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HARRY'S POV

Era li in piedi, a guardarmi in modo confuso, i suoi occhi grigi, così grandi, così belli, davano giustizia al suo visino angelico. Le sue labbra si mossero, lentamente, voleva dirmi qualcosa, ma non sapeva cosa. I miei polpastrelli disegnarono dei cerchi astratti sul bicchiere vuoto che una mia mano stringeva con accuratezza. Immaginavo le sue forme, immaginavo le sue braccia esili avvolte intorno al mio collo, immaginavo i suoi capelli mori a contornarle sensualmente gli zigomi definiti, immaginavo le punte dei suoi capelli danzare nel vento. Immaginavo il suo sorriso e le sue gambe a circondarmi la vita. Mi diede di spalle e le mie fantasie stupide e alquanto patetiche, sparirono. Camminai verso il divano e afferrai il pacchetto di sigarette.

<< tu non puoi stare qui, Vickie, quando domani ci sarà la festa >> abbassò la testa e incrociò le sue dita.

<< come vuoi >> rispose piatta. Lasciai fuori uscire del fumo grigiastro dalla mia bocca.

<< queste tipo di cose non fanno per te, ragazzina >> '' non voglio che gli altri ti vedano '' aggiunse la mia voce interiore e chiusi gli occhi, frustrato.

<< già, sono una cameriera o almeno una specie >> la sua voce era dura, ma calma. Formai un cipiglio sul volto.

<< i giochetti di parole..non mi piacciono >> gesticolai nervosamente << va di sopra >> sbuffai. Mi lanciò un occhiata fugace prima di attraversare gli scalini. << stupida ragazzina >> farfugliai.





*IL GIORNO DOPO*

VICTORIA'S POV

Il padre di Harry aveva organizzato una festa a casa sua, si trattava di un incontro intimo tra i loro amici fidati. Sarebbero stati presenti anche i padri di Terence, Cody e altri che non conosco. Harry ha veramente tanti amici. Ovviamente lui mi aveva ordinato di rimanere al piano di sopra, la mia presenza non era gradita. In parte ne ero contenta. Restare seduta in un angolo ad ascoltare le loro conversazioni da uomini non mi allettava, ma mi sarebbe solo bastato restare accanto a Harry per sentirmi meglio. '' Harry, Harry Harry, c'è sempre lui nei tuoi pensieri, sei proprio una stupida ragazzina '' mi rimproverò la mai coscienza. Stupida ragazzina. Immaginai il suo sorriso per niente giocoso, ma derisorio '' stupida ragazzina '' avrebbe detto. Chiusi gli occhi e schiaffeggiai mentalmente la mia faccia. Dopo quello che era successo in quella cada degli orrori, non smettevamo di guardarci in modo strano. L'aria che respiravamo entrambi, era tesa.

<< Vickie >> la sua voce calda mi fece voltare all'istante. Indossava una camicia nera sbottonata alla parte del collo, era così trasparente che riuscivo ad intravedere i suoi due tatuaggi. Il drago sul braccio, e una data sul suo fianco destro, portava degli skinny neri e stivaletti di cuoio.

Era veramente un bellissimo ragazzo, stasera era particolarmente elegante e io come al solito portavo una stupida divisa da cameriera.

<< hai finito di preparare? tra pochi minuti arriveranno >> m'informò. Accidenti non mi ero ancora resa conto che erano le otto.

<< si certo, ho finito >> risposi disattenta. Mi affrettai ad andare al piano superiore quando sentii bussare al cancello.

HARRY'S POV

<< chi è? >> chiesi ancora perso nei miei pensieri. Non riuscivo a togliermi dalla testa il colore dei suoi occhi.

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora