CHAPTER 53

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Capitolo

53

<<Victoria>> una voce continuava a ripetere il mio nome, non capivo chi fosse. I miei occhi erano ancora chiusi saldamente, improvvisamente mi sentii stordita. Le mie palpebre si aprirono lentamente, mio zio era davanti a me con un sorriso ad incorniciargli il viso. La testa continuava a pulsarmi, aggrottai la fronte infastidita da quella sensazione orrenda. Mi sollevai lentamente da quello strano letto in cui mi trovavo. Mi girai intorno e notai delle pareti bianche, macchinari e altre cose. 

<< dove..dove mi trovo? aspetta...l'incidente, As..>> mi fermai. Sapevo che Ashley aveva sbagliato, ma ricordavo ancora il suo viso disperato, le sue lacrime, il suo trucco nero che gli colava da sotto gli occhi e il modo in cui le sue labbra tremavano quando pronunciava il nome di Harry. Metteva i brividi, il dolore che provava era qualcosa che non avevo mai visto. Probabilmente lei lo amava più di me, probabilmente lei sarebbe rimasta con lui se fosse stata in me. La odiavo a morte per quello che mi aveva fatto, ma durante quel momento, durante quella discussione lei non aveva intenzione di farmi male, ne ero più che sicura. Sentivo un dolore atroce per tutto il corpo.

<< tranquilla, va tutto bene>> mi rassicurò mio zio stringendomi una mano. Improvvisamente sentii come una scossa, qualcun'altro deve aver stretto la mia mano, me lo ricordavo. Quando cercavo di svegliarmi sentivo qualcosa toccarmi, provai a stringerla, provai a muovermi, provai ad aprire gli occhi, ma dopo poco ricaddi nel sonno. Doveva essere mio zio. Gli sorrisi.

<< da quanto tempo sto dormendo?>> gli domandai stiracchiandomi con attenzione. La testa continuava a farmi male, molto male. 

<< da un giorno>> cosa? da un giorno? 

<< da un giorno?..credevo di meno>> dissi sorpresa. Lui ridacchiò vedendo la mia espressione buffa. Dovevo ringraziare dio se a quest'ora i miei occhi potevano ancora ammirare il sorriso di una persona. Se l'autista non avesse frenato, di sicuro sarebbe andata peggio di così, magari a quest'ora non sarei nemmeno qui, ma in un posto peggiore. 

<< come ti senti?>> mi chiese gentilmente. Mi sfregai la fronte accaldata.

<< dolorante>> risposi semplicemente << scusami...per essere rimasto qui tutta la notte ad aspettare che mi svegliassi>> lui mi sorrise.

<< come fai a sapere che sono stato sveglio tutta la notte?>> beh, si notava.

<< lo posso vedere benissimo dalle tue orrende occhiaie>> ridacchiai indacondele con un dito. Lui roteò gli occhi in modo ridicolo cercando invano di vedersi da solo le sue borse viola. Risi per la sua azione stupida. Smisi subito, più ridevo, più la testa faceva male. 

<< ricordi com'è successo l'incidente?>> certo che lo ricordavo, ma non volevo raccontargli ciò che realmente era successo. Se avesse saputo di Ashley probabilmente se la sarebbe preso con lei e probabilmente gliel' avrebbe fatta pagare. Mi faceva pena. 

<< uhm..si..una distrazione stupida tutto qui, sono incappata sul marcia piede e così puff>> gesticolai le mani intorno a me << non è che in molti si sarebbero persi gran chè>> dissi in un sospiro amaro. Ed era vero a chi sarei mancata? a parte mio zio, non avevo nessun altro. Harry..non l'avrei nemmeno nominato. Ormai era tutto inutile. Ormai non aveva senso. Guardai il vuoto senza nemmeno rendermi conto di essermi distratta mentre pensavo a lui.

<< non dire così..a me saresti mancata e anche a..lui>> aggiunse riluttante. Risi isterica. Certo che no. << ieri era venuto a trovarti, sembrava...preoccupato per te?, è stato strano per me vedere Harry White preoccupato per qualcuno. Non so cosa gli passi per la testa, ma so di certo che non gli sei indifferente>> girai la testa di scatto verso mio zio. Harry era stato qui..sul serio? come aveva scoperto dell'incidente? e se mi stava controllando da quando ero andata via? dio, non riuscivo a crederci. 

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora