CHAPTER 13

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ASHLEY'S POV

Rimasi li, seduta accanto a Lexi e Rachel a girovagare con la mia mente sul perché Harry fosse così strano. Evidentemente per lui quella era una giornata storta, e quando era così era meglio non dire nulla e non fare nulla, sapevo quanto poteva essere crudele.

<< ragazze indovinate chi è venuto a trovarmi di nuovo ieri? >> disse estasiata Rachel mentre si sistemava i capelli, le nostre attenzioni ricaddero all'istante su di lei.

<< chi?>> le chiesi curiosa.

Un sorriso malizioso apparve sul suo volto << Peter >> ci bloccammo di colpo sorprese.

<< non ci posso credere che fortuna che hai! quanto ti ha dato? >> domandò Lexi stupita alla nostra cara amica baciata dalla fortuna. Peter era una delle persone più ricche che passavano qui da noi al bordello, non immaginai nemmeno la quantità di denaro che aveva ricevuto per una scopata.  Si stiracchiò e rispose elettrizzata << 5000$ >> tutte noi incominciammo a tirarle oggetti addosso ridendo.

<< sei proprio una stronza Rece!!>> esclamò Indiana in lontananza con una canna in mano.

Il nostro divertimento fu spento non appena Rosie si presentò a noi con una faccia a dir poco sconvolta, la preoccupazione incominciò a salire << cazzo, sta arrivando John ragazze!!>> esclamò. Tutte ci guardammo spaventate, John White, lui si che era crudele, Harry in confronto a lui era un angelo. Ci alzammo di fretta dalle nostre postazioni, aggiustammo il casino che si era sparso sul locale per non far infuriare il nostro capo. Mi vennero i brividi solo a ripensare a quello che aveva fatto un anno fa quando vide questo posto tutto in disordine. Da quel giorno quando venivamo a conoscenza del suo imminente arrivo mettevamo tutto a posto, nel disperato tentativo di non farci riprendere.

La sua figura imponente si mostrò ai nostri occhi dopo che spalancò la porta. Molte di noi tennero la testa chinata verso il basso per l'agitazione, me compresa << ragazze, è bello vedervi >> annunciò con voce roca. Il suo timbro di voce era come quello di Harry solo che il suo era molto più profondo << mio figlio mi ha detto che gli affari vanno bene >> dopo le sue ultime parole, il silenzio regnò dentro quell'area. La sua risata fragorosa riempì quel vuoto glaciale, brividi di terrore percorsero la mia schiena quando vidi i suoi occhi grandi puntarsi su di me << Ashley, ma guardati sei sempre più bella, scommetto che sei quella con più clienti >> una sensazione di disgusto m'invase il corpo a causa della sua mano ruvida poggiata sulla mia guancia. Un  piccolo sorriso spuntò sul mio viso come ringraziamento per il suo complimento grezzo, dopo pochi secondi che sembrarono ore, si spostò da me << vedo che è tutto in ordine...sorprendente >> si girò intorno con sguardo malizioso << di certo non è come l'altra volta >> continuò avvicinandosi al bancone delle bevande e si versò del Martini su un bicchiere di vetro.

***

VICTORIA'S POV

Ormai era ora di pranzo, le mie forze fisiche stavano iniziando a scemare del tutto.

Sentii la porta aprirsi lentamente e vidi davanti a me il suo bel viso e i suoi occhi chiari, il suo sguardo era serio ma non freddo, mi sentii sollevata nel vedere lui e non suo padre. Non mi sentivo ancora pronta nell'affrontarlo. Si avvicinò frettolosamente con una bustina di plastica in mano, sobbalzai leggermente non appena la sua figura si sedette accanto a me sul morbido materasso. Tirò fuori un medicinale e subito un sorriso si formò sulla mia faccia distrutta << come ti senti? >> mi chiese con voce profonda, quella voce...

<< non molto bene >> sussurrai appena. Mi ritrovai nuovamente la sua bocca sulla mia fronte, in confronto alla mia pelle accaldata le sue labbra sembravano quasi fredde. Mi rilassai di getto per quel contatto così delicato.

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora