CHAPTER 81

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Capitolo

81

POV'S CATHERINE

Scesi dall'auto in compagnia di Paul, mi aveva sorriso tutto il tempo, oggi avremmo chiuso il caso, il nostro primo caso. Eravamo nel grande palazzo dove un famoso imprenditore, stimato da un gran numero di persone, stava per vedere l'ultima volta il sole.

<< a che piano si trova il nostro uomo? >> chiese impazientemente il mio capo. Il signor Riley non era mai stata una persona paziente. Era sempre arrabbiato e le sue mani erano sempre strette in due pugni.

<< a l'ultimo piano >> risposi guardando il soffitto, come se in qualche modo riuscissi a vedere Jhon.

<< bene, io Mark e Joy prendiamo l'ascensore centrale e ci fermiamo al penultimo piano, nel caso cercasse di scappare, tu Paul e Jason prendete l'ascensore che si trova a sinistra, vedete di non farvelo scappare >> ordinò Riley per poi dirigersi con gli altri all'ascensore.

<< avete sentito tutti no? questo è il piano >> incespicai sulle parole. Tutta quella situazione era diventata tutta d'un tratto stressante e difficoltosa. Sfilai dalla mia tasca destra un elastico per capelli e con movimenti veloci mi legai i capelli, lasciando scoperto il mio viso. Paul e Jason annuirono e mi seguirono attraverso la grande sala di ricevimento. Una signora si alzò dalla sua postazione 

<< scusate, avete un appuntamento? >> domandò agitata.

<< non ci serve  un appuntamento siamo dell'FBI >> scattò Riley alla povera donna che fissò il distintivo con occhi sbarrati e tremanti. Non aggiunse altro e  tornò seduta. 

<< cosa succede? >> i suoi occhi piccoli seguirono ogni nostro movimento.

<< stia calma signora >> la rassicurai. Le porte dell'ascensore si aprirono e noi entrammo. Paul e Jason si rivolserò sguardi d'intesa. La mia mano era avvolta in modo sicuro alla pistola che era nascosta dietro alla mia giacca color crema. 

<<lascia andare noi due avanti Catherine >> disse Paul guardando le porte che finalmente si aprirono. Sbuffai e camminai avanti, ignorando i loro commenti.  << fai attenzione cazzo >> mormorò alterato. 

<< l'ufficio di Jhon deve essere li giù >> indicai la porta vetrata 

<< si, sulla porta ci è scritto White >> confermò le mie supposizioni Jason, superandomi e correndo al suo ufficio. 

<< merda >> imprecai e seguii a passi veloci Jason e Paul. L'adrenalina prese possesso del mio corpo dal momento che Jason entrò. 

<< Jhon White? giusto >> chiese con voce dura il nostro compagno di squadra. Il suo petto si alzava ed abbassava rapidamente. Socchiusi leggermente la bocca alla vista di quell'uomo, aveva gli stessi occhi di Harry, solo più intensi e scuri. Gli stessi lineamenti, solo più marcati. Le sue mani stringevano dei fogli bianchi, probabilmente documenti. Ci guardò stizzito.

<< si, sono io >> rispose svogliatamente << c'è qualcosa che non va? siete piuttosto sconvolti >> scherzò. Anche la sua voce era bassa e roca come quella di suo figlio, ma la sua era più profonda. 

<< siamo dell'FBI >> parlai facendo un passo avanti << e lei è in arresto >> i suoi occhi si scurirono e le sue mani lasciarono quei fogli facendoli ricadere sull' enorme scrivania. Deglutì rumorosamente e serrò la mascella. Paul si avvicinò a quell'uomo e in modo violento afferrò le sue mani che tremavano.

<< in arresto? >> mormorò guardano tutti e tre << per cosa >> sogghignò. Mi sentii più coraggiosa dal momento che le sue mani furono bloccate da delle manette. 

Mr. WhiteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora