Capitolo
71
Non appena intravidi il bordello incominciai a tremare. Dannazione. Harry aveva gli occhi incendiati e di sicuro non avrebbe dato retta alle mie parole. Era furioso.
<< resta in macchina >> mi ordinò una volta fermatosi con la macchina. Aprii la bocca per replicare, ma non feci in tempo. Era già fuori dalla sua auto.
HARRY'S POV
Sbattei lo sportello con prepotenza. Dovevo chiarire questa faccenda. Una torta, una fottuta torta. Dovevo crederle? non lo sapevo, non sapevo se potermi fidare su questa cosa. E se avesse bevuto per per divertimento? no, lei non lo farebbe. Sapevo che in quel momento potevo sembrare magari troppo ossessivo o esagerato, ma cazzo, lei non avrebbe mai toccato una fottuta goccia di Alcool senza la mia presenza. Vederla ubriaca era stato strano, insolito. Ero troppo abituato a vedere il suo lato dolce e ingenuo, quello che era successo a casa di Tom era stato, dio, eccitante e divertente ma odiavo vederla così. Ovviamente a tutte loro non importava di lei, ne di quello che avevo ordinato, non riuscivo a capire il perché di questa antipatia ne suoi confronti, era sempre buona e gentile, perché non la sopportavano? I miei nervi si urtarono qualche ora fa quando l'accompagnai al bordello, la sua testa era costantemente puntata verso il basso. Troppo imbarazzata per vedere in faccia le altre, che intanto ridevano a sue spese. Decisi di lasciare da parte i miei pensieri dal momento che entrai. I miei occhi saettarono da tutte le parti in cerca di Catherine.
<< Sarah >> la richiamai duramente avvicinandomi a lei.
<< s-si? >> balbettò. Tremava e continuava a fissare la porta alle mie spalle.
<< dov'è Catherine? >> chiesi continuando a cercarla con lo sguardo.
<< è nella sua nuova camera, la numero 23 >> mi affrettai verso il piano superiore.
<< mi hai spaventata.. potresti anche bussare prima di aprire, non è poi così difficile >> mi riprese. La sua bocca saccente era qualcosa che, più passava il tempo e più non sopportavo.
Strinsi le mie mani in due pugni lungo i fianchi << cos'hai fatto a Victoria? >> ringhiai. Il suo sorrisetto malato si spense. Chiuse le labbra in una linea dura.
<< spiegati meglio >> di sedè sul suo letto continuando a fissarmi con fare innocente.
<< l'hai fatta bere? >> domandai frustrato. Sbadigliò per poi sistemarsi i capelli.
<< non so di cosa stai parlando >> evitò il mio sguardo. Colpii bruscamente la porta. Il mio viso diventò di una profonda sfumatura di rosso a causa della rabbia che provavo dentro. Questa ragazza mi stava facendo diventare pazzo, letteralmente pazzo.
<< ti piace giocare? >> la sollevai dal letto tirandola con non chalanche per un braccio. I suoi occhi si strinsero proprio come le sue labbra. Strizzai le sue guance violentemente. << non basta essere carine per fare la puttana, quando sei da me >> la minacciai << lo sai che ci sono delle regole precise e una di queste è...>> cercò di divincolarsi dalla mia presa provando a scalciarmi, ma bloccai il suo corpo con le mie braccia. << ah..ah >> un ghigno malato comparve sul mio volto. La sicurezza che padroneggiava i suoi occhi si stava dissolvendo del tutto << fai la brava >> le sussurrai duramente in un orecchio << una di queste regole è, rispetto verso il tuo capo, obbedire agli ordini e..ultima ma non meno importante non fare nulla di sbagliato >> le sue iridi scure fissarono agitate le mie autoritarie.
<< cosa diavolo vuoi da me Harry? io non ho fatto nulla alla tua schiava >> la presa su di lei aumentò. Lei non era più questo per me..
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Mr. White
Romance> gli chiesi arrabbiata, i suoi occhi verdi mi guardarono con malizia. > anche se l'odiavo con tutta me stessa il mio corpo non poteva di certo essere d'accordo con la mia mente, ad ogni sua parola accattivante rispondeva > dissi perplessa, picchiet...