CHAPTER 10

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10

Era passata una settimana da quella sera, in cui sospettavo  che Harry fosse un assassino. Il suo comportamento peggiorava di giorno in giorno nei miei confronti, tornava tutte le sere ubriaco e alcune volte mi offendeva e attaccava senza un motivo preciso. Dopo gli ultimi eventi  tutto ciò che desideravo ardentemente era  solo scappare.

<< Turner, prepara la cena per tre stasera, ci sarà anche Terence >> m'informò senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.

<< ah Turner, tu non mangi nel nostro tavolo, mangi in cucina, parleremo di cose nostre e non voglio che tu ci sia >> non sopportavo il fatto che continuasse a chiamarmi per cognome, mi faceva sentire maggiormente inutile.

<< va bene >> risposi. Riuscii a sentire  i miei nervi esplodere.

<< Turner >> disse con voce morbida, il che mi fece sperare che il suo lato umano stesse prendendo il sopravvento, mi girai frettolosa dalla sua parte, mi guardò come una persona normale e non come se fossi un essere inferiore.

Le sue iridi chiare puntate su di me mi causarono, come al solito, un effetto strano.

<< sistema il tuo  reggicalze, uno è più basso di quell'altro >> pensai con ingenuità, che volesse dirmi qualcos'altro.

<< oh >> borbottai imbarazzata. Mi affrettai ad aggiustarlo e andai a preparare la cena.

Un brivido invase il mio corpo non appena giunsi in cucina e i ricordi mi perforarono la mente.

*FLASHBACK*

Sentivo dei passi pesanti avvicinarsi mentre  sorseggiavo dell'acqua in cucina.

<< Harry s-sei tor-tornato >> balbettai impaurita, era di nuovo ubriaco e si reggeva a malapena in piedi.

<<si sono tornato>> biascicò. Indietreggiai di qualche passo quando lo vidi avvicinarsi.

<<dove vai?>> mi chiese in stato confusionale. Aveva la camicia quasi completamente sbottonata, così come la sua cintura e i capelli arruffati. Mi fu chiaro capire cosa avesse fatto.

<< sei ubriaco >> risposi con voce tremante, le sue sopracciglia si aggrottarono.

<< non è vero >> scattò.

Con passi lunghi mi raggiunse all'angolo della cucina << non è vero che sono ubriaco! >> il suo alito puzzava d'alcol e fumo, una combinazione disgustosa.

<< si che lo sei Harry, guardati >> risposi con voce flebile, lui si allontanò di poco e mi diede di spalle, un sospiro di sollievo uscì dalla mia bocca.

<< forse dovresti andare a dormire >> consigliai, lui rise  alle mie parole.

<< non dirmi cosa cazzo fare! >> urlò. In pochi minuti scaraventò a terra  e sui muri metà bicchieri di vetro e  ad ogni colpo sobbalzai per lo spavento.

<< ora visto che...cazzo...visto che mi hai fatto arrabbiare, pulirai tutto questo macello, non andrai via di qui finché non hai finito, chiaro? >> ordinò, mi abbassai per terra, scossa, per raccogliere qualche pezzo di vetro << ah..oddio che mal di testa....Turner? lavami questa giacca è sporca >> me la lanciò addosso senza pudore, come se fossi un cesto da lavaggio << voglio vederla pulita ed asciutta per domani mattina >> e ritornò di sopra.

Senza rendermene conto, delle lacrime percorsero il mio viso e iniziai a singhiozzare,  seduta per terra in cucina.

*FINE FLASHBACK*

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