CHAPTER 54

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Capitolo                               FIRST LOVE-ADELE

54

<< perché sei venuto?>> lo sentii sospirare.
<< come stai?>> perchè diavolo aveva ignorato la mia domanda?
<< non mi hai ancora risposto>> brontolai.
<< non farmi arrabbiare>> disse con tono duro << come stai?>> alzai gli occhi al cielo esasperata.
<< bene>> anche se parlare con lui non faceva bene a me stessa, non potevo negare di sentirmi di nuovo viva <<ora puoi rispondere alla mia domanda?>>

<< sono venuto, perchè ero preoccupato per te>> disse lentamente. Preoccupato per me...wow

<< beh forse non saresti dovuto venire, sono stata chiara con te Harry>> odiavo dire quelle cose, ma era giusto così. A chi volevo prendere in giro? io insieme a lui? follia pura follia. 

<< lo so Vicki...so bene che devo restarti lontano..ho sbagliato, tutto>> involontarie lacrime scesero lungo il mio viso. Una parte di me non voleva che lui si arrendesse così facilmente, ma una parte di me era felice che lui non avesse insistito. Mi asciugai frettolosamente le lacrime e ritirai il singhiozzo che minacciava  di farsi sentire. 

<< bene, allora..credo che questo sia un addio giusto?>> chiesi esitante. Ci fù del silenzio dall'altra linea per qualche secondo. 

<< smettila di piangere>> rispose con voce cupa. Come diavolo?

<< non sto piangendo>> mentii. Certo che stavo piangendo. Il primo amore non si scorda mai, e solo adesso mi stavo rendendo conto che non avevo mai detto sul serio addio ad Harry. Per quanto potesse sembrare assurdo non mi sentivo pronta a lasciare il mio primo amore. In quei secondi di silenzio, in quell'agonia mi chiedevo se un giorno qualcuno mi avesse amata come meritavo di essere amata e se un giorno io amassi qualcuno tanto quanto amavo Harry. 

<< si invece..forse è meglio farla finita qui Vicki>> le sue parole mi trafissero il cuore. Si decisamente, non gli avevo detto addio. Dio. Non potevo rispondergli stavo per diventare un singhiozzo ambulante. Le mie dita tremavano, non riuscivano a trovare il testo per chiudere la chiamata. Harry non  domandava del mio silenzio, restava semplicemente dall'altra linea ad aspettare, ad aspettare qualsiasi cosa sarebbe successa. La verità era che non volevo trovare quel tasto rosso, la verità era che volevo restare ad ascoltare il suo respiro, almeno per un ultima volta. 

La chiamata era terminata e quella a premere il tasto rosso non era stata io. I singhiozzi che avevo cercato di trattenere adesso potevano uscire liberi. Non mi accorsi dell'infermiera che era entrata all'interno della stanza per riprendersi il suo cellulare. Non mi accorsi del suo sguardo compassionevole e del suo sorriso pieno di rammarico. 

***

<< signorina Turner le ho portato la cena>> disse un infermiera dal viso dolce. Così dolce che non avrei avuto il coraggio di dirle di andarsene indietro con il suo fottuto piatto. Non avevo fame. << ecco a lei>> era una disgustosa minestrina che non avrei avuto il coraggio di ingurgitare. Le sorrisi. Mi feci forza e provai a mangiare, ma ogni boccone fu estremamente pesante e disgustoso. Dopo aver finalmente finito mi stesi sul mio letto a pensare, a non so cosa di preciso. Avevo perso il desiderio di pensare al mio dolore per Harry. Ero così stanca di pensare a lui. 

***

Proprio quando stavo per addormentarmi, sentii il puro caos. 

<< lei non può venire a quest'ora! gli orari di visita sono finiti!>> urlò adirata una voce femminile. 

<< la prego è importante!>> rispose una voce roca. No...

Mi rialzai dal letto poggiando la mia schiena alla tastiera. Speravo con tutto il cuore che le infermiere non lo facessero entrare, non avrei retto. 

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora