Guardavo la televisione in salotto in attesa di Harry, dopo la mia scelta, dopo il bacio e dopo le nostre conversazioni poco caste quella chiamata mi aveva fatta preoccupare, Harry era strano, nervoso e quasi ansioso. Non mi aveva voluto dire niente, l'unica cosa che sono riuscita a capire era che la voce apparteneva ad una donna, almeno credo. Non mi aveva nemmeno dato il tempo di realizzare la cosa che lui era già lontano da me per non essere disturbato. Il fatto che pensassi fosse una donna mi rendeva stupidamente gelosa. Cercai di distrarmi guardando la tv, trovai interessante poter girare i canali a mio piacimento, nella mia vecchia casa famiglia era già un miracolo se i miei occhi potevano ricadere accidentalmente sulla schermata illuminata. Ricordavo come io e la mia amica Liz da piccole ci nascondevamo dietro il grande divano blu, per guardare la televisione. Quel poco che riuscivamo a vedere era solo sport, sport, sport e ancora sport. Mi fermai in un canale dove trasmettevano un film. C'era un bimbo molto carino che tirava la propria mamma verso la ruota panoramica illuminata da tanti colori diversi. Invidiai quel sorriso allegro che gli incorniciava il visino tondo. La mamma rideva spensierata pregandolo di rallentare, una scena adorabile pensai. Il piccolo elettrizzato ridacchiò soddisfatto una volta che riuscì a salire nella ruota panoramica. Si susseguirono diverse immagini che mostrarono l'immenso parco giochi dove si trovarono. Provai un senso di tristezza, non ero mai andata da piccola in un parco giochi ne tanto meno con la mia mamma o con mio papà. Sobbalzai sul comodo divano una volta che vidi Harry entrare sbattendo la porta dietro di se con non creanza. Mi guardò come per dire '' non c'è bisogno di spaventarsi solo perchè sono entrato'' osservai ogni suo movimento rimanendone affascinata. Tutto quello che gli riguardava per me era interessante, ma ero allo stesso tempo un pò tesa, cosa sarà successo con quella donna che l'aveva chiamato sta mattina? mi domandai mentalmente.
<< cosa guardi?>> mi chiese con disinvoltura. Le sue mani grandi erano occupate a sistemarsi le maniche della sua camicia bianca.
<< un film>> spiegai. Altre immagini allegre del bimbo e della sua mamma mi fecero sciogliere, sorrisi con amarezza pensando che sopra a quel cavalluccio davanti a quella donna ci fossi io. Immersa nei miei pensieri non mi resi nemmeno conto dello sguardo di Harry posato su di me. Mi scrutava attentamente, era come se non capisse la mia tristezza assurda per una scena cosi allegra e felice. Feci finta di nulla e continuai a guardare il televisore.
<< odiavo quei cavallucci>> sbottò sprofondando nel divano << ricordo quando mio padre mi obbligava a salirci per far contenta mia cugina, scommetto che tu li adoravi>> risi pensando ad Harry come un bimbo che metteva il broncio mentre era sopra a uno di quei cavallucci.
<< in realtà non ci sono mai salita...non sono mai andata ad un parco giochi, immagino però che deve essere bello>> fantasticai. Harry mi guardò sorpreso.
<< vuoi dirmi che non sei mai andata ad un parco giochi da piccola?>> annuii per non dover rispondere. Sembrava quasi assurdo per lui che un bambino non fosse mai andato ad un parco giochi << sai quando ero piccolo andavo ad un piccolo parco giochi di New York, mio padre conosceva il proprietario della ruota panoramica, sai l'omino dietro la cassa che ti da i biglietti per poterci salire>> risi per la sua descrizione esagerata << potevo andarci quando volevo, mi regalava sempre le corsie, non mi faceva pagare nulla....quando ero piccolo ero sempre stato preso di mira da dei bulletti, l'unico amico che avevo era Andy il signore della ruota panoramica,a parte Terence, quando ero giù di morale spesso delle volte andavo da lui per sfogarmi, lo andavo a trovare spesso il Martedì, così spesso che alla fine per lui e per me quel giornò divento un appuntamento fisso. Mi aveva sempre capito, aiutato, dato i giusti consigli. Sai molti bambini non avevano bisogno di scappare di casa la notte in bici per andare ad un parco giochi solo per poter parlare con qualcuno che li ascoltasse. I bambini avevano i loro papà ad ascoltarli le loro mamme, ma io no. Andy è un uomo solitario che se ne sta per le sue, ma comunque un bravo uomo, da piccolo sognavo di diventare come lui, ma alla fine sono diventato un uomo troppo somigliante a mio padre. Sono quattro anni che non vado più a trovarlo, mi chiedo se sia ancora li>> la sua storia mi fece capire molte cose. I bulli, la poca attenzione dalle persone che si amano. Se Harry avesse avuto un infanzia felice a quest'ora sarebbe l'uomo che è davanti a me? domandi a me stessa. La sua vita era piena di difficoltà quanto la mia, entrambi abbiamo sofferto.
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Mr. White
Romance> gli chiesi arrabbiata, i suoi occhi verdi mi guardarono con malizia. > anche se l'odiavo con tutta me stessa il mio corpo non poteva di certo essere d'accordo con la mia mente, ad ogni sua parola accattivante rispondeva > dissi perplessa, picchiet...