CHAPTER 32

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Mi avvicinai con passo da cerbiatto verso Harry, volevo sapere cosa stava succedendo, volevo sapere perché parlava di me al telefono, volevo sapere perché era cosi preoccupato e frustrato. Lo guardai circospetta, le sue iridi verdi erano due pozzi di rabbia, c'era molta tensione tra noi due in quel momento, riuscivo a percepirlo. Destai il mio sguardo dal suo gelido e duro. Il suo respiro irregolare servì soltanto ad urtare la mia pazienza. Con un po di coraggio decisi di riportare la mia attenzione su di lui che intanto si torturava con le mani il labbro inferiore, i suoi occhi fissarono un punto indeterminato, stava riflettendo.

Ormai c'ero troppo dentro, lui era troppo dentro per lasciar perdere ogni  minima cosa. Non riuscivo più a far finta di niente, non riuscivo più a rimanere in silenzio sentendo ronzare dentro di me i miei dubbi e domande senza risposte. Harry era diventato il mio nuovo problema importante. Odiavo vedere le sue sopracciglia aggrottate, la sua mascella serrata, la sua espressione contorta dalla rabbia. Odiavo vederlo così.

<< Harry >> sospirai angosciata, pensando al mio reso contro mentale << posso sapere cosa sta succedendo? >> ormai non avevo più quella grande paura e non ero più intimidita da lui. Avevo acquisito abbastanza coraggio per dar sfogo ai miei pensieri. Il suo bel volto si girò di scatto verso di me, corrugò la fronte per poi sorridere leggermente divertito e allo stesso tempo sorpreso dal mio atteggiamento diverso. Era talmente bastardo da passarmi accanto con un ghigno prepotente stampato sul viso per poi ignorare la mia domanda. Socchiusi la bocca per poi richiuderla dopo poco, era pur sempre Harry, non potevo aspettarmi molto, ma quello che non riusciva ancora a capire era che stavolta avrei giocato anch'io.

Lo seguii come un cagnolino sentendomi a mio agio, era una bella sensazione quella di non sentirsi più sottomessi << che c'è, non hai sentito la mia domanda?>> dissi sarcastica. Alzò il capo verso l'alto, sbuffando sonoramente.

<< cosa devo fare per farti tacere?>> cantilenò in modo arrogante. Mi sentii debole per un istante a causa del sorriso sfacciato che minacciò di spuntare dalla sua faccia. Misi le mani ai fianchi e sollevai il mento sentendomi sicura di me stessa, Harry si ricompose sul posto continuando a guardarmi stupito.

<< non c'è proprio niente che potresti fare, mi dispiace >> risposi avvicinandomi pericolosamente a lui << l'unica cosa che potresti fare però è rispondermi >> una piccola parte di me sperava che un giorno sarei riuscita a tenerlo in pugno, ma sapevo che quella era una fantasia, scelsi comunque di fingere di crederci. Ero sorprendentemente determinata ad ottenere quello che volevo e sopratutto desideravo che lui se ne rendesse conto.

<< era da un po che non vedevo il tuo caratterino, mi piaci quando sei sfacciata >> disse con naturalezza

<< anzi no, bugia. Sei insopportabile >> mi prese in giro.

Imbarazzata dal suo commento decisi di posare lo sguardo verso il divano, non volevo dargliela vinta << le mie faccende personali non ti riguardano..non hai da pulire o cose del genere?>> chiese. Ribollii dalla rabbia, sentendomi umiliata, mentre ero rinchiusa nel loft di suo padre mi ero promessa di non cedere alle sua avances, mi ero promessa di non cascarci per non soffrire come una stupida, mi ero promessa di essere forte, ma come al solito il mio istinto aveva la meglio su di me. Un altro punto per Harry White!,  esclamò beffarda la vocina interiore, morsicai nervosamente l'interno guancia per non esplodere. Ero paonazza, ma non per la vergogna.

<< sei uno stronzo!>> urlai quando mi diede di spalle. Ero stufa di essere trattata come un' idiota. Harry si voltò all'istante verso di me con un punto di fastidio che illuminò i suoi occhi, rimase allibito. Farfugliò qualcosa d'incomprensibile fra se e se, con fare derisorio << smettila di comportarti così e portami rispetto!>> insistetti.

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora