CHAPTER 70

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Capitolo

70

In quel momento persi il controllo di me stessa. Il mio corpo bruciava, più toccavo Harry, più desideravo farlo ancora e ancora.

Era abbastanza divertente il modo in cui lui cercava di trattenersi << ti prego basta, piccola sei ubriaca >> ringhiò contro le mie labbra che ancora bramavano le sue. 

<< e allora? cosa importa se sono ubriaca >> farfugliai. Lo attirai a me per poterlo stringere. I miei denti affondarono nel suo labbro inferiore. Lo strinsi forte, tanto da farlo mugolare in approvazione o in disapprovazione? in quel momento non ne ero sicura. La mia mente era annebbiata, a causa dell'alcool. 

<< non farmi arrabbiare >> disse senza pensarlo realmente. I suoi occhi erano selvaggi, proprio come i miei. Il respiro incontrollato e la sua pelle accaldata. Dio. Sta volta non avrei fatto la brava ragazza.

<< non lo pensi davvero >> ridacchiai. Morsi gentilmente il lobo del suo orecchio provocando un gemito gutturale da parte sua. Le sue dita scavarono sulla mia pelle con prepotenza. 

<< t-tu n-non sei così non faresti queste..c-cose >> balbettò rosso in viso. Scrutai il suo corpo attentamente. Mi sentivo libera, e avevo abbastanza coraggio per fare quello che avevo sempre desiderato. Intravidi un piccolo divano e lo trascinai li. In modo brusco lo costrinsi a sedersi. Spalancò la bocca sorpreso della mia audacia. << che diavolo ti succede? >> 

Gli sorrisi lasciandogli un piccolo bacio sulle labbra prima di giocare con il cavallo dei suoi pantaloni. Le sue bellissime iridi versi si intensificarono e respiri piccoli e silenziosi lasciarono la sua bocca. Abbassò lentamente la testa per vedere i miei movimenti. Le mie dite si muovevano in cerchio sul suo rigonfiamento. Volevo provocarlo e ci stavo riuscendo.

<< era da un po che volevo farlo >> diedi vita ai miei pensieri. I suoi occhi, ormai scuri incontrarono nuovamente i miei. Mi voleva, ed era stanco di continuare a lottare. 

<< cosa vuoi? >> domandò con voce rauca. Senza rispondere alla sua domanda, incominciai ad abbassare ad una lentezza estenuante i suoi boxer. Harry sembrava frustrato, impaziente e forse dispiaciuto di non avere il controllo su di me, per una volta. La sua pulsante erezione spuntò fuori e un gemito di sollievo uscì dalle sue labbra rosse. Coraggiosamente, lo presi in mano. Ero meravigliata di me stessa, non avrei mai fatto nulla di tutto ciò fino a poco fa. Harry mi guardava in modo enigmatico, quasi come volesse studiare la mia espressione facciale. Era così bello e in quel momento troppo calmo. Sapevo di star commettendo una pazzia, dopo tutto eravamo in una casa di un socio di suo padre. Chiuse gli occhi e risucchiò un respiro. I miei movimenti erano troppo lenti, riuscivo a percepire la disperazione nel suo viso << ti prego >> ansimò sollevando i suoi fianchi dal piccolo divano. 

Mi abbassai verso di lui per lasciargli un altro bacio. << faccio io piccolo >> sussurrai in un suo orecchio. Avvolse le sue braccia dietro la mia schiena, per tenermi stretta a se. Il suo petto si muoveva ad una velocità anormale. 

<< piccolo? >> gemette confuso << non chiamarmi così >> ringhiò stringendomi ancora più forte. Sorrisi contro il suo collo. Cambiai i suoi piani spostando le sue braccia dalla mia schiena.

Guardai il suo pene prima di inginocchiarmi fra le sue gambe. Harry mi guardava in modo incontrollato. Mi sentivo attratta da ogni cosa che riguardasse quel ragazzo. Era un desiderio che sperai durasse per sempre, e in qualche modo decisi di dimostrarglielo nel modo più assoluto che una ragazza potesse fare per il proprio ragazzo. Ritirai i miei pensieri in un angolino, per poi avvolgere le mie labbra intorno a lui. 

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora