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Da quando eravamo saliti in macchina, Harry non mi ha rivolto parola, le sue sopracciglia sono costantemente aggrottate, per la rabbia <<io....volevo ringraziarti per avermi salvata>> mi voltai per vedere una sua piccola reazione che purtroppo non appariva. Mi sentivo una stupida, ma dopo tutto, la colpa non era la mia, non era mia intenzione quella di farmi rapire per la seconda volta in meno di una settimana << non è colpa mia >> sbuffai. Stava esagerando.

<<cosa diavolo vuoi>> scattò. Lo guardai accigliata per la sua affermazione , il suo comportamento da stronzo era insostenibile, incrociai le mie braccia e accavallai le gambe

<<niente>> borbottai.

<<sei una fottuta idiota, lo sai non è vero?>> disse con tono severo, chiusi gli occhi stanca delle sue continue offese.

<<beh, di certo neanche a me ha fatto piacere essere in quella situazione , sai non vedevo proprio l'ora che arrivasse quel bastardo per portarmi via, si Harry e non vedevo l'ora che giocasse con me con una fottuta pistola!!>> urlai furiosa, le sue nocche diventarono bianche per la presa forte esercitata sul volante.

<<dannazione! saresti dovuta restare accanto a me! ci mancava poco che la festa venisse rovinata a causa di quell'idiota di Ridge>> sbraitò, era molto più preoccupato per la festa che per me.

<<dovevo andare al bagno!>> mi difesi, anche se era una balla. Iniziò a ridere, ma non per divertimento.

<<non prendermi in giro Turner, sei stata via per più di mezz'ora! quindi risparmiami le tue inutili cazzate!>> quando mi urlava così, mi ricordava tanto Etta, la signora della mia casa famiglia.

<<smettila di urlarmi contro!! non ti sopporto quando fai cosi!!>> ero esasperata, e volevo uscire a tutti i costi da quella macchina.

<<io ti urlo contro quanto voglio >> mi graffiai con forza i palmi delle mie mani. Finalmente arrivammo, e un misto di preoccupazione e rassicurazione si fusero in me. Una volta fermi all'interno della villa scesi dalla macchina di fretta sbattendo lo sportello con furia, camminai avanti velocemente senza curarmi delle urla di Harry che provenivano da dietro.

<<tu, stai esaurendo la mia pazienza Turner>> disse dopo avermi scaraventata sulla porta. I miei polsi erano stretti in una sua mano, <<devi smetterla adesso Vickie, posso essere peggio di così>> continuò a tre centimetri del mio viso.

<<non mi fai paura>> me ne uscii, '' ma cosa diavolo ti salta in mente? '', mi rimproverò duramente la mia voce coscienza. I suoi occhi iniziarono a scurirsi, piegò leggermente la testa e continuò ad osservarmi in modo curioso, il mio petto incominciò ad alzarsi e abbassarsi velocemente a causa del suo corpo ravvicinato al mio.

<<oh Vickie, dovresti>> sussurrò. Continuò a tenermi bloccata << ti strapperò questo vestito, ora, lo sai vero piccola?>> le mie pupille si dilatarono e le mie gambe tremarono, la forza del mio corpo mi aveva completamente abbandonata <<strapperò tutto quello che ricopre il tuo corpo morbido>> la sua lingua disegnò una piccola linea al di sotto del mio orecchio destro, gemetti in disapprovazione, lasciò i miei polsi e io arrampicai le mie mani sulle sue spalle per cercare equilibrio, mi sentii cedere e il mio fondo schiena toccò terra in pochi secondi. Harry si abbassò con me <<ehi ehi non qui piccola, come sei impaziente>> rimasi paralizzata. Non riuscivo a reagire alle sue avances e al suo assalto sulla mia pelle debole, queste emozioni erano troppo forti per me, tutto quello che racchiudeva Harry era elevato per me, la sua voce, i suoi occhi, il suo tocco, la sua bocca, la sua lingua, il suo sguardo, il suo corpo, il suo modo rude e il suo lato crudele erano troppo forti.

Cercò di risollevare il mio corpo dolcemente, <<sei troppo debole>> le sue mani ricoprirono le mie guance accaldate, le sue labbra soffici premettero sul mio collo, chiusi gli occhi scombussolata per quello che provavo, cercai di distanziarmi prima che potesse fare altro, i miei tentativi andarono in fumo a causa del suo braccio che mi teneva stretta a lui, i suoi occhi verdi fissarono i miei mentre una sua mano scendeva in mezzo alle mie gambe, le chiusi d'istinto <<aprile>> mi ordinò, scossi la testa in risposta <<fai quello che ti dico, oppure lo farò con la forza>> la sua voce roca mi fece gelare le vene, un brivido mi percorse la schiena . Obbedii alle sue parole, con riluttanza e un suo dito sposto di lato i miei slip per farsi strada sulla mia intimità, chiuse gli occhi e sollevò la testa in segno di approvazione <<non è così male vero >> ridacchiò e io lo allontanai, non riuscivo a reggere questo gioco malato.

<< no! Basta i-io non ci r-riesco >> balbettai stringendo con forza le mie gambe.

<< Victoria >> sussurrò.

Sentimmo dei rumori forti e improvvisi, provenire all'interno del giardino di Harry, la sua espressione divento seria. I suoi occhi verdi si girarono intorno attenti, mi girai intorno anch'io per vedere chi si fosse intrufolato, i miei battiti accelerarono non appena sentii delle risate malefiche, Harry non disse nulla aprì la porta velocemente e mi prese in braccio, mi trascinò al piano di sopra senza mai lasciarmi, mi portò sul mio letto e lasciò la mia stanza << Harry dove vai! potrebbero essere pericolosi!>> lo avvisai.

<< non dire sciocchezze Victoria >> stava per chiudere la mia porta, ma lo fermai <<ma...>> lui mi spinse dentro.

<< rimani qui, non fiatare, non dire nulla, stavolta fa come ti dico>> il suo sguardo sembrava che m'implorasse, annuii di rimando per rassicurarlo, lui chiuse la porta a chiave e uscì nuovamente fuori.

***

Camminai avanti e indietro preoccupata, non riuscivo a sentire molto, ammisi che ero tentata di abbattere la porta per raggiungerlo, per vedere cosa stesse succedendo, oppure di affacciarmi al mio piccolo balcone per riuscire a vedere qualcosa, ma avevo promesso a Harry che sarei rimasta in silenzio.

Erano passati più di dieci minuti e lui ancora non aveva messo piede a casa, e se gli avessero fatto del male?, e se l'avessero ferito o peggio, ucciso?, no mi rifiutavo di pensarlo, non poteva essere. '' Andiamo ragiona Victoria se è morto tu potrai finalmente scappare e essere libera '' sorrise trionfante la mia voce coscienza, scossi la testa e la cacciai via.

Appoggiai la mia schiena contro la porta di legno in sua attesa, passarono altri lunghi minuti e poi qualcosa mi svegliò dal mio stato di trans, sussultai e sobbalzai al suono di uno sparo, il secondo in tutta la mia giornata, riuscivo a sentire il mio cuore battere all'impazzata, mi alzai di scatto dal pavimento e mi fiondai sul piccolo balcone per gridare il suo nome << Harry!>> non ricevetti nessuna risposta alla mia chiamata, era tutto fin troppo silenzioso e questo non faceva altro che peggiorare il mio stato di elevata preoccupazione.

Sentii dei passi lenti provenire da fuori, i miei occhi si illuminarono speranzosi, speravo che fosse Harry, lo speravo con tutto il cuore, '' ma se non fosse lui? '', ipotizzò la mia fastidiosa vocina interiore. La chiave si infilò nella serratura e finalmente la porta si aprì, il suo bel verde era stato rimpiazzato da un colore ben scuro, la sua espressione vuota trasmetteva panico, cosa diavolo era appena successo? Quello sparo?, mi guardò in modo terrificante, tremai vedendo il suo viso completamente bianco, sembrava un fantasma << Ha- Harry?..cos'è cos..stai bene?>> balbettai, lui non rispose , si voltò semplicemente per andare in camera sua. Tante domande si fecero strada nella mia testa, quello sparo, il viso di Harry e se lui? no non poteva essere, mi coprii la bocca sconvolta, se Harry fosse un assassino avrei una ragione in più per scappare via da lui.

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora