Capitolo 9:Questa mattina a svegliarmi non sono le urla di Allie, come sono ormai solita svegliarmi, ma qualcuno mi sta tirando delle pacche sulla schiena.
Mi giro per avere la schiena appoggiata al letto e per respirare, visto che avevo la testa affondata nel cuscino ed ero supina.
«Amanda.» Sussurra Phoebe, la voce impastata dal sonno. «Devi svegliarti. Adam ti ha tempestata di messaggi e chiamate.»
Svegliarsi così non è vita, però.Ancora ad occhi chiusi mi siedo sul letto e passo una mano nei capelli, tutti attorcigliati e terribilmente gonfi, e poi sulla faccia.
Appena apro gli occhi vedo Phoebe ai piedi del letto, ancora in pigiama e con una vestaglia rosa sulle spalle. Anche i suoi capelli neri non sono messi meglio dei miei.
«Passami il telefono.» Le dico e faccio uno sbadiglio, che non riesco a controllare.«Eccolo.» Sussurra e me lo porge. Poi si alza dal letto e va verso la porta del bagno che lei ha privato. «Vado al bagno. Tu intanto svegliati.»
Emetto un lamento poco fine e mi sdraio sul letto con un botto, accendo lo schermo del cellulare e noto subito l'ora. Sono le 10 del mattino. Vorrei tanto poter tornare sotto le coperte e dormire. Non fa più tanto freddo, ma è comunque piacevole stare sotto le lenzuola la mattina. In secondo luogo, vedo le notifiche dei messaggi e delle chiamate di mio fratello.«Dio mio..» Sussurro tra me e me, scorrendo le notifiche.
Decido di evitare di leggere e rispondere a tutti i messaggi e di chiamarlo direttamente, pur sapendo che a quest'ora della mattina, esattamente le dieci del mattino, sta lavorando. Una piccola pausa gli è concessa. Credo.
Dopo un paio di squilli risponde e dalla sua voce traspare chiaramente preoccupazione.
«Dove sei? Stai bene?» Domanda subito.«Buongiorno, sì, sto bene. Sono a casa di Phoebe, come ti avevo detto.» Faccio scivolare le mani sui bordi delle lenzuola e gioco con i fili penzoloni dal letto. «Se fossi stata male ti avrei chiamato, Adam.»
«No, non è vero, non lo avresti fatto.» Risponde subito. «Verso che ora torni a casa? Passi tu a prendere Allie a scuola? Io non credo di liberarmi per pranzo.» Un lungo sospiro è tutto ciò che si sente dopo queste richieste.
«Ci penso io ad Allie e torno a casa prestissimo. Giusto il tempo di vestirmi e parto.» So per certo che con lui non posso fare la sfaticata.
«Ciao, Adam. Buon lavoro, a più tardi.»La porta di fronte al letto, quella del bagno, si apre e Phoebe fa ingresso in stanza, già vestita e con la faccia lavata. Ha un aspetto decisamente più umano.
«Chiamato tuo fratello?» Domanda appoggiando i vestiti del pigiama su una sedia vicino alla scrivania bianca.
«Mh mh.» Annuisco. «Mi preparo che devo andare a casa. Ho diverse cose da fare e non ho la macchina, perciò non so come farle.» Mi alzo controvoglia dal letto e mi stiracchio tutta, alzando le braccia e allungandomi il più possibile. «Vado al bagno.» Prendo la sacca che avevo lasciato per terra la sera prima ed entro in bagno. Mi do una sistemata e mi vesto alla svelta. Farò le cose per bene una volta arrivata a casa mia. Non riesco ad andare al bagno se non sono a casa mia.
«Eccomi.» Annuncio appena esco dal bagno, ma Phoebe non c'è, perciò mi anticipo e prendo la sacca e tutto ciò che posso aver lasciato in giro e scendo le scale per arrivare in cucina e prendere qualcosa per colazione.
«Buongiorno Amanda.» Mi saluta Charlie sorridente. È sul tavolo in cucina, con il computer in mano e dei fogli scritti fitti fitti lì vicino. Alza lo sguardo per salutarmi, ma giusto un secondo, i suoi occhi tornano subito sullo schermo del computer.
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You and me baby how about it?
Romance[COMPLETA] «Amanda sapeva che era sbagliato, ma lo voleva comunque. E quando Amanda vuole qualcosa, Amanda la ottiene. » Amanda è una giovane ragazza di diciotto anni. Vive in un quartiere schifoso americano con suo fratello maggiore, Adam, e sua so...