CHAPTER 77

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Capitolo 

77

CATHERINE'S POV

I suoi occhi erano puntati su di me, insistentemente. Girò lateralmente la sua testa in modo da guardarmi meglio. Sospirai più e più volte per calmarmi, per trovare equilibrio e per trovare la forza di tenergli testa. Ero un agente dell' FBI e non dovevo farmi intimidire, ma sembrava difficile evitarlo. 

<< spiegami solo perché >> borbottò strappando un altro pezzo di torta per giocarci. Il verde smeraldo che dominava le sue iridi era stato rimpiazzato dal nero. 

Deglutii rumorosamente << io..c-credo che, beh forse ho un po esagerato >> balbettai. La tensione che si respirava in quella stanza, era soffocante. Le mani mi sudavano, volevo che mi scoprisse, ma ora come ora  sarebbe stato meglio idealizzare un altro piano, più efficacie. 

<< esagerato? >> sbuffò in una risata << esagerato..hai scelto un termine interessante, sai? >> Harry mi osservava come un avvoltoio, come se fossi la sua preda. E la cosa più orrenda era che in qualche modo mi sentivo così, la sua prossima vittima. 

<< mi dispiace >> mormorai con voce disperata. Riuscivo a sentire il suo respiro pesante sul mio collo. << ti giuro che..>> mi bloccò coprendo la mia bocca con una sua mano. Il suo sguardo freddo e penetrante mi aveva resa debole, sentivo le gambe cedere, ma dovevo resistere.

<< dispiace sempre a tutte, alla fine >> ringhiò a denti stretti. Chiusi gli occhi e strinsi le mie mani in due pugni. Cosa avrei potuto fare? Gemetti sollevata dal momento che levò la sua mano da me. << quel'era il tuo stupido piano sta volta? sembra quasi un ossessione per voi, Victoria..non capisco tutto questo interesse nei suoi confronti >> sulla sua fronte vi era formata una grinza e le sue braccia erano incrociate al petto. 

<< con lei s-sei diverso >> mi feci scappare. Sobbalzai improvvisamente quando Harry scaraventò al suolo la torta. Sentivo il cuore martellarmi. 

<< non sono affari che vi riguardano! >> sbraitò. Il suo viso era di una profonda sfumatura di rosso e la vena sporgente del suo collo era ben visibile. << diverso, diverso, diverso >> ripetè camminando avanti e indietro. << voi non sapete nulla >> mi rivolse un ghigno malato.

<< si invece, so abbastanza da capire che provi qualcosa per quella ragazza oppure è tutta scena >> ridacchiò nervosamente facendomi rabbrividire.

<< l'ho sempre detto che tu non sei adatta a questo posto >> mi provocò. Serrai la mascella, ero stanca di giocare, ero stanca di far finta di nulla..presto avrei rivelato tutta la verità. << sei solo una piccola stronza impertinente che crede di sapere tutto >> 

<< non credo di sapere tutto! >> mi difesi << solo che è chiaro ciò che senti per lei >> chiuse le sue labbra in una linea dura e sottile. 

<< non puoi dirlo, chiudi la bocca! >> mi spintonò al muro. << non ti ho mai sopportata, dal primo momento che hai aperto bocca cazzo! >> mi urlò contro. Mi rannicchiai al pavimento cercando invano di rendermi più piccola << e adesso sei qui a parlare dei miei sentimenti! tu non sai niente, niente >> camminò frettolosamente verso la scrivania di legno per afferrare una bottiglia di rum. 

Ero stufa di rimanere in quel posto, sarei scappata, adesso, sarei scappata per chiudere il caso. Approfittai del suo momento di distrazione. Gattonai silenziosamente per raggiungere la porta che era semi aperta. Bloccai i miei movimenti quando sentii un piccolo tonfo. Harry aveva appoggiato in modo poco tranquillo la bottiglia di Rum che fino a pochi attimi fa era tra le sue mani. 

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