CHAPTER 30

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<< Harry ti prego non dire nulla a Ridge se sa che ho parlato con te di questa cosa mi ammazza >>mi  supplicò. Riconobbi quella voce e senza perdere altro tempo, spalancai la porta. Aveva un sorriso stampato sul viso mentre toccava Lexi, era ignaro di ciò che avevo scoperto, era ignaro che io eri li in piedi a guardarlo furente. Finalmente dopo poco si accorse della mia presenza, la sua allegria non tendeva a diminuire sebbene il mio sguardo cercò di fargli capire quanto avrei voluto fargliela pagare. Si ricompose sul posto grattandosi la nuca << c'è qualcosa che non va Harry?>> mi domandò. Sorrisi maliziosamente, mi mossi agilmente verso di lui sorpassandolo per affrettarmi a prendere da bere, dovevo calmarmi e in qualche modo l'alcol era sempre stato in grado di aiutarmi. Mio padre si girò verso di me riluttante, confuso e curioso di sapere cosa mi stesse torturando la mente.

<< sai papà ultimamente ti ho visto sempre di buon umore, da tre giorni >> marcai le ultime parole con estrema calma, troppa << mi fa piacere vederti così...così, non so spiegarlo così..così tranquillo >> continuai con un falso sorriso stampato sul volto. La sua espressione facciale cambiò totalmente quando smisi di parlare, evidentemente era preoccupato e faceva bene ad esserlo. Si unì a me prendendo un bicchiere di Vodka liscia.

<< già, devo dire che le cose mi stanno andando a gonfie vele >> sorrise compiaciuto, sollevai le sopracciglia nel momento in cui presi un sorso di quel liquido trasparente che stava mandando a fuoco la mia gola.

<< anche a me sai >> ammisi, ero curioso e divertito di vedere la sua cazzo di reazione quando gli avrei comunicato di aver trovato Victoria.

<< ah si? ieri ho notato che sei tornato a casa con Penelope..scommetto che vi siete divertiti >> mi sentivo disgustato nello stargli accanto mentre cercava di avere con me una conversazione normale, tra padre e figlio. Noi non abbiamo mai avuto una conversazione normale, mi aveva sempre parlato di quanto sono inutili le donne, di quanto possiamo divertirci ad usarle come se fossero oggetti, di quanto lui fosse rispettato da tutti, di quanto io fossi debole per stare con Natalie, di quanto fosse orgoglioso di me per essere entrato nella sua organizzazione segreta. Non abbiamo mai parlato di quanto io fossi bravo ad andare a scuola, non abbiamo mia parlato di quanto fossi scarso a cucinare all'inizio. Spesso mi chiedevo come doveva essere avere un padre che si preoccupa di quello che sei, di quello che fai, ovviamente quella risposta non l'avrei mai avuta.

<< in realtà non è per quello che sono di buon umore >> si accigliò leggermente impaziente di sapere la vera causa << ho trovato Victoria >> affermai con voce dura, il mio tono era uscito più forte di quanto pensassi. Vidi i suoi occhi guizzare da un' altra parte per evitare i miei rabbiosi. Sembrò sbiancare. Soddisfazione, goduria era quello che sentivo in quel momento, erano così forti quelle due sensazioni che quasi mi dimenticai della rabbia che aspettava di essere sfogata.

Indietreggiò di qualche passo serrando la mascella, appoggiai il mio bicchiere al bancone con violenza, i miei nervi erano ancora tesi, l'alcol non mi aveva ancora fatto effetto e questo m'infastidì << vuoi sapere dove l'ho trovata?>>  cercai di inchiodare il mio viso con il suo.

<< sono..contento che tu l'abbia trovata Harry...dopo tutto è tua no? >> la sua sfacciataggine non ebbe limiti. Il mio respiro incominciò ad alterarsi pesantemente, afferrai con furia il mio bicchiere per riempirlo nuovamente di Vodka << io adesso dovrei proprio andare >> provò a svignarsela, voltandomi le spalle, codardo.

<<aspetta che fretta c'è >> dissi in una risata isterica << perché non vuoi sapere come l'ho trovata? eh?!>> fermò i suoi passi ma non si voltò << guardami!>> urlai, i suoi occhi verdi fissarono i miei, era impassibile fottutamente impassibile << sai dov'era papà?>> un sospirò di arresa uscì dalla sua bocca secca.

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora