CHAPTER 49

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Capitolo

49

Mi staccai furiosa dalle sue labbra morbide. Il suo viso sembrava addolorato ma non m'importava, la vittima della situazione ero io e di certo non lui. Cercò di avvicinarsi nuovamente, ma lo respinsi. 

<< Vicki piccola..>> lo fulminai con lo sguardo.

<< non azzardarti a chiamarmi così!..>> si grattò nervosamente i capelli per poi darmi di spalle << non sono più nulla per te! e tu non sei più nulla per me!..quindi non azzardarti mai più a chiamarmi così>> chiusi gli occhi per ritirare indietro le mie lacrime minacciose. 

Harry si voltò verso di me con occhi lucidi << perchè..perchè non dovrei chiamarti così?..ti considero ancora la mia piccola>> la sua voce rotta mi fece fremere. Scossi la testa vigorosamente. No non lo ero, non più. Tutti dicono che bisogna sempre dare retta al nostro cuore, i sentimenti sono ciò che fanno funzionare la nostra anima...cazzate! tutte cazzate! lui, la persona che mi ha regalato più emozioni di quanto non abbiano già fatto altri, lui sta mandando a puttane la mia anima e non solo. Sta volta dovevo dare retta alla mia testa, sta volta dovevo stringere la mano alla mia voce coscienza. 

<< vai all'inferno...>> mormorai con occhi spenti. Aggrottai la fronte confusa delle azioni che stava facendo Harry. Si mise in ginocchio di fronte a me. Ma cosa...?

<< dimmi tutto quello che vuoi che faccia e io lo farò, te lo giuro...farò di tutto per te, dimmi cosa desideri. Non voglio...non voglio lasciarti andare, non posso..non posso sopportarlo>> il suo sguardo sembrava supplicarmi, ma cercai di resistere. Sta volta dovevo essere più forte.

<< voglio andarmene via...è questo ciò che desidero Harry>> dissi freddamente. Serrò la mascella, segno di irritazione. Mi voltai per l'ennesima volta con l'intenzione di girare quella fottuta chiave. Finalmente uscii. Mio zio era seduto per terra in attesa. Non appena mi vide si alzò di scatto e si accertò che stessi bene. Harry mi seguì poco dopo. 

<< lasciala stare, avete già parlato abbastanza>> disse mio zio posizionandosi davanti a lui per impedirgli di raggiungermi. Andai in camera mia e fortunatamente mi ricordai che avevo già la borsa pronta, pronta per andarmene e sta volta sul serio.

HARRY'S POV

Cazzo, cazzo, la stavo perdendo, la stavo fottuta mente perdendo. Andrew continuava a starmi davanti per bloccare i miei passi. Vicki la mia Vicki voleva andarsene. Mi avrebbe lasciato e questo creò del panico in me. 

<< ti prego Andrew maledizione! lasciami passare! devo...devo parlargli, io..>> la mia voce era sempre più bassa e sempre più debole. Cosa mi stava succedendo?

Io avevo bisogno di lei, cazzo se avevo bisogno di lei, avevo bisogno di svegliarmi la mattina nel mio letto in sua compagnia, avevo bisogno di fare sess..no! no, a chi diavolo volevo prendere in giro? per me non era più soltanto sesso. Lei era l'unica donna con cui abbia mai fatto l'amore, e la prima volta che me ne sono reso conto era stato ieri sera. Il modo in cui lei mi desiderava e il modo in cui io la desideravo, il modo in cui lo baciata quella notte, il modo in cui lo toccata. Dio, se avevo bisogno di lei. ''Sono un bastardo e lei è maledettamemente troppo per me, ma sono troppo egoista per dar retta alle parole che ho appena pensato'' imprecai mentalmente. 

Spalancai la porta della sua stanza, notando il suo petto coperto solo dal reggiseno di pizzo che le avevo comprato, uno dei tanti. Era bellissima. Si voltò di scatto non appena mi sentì entrare, con la maglia che aveva posizionato sopra al letto si coprì la pelle nuda. Perchè diavolo si doveva coprire? << ti ho già vista nuda Vicki>> dissi esasperato. Il cuore mi batteva all'impazzata, stava sul serio succedendo? stava sul serio andando via? Cazzo.

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora