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<<scusami>> disse John riallacciandosi la cintura. Harry guardava me e poi lui con occhi di fuoco, la rabbia lo stava divorando, con passi decisi venne verso di me per sollevarmi dal letto

<<grazie per essere qui>> singhiozzai. Non disse nulla, annuì soltanto

<< va fuori. Ashley >> mi ordinò con tono duro. Aveva la mascella serrata e i pugni stretti, mi girai verso suo padre, indignata, per un' ultima volta prima di uscire, sentii vari dolori invadermi lo stomaco e mi accasciai a terra sofferente. Le loro urla terminarono di colpo non appena mi videro << ehi Ashley, tesoro stai bene?>> sussurrò a voce bassa Sarah, nessuna osò avvicinarsi per aiutarmi, erano spaventate, come biasimarle.

<<la prossima volta, cerca di calmarti >> ringhiò Harry a suo padre. Lo guardava con aria di sfida

<< stai diventando debole figliolo>> rispose lui con aria altezzosa, << cosa diavolo t'importa di quella bionda? questo è il suo lavoro>> continuò. Per un attimo mi sentii in imbarazzo, un disagio inspiegabile, per un momento mi vergognai di quello che facevo, vendere il proprio corpo per soldi era qualcosa di orribile, ma se non lo avessi fatto probabilmente morirei di fame, chinai la testa verso il pavimento una volta che il silenziò regnò. Mi sentivo osservata, ma non ci feci caso, una figura maschile, alta e muscolosa fece ombra sul mio corpo dolorante, gli occhi verdi di Harry mi guardarono impassibili << non so più cosa credere Harry, stai cambiando, provi compassione adesso?>> lo derise. Il ragazzo che mi aveva aiutata << sbaglio o anche tu l'hai fatto con ragazze contro la loro volontà?>> sapevo che anche lui infondo era come il padre, solo poche volte vidi la sua parte oscura e di questo ne fui contenta, non avrei mai sopportato un Harry come John.

<< vieni andiamo>> mormorò con voce calda, mi sciolsi per la sua incredibile gentilezza, lui non era mai stato così. Pensai scioccamente ''forse anche lui prova qualcosa per me'' scaccia quel pensiero dalla mia testa con malavoglia, sapendo che erano soltanto fantasie.

***

< quando mio padre si sarà calmato ti riporto al bordello>> comunicò una volta che mi sistemai sul divano del suo salotto. Mi sentivo in qualche modo elettrizzata, era la prima volta in quattro anni, che lo conoscevo e venivo a casa sua, e che casa, << Harry ho un po freddo>> affermai con un leggero tremolio. Si versò da bere del vino bianco, prima di porgermi la sua giacca marroncina << prendi questa >> disse senza guardarmi. La gioia mi trafisse il cuore, un sorriso sornione si formò sul mio viso << davvero? grazie>> squittii sorpresa del suo gesto. Alzò lievemente le sue sopracciglia per poi riabbassarle

<< tanto, non saresti la prima a cui presto una mia giacca oggi>> rispose quasi in modo ironico. Provai un senso di fastidio a causa della sua confessione

<< a si? cos'è questa la tua mossa? prestare giacche?>> borbottai fra me e me mentre affondavo con la testa sul comodo divano di pelle, la sua risata leggera mi fece voltare

<< non esattamente>> disse per poi portarsi il bicchiere di vino bianco alle sue labbra, che bramo dalla prima volta che l'ho viste.

<< non sei mai stato così carino prima d'ora>> lo stuzzicai. Gli accarezzai la pelle liscia e i suoi occhi seguirono i miei movimenti con disinvoltura << H-Harry>> una voce dolce e femminile fece interrompere le mie azioni, era una ragazza mora con occhi grigi che ci fissava incuriosita, indossava una camicia da notte bianca e una giacca nera che le copriva le spalle, si strofinò leggermente i suoi occhi grandi, era lei Victoria? la schiava che lui non voleva?, ricordavo ancora perfettamente la sera in cui venne da me ubriaco e frustrato, ripeteva tutto il tempo che era arrabbiato, lui non voleva nessuna donna che girasse per la sua casa.

<< Vickie>> la voce roca di Harry mi risvegliò dai ricordi. Vickie?, Si alzò dal divano per andare verso di lei << perché ti sei alzata?>> le chiese con aria severa. La piccola ragazza chinò la testa intimorita

<<i-io ecco ti ho chiamato quando mi sono svegliata...e non mi hai risposto ho pensato che non ci fossi>> spiegò con voce debole.

VICTORIA'S POV

Quella ragazza bionda continuava a fissarmi con cattiveria, mentre parlavo con Harry. <<hai preso la medicina?>> annuii frettolosamente. La testa incominciò a girarmi , e serrai gli occhi per il dolore. Gemiti di lamento uscirono dalla mia bocca secca << che ti succede?>> domandò accigliato. Mi sentii di svenire da un momento all'altro, << maledizione Vickie>> esclamò una volta afferrato il mio corpo, << sei una sciocca non vedi che non sei ancora in grado di alzarti?>> sbraitò arrabbiato. Strinsi forte le mie braccia intorno alle sue spalle una volta che mi prese in braccio, sentivo il suo cuore battere velocemente e il suo respiro caldo e veloce investirmi il viso, le mie iridi grige cercarono bisognose le sue, cosa mi prendeva? si bloccò a metà corridoio e finalmente il suo verde incontrò i miei occhi << dove vuoi che ti porti, in camera tua o in camera mia?>> un brivido percorse la mia schiena. Non sapevo cosa dire << io..io>> balbettai intimorita. Perché mi guardava in quel modo? << Harry!!>> lo richiamò la bionda dal piano inferiore

<< camera tua>> risposi. Un sorriso divertito comparve sul suo volto bellissimo, riprese a camminare e mi portò nella sua stanza, la sensazione di prima ritornò come un fulmine nel mio stomaco, il fastidio che sentivo però sembrò essere diminuito rispetto alla prima volta, la bellezza di quell'emozione moltiplicò notevolmente quella volta <<Harry!>> lo chiamai quando lo vidi attraversare la porta per andare via, si girò subito, per mia sorpresa << p-puoi...restare qui con me?>> gli chiesi imbarazzata. La sua espressione impassibile si trasformò in un espressione interrogativa << perché vuoi che rimanga con te?>> mi domandò confuso. Non conoscevo bene il motivo, ma era così carino e nessuno lo era mai stato. La mia testa continuava a chiedersi perché era così diverso, cosa era successo?

<< non voglio rimanere sola >> spiegai. Un ghigno contornò il suo viso,

<< ho un ospite>> parlò infine, Il mio respirò incominciò ad accelerare

<< ti prego>> implorai. Salì con non creanza sul suo letto grande di fianco a me, titubante appoggiai la mia testa sul suo petto per cercare conforto, Harry sembrò insicuro quando posò la sua mano sulla mia schiena, sospirò per rompere il silenzio, <<Vickie...>> mi nominò con voce bassa. Sollevai la mia testa verso di lui << devo andare >> si spostò da me per poi uscire di fretta, rimasi per qualche secondo a fissare la porta confusa.

La testa continuava a farmi male e la stanchezza continuava a dominare il mio corpo, mugolai infastidita quando sentii un forte rumore provenire all'interno della stanza.

Harry aveva spalancato la porta e in una mano stringeva una bottiglia di vino, preoccupazione e rabbia si manifestarono in me non appena lo vidi ubriaco, fissarmi con occhi lucidi <<esci>> disse cercando di rimanere  calmo. Con molta lentezza senza mai staccare i suoi occhi dai miei, mi alzai dal  materasso.

<<tieni>> un tono di voce diverso uscì dalle mie labbra, un tono che mi fece effetto, afferrò la giacca con prepotenza e << va fuori>> ordinò prima di spintonarmi con una spalla. Senza fiatare uscii dalla sua camera sbattendo la porta. Sentii un rumorse assordante provenire dalla sua stanza e in qualche modo capii che la sua bottiglia di vino era stata lanciata con prepotenza contro un muro << Vaffanculo!!>>urlò esasperato e affrettai il passo verso la mia stanza per essere al sicuro. Tremai, e con goffaggine tirai via le coperte e mi infilai nel mio letto, freddo e non caldo come il suo. In quel momento provai vergogna al solo pronunciare il suo nome nella mia testa, '' era così carino, continuavi a ripetermi, stupida!''' mi derise la mia voce coscienza e con rabbia schiacciai la mia testa con un cuscino.

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora