Capitolo 4

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Capitolo 4:

Un rumore metallico sveglia il mio dolce riposo, facendomi alterare. Che cosa sta suonando così forte a quest'ora del mattino?
Quando apro un occhio mi accorgo che è il mio cellulare, o meglio, la sveglia che ho impostato sul mio cellulare. Sono solo le 7 di mattina e inizialmente non mi ricordo come sia possibile che io abbia messo la sveglia a quest'ora, ma l'arrivo in camera mia di Adam mi toglie ogni dubbio.

«Alzati. Devi portare Allie a scuola per le otto, io ti consiglio di alzare il culo e di svegliare quella bestiolina.» Indica Allie, che dorme ancora accanto a me, con le braccia piegate in avanti e i capelli sulla faccia, che le scoprono solo la bocca aperta (ormai è un'abitudine) e il mento paffuto.

Adam chiude la porta alle sue spalle, facendomi sprofondare ancora di più nel mio cuscino, la voglia di alzarmi e di iniziare una nuova giornata era pari a zero. Siamo già a metà settembre e pensare che sembra ieri che è iniziata l'estate. Perché è sempre così?

Mi alzo controvoglia, rischiando anche di cadere dal letto, visto il mio ottimo equilibrio. Fortunatamente mi riprendo in tempo, prima di fare un tonfo a terra e di finire al piano di sotto, a fare colazione con i vicini.

Cammino come uno zombie fino al bagno, dove faccio i miei bisogni e mi sciacquo la faccia con l'acqua tiepida. Torno in camera e inizio a chiamare Allie in maniera più dolce e tenera possibile per me, ma visto che con le maniere buone non si ottiene niente, apro le persiane, illuminando con la luce del giorno la sua faccia.

Allie mugola e si gira dall'altro lato, rischiando anche di cadere di sotto dal letto, ma con un movimento veloce l'affetto e la scuoto, cercando di svegliarla.

Allie di solito è mattiniera, ma ha il sonno pesante, potrebbe scoppiare la terza guerra mondiale e lei continuerebbe a dormire. Al contrario di me che, invece, ho il sonno leggero e per ogni minimo rumore mi sveglio.

Nel frattempo che Allie inizia a riprendere conoscenza, stropicciandosi gli occhi e sbadigliando, io cerco qualcosa da mettermi.
«Allie, ti prego, svegliati. Devi andare a scuola, è il primo giorno!»

Quelle parole sembrano risvegliarla,  infatti salta giù subito dal letto e corre in bagno. 
Non so neanche come porterò mia sorella a scuola, visto che l'auto la prende Adam per andare in centro a lavoro e io non ho la patente. Potrei chiedere a Kail di passarci a prendere, ma a quest'ora dorme di sicuro, e so che in questi giorni ha sempre fatto tardi. Ora che James è qui, Kail è sempre più impegnato con lui, fanno tutto insieme.

Mi vesto velocemente, mettendomi dei pantaloncini fino al ginocchio neri con sopra una canottiera larga viola scuro.
Esco velocemente da camera mia, attraverso il piccolo e stretto corridoio, spoglio e poco arredato, per poi arrivare in salotto, e oltrepassarlo per arrivare in cucina, dove preparo alla sveglia la colazione, anche perché sono già le sette e mezzo, quindi tra un quarto d'ora Allie deve essere a scuola, ma io non so ancora come arrivare fino al centro della città, se non a piedi.

Inizio a magiare e mando qualche urlo ad Allie, infischiandomi dei vicini e dell'ora, la vedo correre verso di me, con la spazzola in mano. Ha dei pantaloni lunghi leggeri, con le stampe floreali, e una maglietta a maniche corte tutta bianca.

«Oggi me li lascio sciolti i capelli. Così la maestra vede quanto sono lunghi e mi fa i complimenti.» Mi avverte lei, posando la spazzola sul tavolo dopo essersi pettinata per bene la sua chioma di capelli castani-biondi, facendoli ricadere sulle spalle.

«Mh», dico solo. «Potresti metterti un cerchietto per tenerti indietro queste ciocche ribelli.»

Sembra entusiasta della mia idea e scende giù dalla sedia, per scappare via, mentre io mi maledico di averle trovato una scusa per perdere altro tempo.
Mi alzo dalla mia postazione seduta al tavolo e poso le tazze sporche nel lavabo, le pulirò quando tornerò a casa, ora sono troppo impegnata a cercare un modo per far entrare Allie in tempo, senza però avere l'uso dell'auto. Certo che Adam poteva aspettare e portarcela lui, considerando che io sono ancora piccola per la patente e che non abbiamo una macchina in più.

You and me baby how about it?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora