazza bionda continuava a fissarmi con cattiveria, mentre parlavo con Harry.

  << hai preso la medicina? >> annuii frettolosamente. La testa incominciò a girarmi e serrai gli occhi per il dolore. Gemiti di lamento uscirono dalla mia bocca secca << che ti succede? >> domandò accigliato.

Mi sentivo di svenire da un momento all'altro << maledizione! >> esclamò una volta afferrato il mio corpo

<< sei una sciocca,  non  vedi che non sei ancora in grado di alzarti?>> sbraitò arrabbiato. Strinse forte le mie braccia e circondai le sue spalle una volta che mi prese in braccio, sentivo il suo cuore battere velocemente e il suo respiro caldo e veloce investirmi il viso.  Si bloccò a metà corridoio e finalmente il suo verde incontrò i miei occhi << dove vuoi che ti porti, in camera tua o in camera mia?>> un brivido percorse la mia schiena. Non sapevo cosa dire << io..io >> balbettai indecisa.

Ma ripensai alle coperte, coperte che nella mia stanza non c'erano a causa del suo gioco malato.

<< Harry!>> lo richiamò la bionda dal piano inferiore.

<< dal momento che hai nascosto le mie coperte, camera tua >> risposi. Un sorriso divertito comparve sul suo volto bellissimo.

<< te le rimetterò apposto non appena ti avrò accompagnata nella mia stanza >>  riprese a camminare e mi portò nel suo letto.

La sensazione di prima ritornò come un fulmine nel mio stomaco. Il fastidio che sentivo però sembrò essere diminuito rispetto alla prima volta.

  << Harry !>> lo chiamai quando lo vidi attraversare la porta per andare via. Si girò subito, per mia sorpresa << p-puoi...quella ragazza è una della tue..?>> gli chiesi imbarazzata. La sua espressione impassibile si trasformò in un espressione interrogativa << perché vuoi saperlo?>> mi domandò confuso.

<< semplice curiosità >> spiegai. Un ghigno contornò il suo viso.

<< si è una del bordello >> parlò infine. Il mio respirò incominciò ad accelerare.

<< okay >> annuii.

<< devo andare >> uscì di fretta e rimasi per qualche secondo a fissare la porta, confusa.




***

La testa continuò a farmi male e la stanchezza continuò a dominare il mio corpo. Mugolai infastidita quando sentii un forte rumore provenire all'interno della stanza.

Harry spalancò la porta e vidi in una mano una bottiglia di vino, preoccupazione e rabbia si manifestarono in me non appena  lo vidi ubriaco, fissarmi con occhi lucidi <<esci>> disse cercando di rimanere calmo. Con molta lentezza senza mai staccare i suoi occhi da me, mi alzai dal materasso.

<< tranquilla, il termostato è apposto e tutte le tue cose sono sopra il tuo letto >> biascicò.

<< tieni >> un tono di voce diverso uscì dalle mie labbra, un tono che mi fece effetto. Afferrò la giacca con prepotenza  e <<  va fuori >> ordinò prima di scontrarsi con una mia spalla. Senza fiatare uscii dalla sua camera sbattendo la porta.

Sentii un rumore assordante provenire dalla sua stanza e in qualche modo capii che la sua bottiglia di vino era stata lanciata con prepotenza contro un muro << Vaffanculo!!>> urlò esasperato e affrettai il passo verso la mia stanza per essere al sicuro. Tremai, e con goffaggine tirai via le coperte ricomparse e m'infilai nel mio letto, freddo e non caldo come il suo.

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora