CHAPTER 73

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Capitolo

73                                              VIVA FOREVER - SPICE GIRLS 

TERENCE'S POV

<< Sarah Sarah..ti prego rispondi >> il mio labbro inferiore tremava. Non si muoveva, non si muoveva...Provai a stringere la sua mano, la mano che vi era poggiata sul suo petto. Chiusi gli occhi e li strinsi forte. L'odore forte metallico del sangue arrivò alle mie narici quando mi abbassai per sentire il battito del suo cuore << oh andiamo..e l'Australia? >> risi per non piangere. Riuscivo ancora a vedere noi due scherzare nella mia auto, riuscivo a vedere soltanto quello, non questo, non lei sotto di me. Non volevo vederlo, mi sembrava tutto surreale, come se qualcuno avesse giocato di proposito con le nostre pedine, come se qualcuno avesse mosso Sarah lontana da me. 

Il suo cuore non batteva, avevo in mente tante altre parole da dirle, avevo in mente di baciarla dal momento che i suoi occhi si fossero aperti, volevo sorriderle e cogliere nel suo viso la gioia, gioia che io l'avessi salvata una seconda volta. Ma questa volta fallii. Il mio orecchio che non riusciva a percepire nessun battito, era bagnato, bagnato dal suo sangue. Era così morbida, perfetta ai miei occhi, troppo perfetta per lasciarla andare. Non avevo intenzione di muovermi, non volevo alzarmi da lei, volevo abbracciarla e proteggerla dal freddo. I miei occhi fissarono il vuoto. I commenti delle persone diventarono solo un ronzio. '' chi è? '' sicuramente è il suo ragazzo'' mio dio che tragedia'' Perché continuavano a parlare? perché non andavano via? perché non mi lasciavano da solo con lei? era così interessante vedere una persona che aveva appena perso la vita? perché tutto questo doveva trasformarsi in un pettegolezzo, in un gossip, in una notizia da trasmettere sui notiziari, perché semplicemente non la rispettavano? 

<< fate silenzio >> mormorai. La folla intorno a noi si allontanò dal momento che le sirene della polizia si fecero chiare. Due sbirri corsero all'interno del piccolo negozio, poco dopo arrivò l'ambulanza, pronta a portarla via. 

<< cos'è successo? >> uno di loro chiese. Mi guardò stizzito, senza aggiungere nessun'altra parola. Si voltò verso la cassiera grassa che era rannicchiata in un angolo. Le mani le tremavano. << signora tutto bene? può dettarmi il reso conto degli eventi? >> annuì debolmente asciugandosi con il dorso le lacrime che imperlavano il suo viso. Quelle di Sarah ormai, erano secche.

Ascoltai attentamente ogni parola di quella signora, volevo sapere il modo in cui le avevano strappato la vita. Quando intravidi una scorta di signori, vestiti in blù, precipitarsi qui, con un lettino, mi sollevai dal suo petto per stringerla forte. Aspirai il profumo dei suoi capelli. Alcune lacrime involontarie scesero rapide bagnando la mia pelle. 

<< mi dispiace >> sussurrai appena << v-vedrai..il posto in cui adesso ti trovi..è di sicuro molto meglio dell'Australia >> ridacchiai in mezzo alle lacrime. Con il palmo della mano accarezzai dolcemente il suo viso. I suoi occhi erano ancora aperti, le sue iridi color miele erano più scure, più spente, la luce che le dominava sparì, proprio come l'ossigeno dal suo corpo. Con mano tremolante chiusi i suoi occhi. 

<< signore devo chiederle di lasciare il corpo >> disse con fermezza uno dei medici. Dovevano essere abituati a ritrovarsi tutte le volte davanti queste tipo di scene. La guardai per un ultima volta e le lasciai un piccolo bacio sulla fronte. Gli uomini di fronte a me, la sollevarono con estrema delicatezza da terra. La trasportarono all'interno dell'auto ambulanza. Dal momento che le porte si chiusero sentii una morsa stringermi lo stomaco. Mi massaggiai ridicolamente la pancia per cercare di alleviare il dolore. Le mie labbra tremavano e la mia vista incominciò ad appannarsi, mentre camminavo avanti, mentre la vita per me ritornava a fare il suo giro, mentre il tempo che per me si era fermato, era ripartito. 

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora