Capitolo
78
Mi sentivo scuotere, con fatica e con rassegnazione, decisi di aprire i miei occhi. Harry era di fronte a me, seduto sul bordo del letto, mentre mi guardava ansioso. Aggrottai le sopracciglia e mi ricomposi, sedendomi sul materasso, mi stropicciai gli occhi.
<< ehi, che succede? qualcosa non va >> chiesi con voce impastata dal sonno. Mi rivolse un debole sorriso e le sue dita lunghe e morbide tracciarono il mio viso. Le sue labbra soffici premettero sulla mia fronte in un dolce bacio.
<< va tutto bene >> mormorò con voce roca. Sentivo odore di Tabacco, un forte odore di Tabacco. Alzai il mento per annusare la sua bocca che era socchiusa. Le sue mani scivolarono lentamente sui miei fianchi.
<< hai fumato >> affermai. Mi grattai i capelli leggermente confusa, vedendo un pacchetto di sigarette sul comodino e un mozzicone ormai spento.
<< beh ho pensato che fosse meglio fumare che bere >> a quelle parole rabbrividii. Sapevo bene quanto potesse diventare crudele Harry, sotto l'effetto dell'alcool. Ricordavo bene la nostra ultima discussione, che avvenne quella sera, il giorno che decisi di ritornare per restare. << so bene quanto ti da fastidio se bevo >> sul mio viso si formò un cipiglio.
<< non capisco >> borbottai << dicevi che non ti importava di cosa ne pensassi a proposito del bere, ricordi? >> il nostro contatto visivo s'interruppe. Osservavo preoccupata i suoi lineamenti indurirsi sotto i miei occhi, mentre guardava le tende bianche del suo balcone muoversi dolcemente a causa del vento. La luce della luna regalava sul suo viso, una sfumatura interessante.
<< sto cercando di migliorare >> annaspò sulle parole. Respirai a fondo.
<< c'è qualcosa che ti turba? o cose del genere >> la mia voce uscì piccola e ridicola. Quando si trattava di lui, non riuscivo a controllare nulla, nemmeno il suono della mia voce, abbastanza stupido.
Chiuse a coppa le sue mani sulle mie guance. << Vicki >> sussurrò contrò le mie labbra << c'è qualcosa, no..qualcuno che devo farti vedere, non farmi domande, seguimi e basta >> il mio cuore incominciò a martellare all'interno del mio petto. Le iridi verdi di Harry si riflessero nelle mie confuse. Annuii e titubante mi alzai dal comodo letto.
<< è mio zio che vuole vedermi >> sbuffai in una risata forzata. Mi girai verso di lui sicura di vedere il minimo cedimento, di sentire '' si hai ragione '' volevo sentire quelle dannate parole solo per sentirmi meglio. L'ansia che era già cresciuta alle stelle all'interno del mio corpo, era insopportabile. Non vidi nessun cedimento da parte di Harry, vidi solo lui, seduto in quella poltrona che da sempre non avevo sopportato, con una sigaretta stretta tra le sue labbra. Aveva completamente ignorato ciò che avevo detto, l'unica sua importanza in quel momento era di far fuori uscire il fumo bianco dalla sua bocca. I suoi occhi erano serrati e la sua testa era poggiata sullo schienale della poltrona. Perché non voleva darmi nessuna sicurezza? magari era davvero mio zio. La parte più folle di me aveva pensato che lui volesse darmi a qualcun'altro, qualcun'altro che lui reputava migliore di se stesso. No, impossibile, Harry mi amava troppo, non lo avrebbe mai fatto. Scelsi dei vestiti a caso, non volevo perdere altro tempo. << sono pronta >> lo avvisai.
I suoi occhi si aprirono lentamente, spense la sua sigaretta e si alzò. << andiamo Vicki, siamo già in ritardo >> affermò duramente. In ritardo? perché in ritardo? La parte più folle di me continuava a deridermi dicendo '' visto te l'avevo detto, vuole darti a qualcun'altro, forse si è annoiato di te '' scacciai quell'orribile pensiero, e decisi di seguirlo lungo le scale. << quanto ci metti per scendere delle stupide scale, Vicki >> si lamentò. Mancarono pochi scalini e io mi sentivo il cuore in gola.
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Mr. White
Romance> gli chiesi arrabbiata, i suoi occhi verdi mi guardarono con malizia. > anche se l'odiavo con tutta me stessa il mio corpo non poteva di certo essere d'accordo con la mia mente, ad ogni sua parola accattivante rispondeva > dissi perplessa, picchiet...