CHAPTER 31

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<< ti sta molto bene la biancheria intima che ti ho scelto >> affermò accarezzandomi la pancia. Ero immobile. Confusa e scombussolata. Tante domande viaggiavano all'interno del mio povero cervello. La mia mente ormai era come un terremoto, voci urlanti risuonavano all'interno della mia testa '' cosa vuoi fare? '' la domanda più importante che presi in considerazione. Ogni suo minimo tocco bastava a rendermi vulnerabile <<stai tremando>> sussurrò appena. Le sue mani continuarono a viaggiare esili per tutto il mio corpo. Un campanello d'allarme rimbombò dentro di esso e un fremito involontario avvenne in mezzo alle mie gambe quando Harry ricoprì il mio seno con le sue grandi mani stringendolo delicatamente. Il mio respiro incominciò a diventare ingestibile. Un sorrisetto accattivante si formò sul suo viso perfetto quando strinsi le coperte in due pugni, al limite della sopportazione. 

<< non hai la forza di fermarmi >> mormorò portando le sua bocca al mio collo. Il  suo respiro caldo contro la mia pelle inondò i miei sensi. Dovevo fermarmi << perché tu non vuoi che mi fermi vero?>>  la sua voce roca. La mia invece sembrò assentarsi, l'unica cosa che feci era boccheggiare per recuperare un po d'aria. Infilò una mano al di sotto della mia schiena per sbottonarmi il reggiseno. Mi alzai velocemente, spostandolo da me e massaggiai lentamente le mie tempie. Portai le mie ginocchia al petto.

<< non sono pronta, Harry.. non voglio >> ero così in imbarazzo. Una sua mano s'infilò nei miei capelli.

<< non vuoi? >> i suoi occhi si puntarono sul mio viso. Scossi prontamente la testa. No, non volevo.

<< io credevo che.. >> le parole gli morirono in gola. Lo guardai, ignorando il calore sulle mie guance.

<<  cosa? >> la mia voce flebile e piccola. Serrò la mascella, i suoi occhi non cercarono i miei.

<< nulla di importante >> rispose con freddezza. Cosa voleva dirti?, chiese il mio subconscio, con sguardo indagatore.

<< puoi andartene? >>

Si alzò impettito dal letto confortevole.

<< sicuro >> potei sentire con chiarezza del sarcasmo nella sua voce. Mi lanciò un fugace sguardo, privo di emozioni e lasciò la stanza. Spostai una ciocca di capelli dietro ad un orecchio e mandai giù la fastidiosa bile.  Dovevo mettere in ordine i miei pensieri, avrei dovuto farlo il prima possibile.

HARRY'S POV

Scesi le scale ancora infastidito. Avevo fatto la figura dell'idiota, insomma farmi arrivare fino a quel punto e poi.. rifiutarmi. Sbuffai.

<< stupida >> mormorai duramente a me stesso. Il cellulare incominciò a squillare e gemetti frustrato.

<< pronto >> il mio tono risultò fin troppo duro.

<< Harry sono io...ti prego non staccare >> la sua disperazione non mi toccò minimamente, non più come una volta, provavo solo enorme rabbia nei suoi confronti.

<< sbaglio o ti avevo detto che non avresti più dovuto cercarmi! >> ringhiai. Sospirò angosciata.

<< lo so..ma non posso farne a meno..ascoltami ti prego perdonami tesoro>> implorò. Pensai a quanto fosse ridicola, risi per la stronzata che aveva chiesto. Perdonarla? no.

<< cosa? non lo stai chiedendo sul serio vero? perché se è cosi sei proprio una stupida, credi veramente che dopo quello che mi hai fatto io possa perdonarti?>> parlai con aria derisoria. Ci fu del silenzio per qualche secondo.

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora