Capitolo 88

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Capitolo 88:

Lo sparo risuona nella stanza e il ragazzo si accascia a terra urlando dal dolore. Ho mirato alla spalla, per fortuna.

Il cuore mi batte forte nel petto e sento le dita delle mani formicolarmi. Deglutisco e fisso i miei occhi in quelli di Andrew, che mi guarda per un paio di secondi prima di colpire l'altro ragazzo anche lui distratto da quello appena successo.

«Filate via di qui.» Urla Andrew e tira su i due ragazzi accasciati al pavimento. Li spinge con forza verso la porta rimasta aperta e li sbatte fuori di casa. «Fate in modo che non vi veda più, sennò vi faccio fuori.» Li minaccia e chiude la porta con un gran tonfo.

Si gira a guardarmi e si passa una mano tra i capelli. Prende un bel respiro e accenna un sorriso. «Spari bene per essere una ragazza.»

«Non ti conviene provocarmi quando ho questa in mano.» Agito la pistola e faccio un sorrisetto impertinente. «Hai visto che ho le palle per sparare.»

«Devo dartene atto.» Mormora andando verso il lavello della cucina e si prende un bicchiere d'acqua.

«Un grazie non farebbe schifo.» Commento camminando verso di lui. Appoggio la pistola sul tavolo e sento dei rumori provenire dal piano di sopra.

Fa uno sbuffo che tende più a una risata e alza la testa verso il soffitto. «Dio.» Dice ridacchiando. «Grazie.» Mormora infine, posando i suoi occhi su di me. «Ma ce l'avrei fatta anche da solo.»

«L'ho visto.» Affermo sarcastica e un sorriso sbuca anche sul mio viso.

«E così tu sei la ragazza di Mitchell, eh?» Domanda con enfasi e mi porge un nuovo bicchiere d'acqua. «Sarebbe fiero del tuo intervento di oggi, no?»

Scrollo le spalle e mi porto il bicchiere alle labbra. «Suppongo di sì.»

«È risaputo che Mitchell se le scelga bene le donne.» Fa con tono giocoso e alzo gli occhi al cielo.

Proprio in quel momento sentiamo dei passi scendere le scale ed entrambi guardiamo la figura di Phoebe arrivare.

«La ragazza ha iniziato a lamentarsi nel sonno. Penso voglia qualcosa da bere. Non ho ben capito.» Mormora e il ragazzo alle mie spalle si appresta a salire le scale e raggiungere la ragazza.

«Che è successo qui?» Domanda Phoebe una volta rimaste sole. I suoi occhi vagano per la stanza un po' in disordine e punta l'indice su una chiazza di sangue per terra, in prossimità di dove ho sparato io. «Quello?»

«Ho sparato a uno degli aggressori.» La informo annuendo. «Pronta per andare? Tra poco Sasha sarà qui.»

Phoebe fa per rispondere, ma viene anticipata da un forte bussare alla porta. Ci voltiamo entrambe verso il portone.

«Resta dietro di me.» La istruisco e mi avvicino alla maniglia della porta. Tolgo la sicura e la apro.

Il mio cuore sobbalza quando mi accorgo che è lui. «Sasha!» Esclamo e spalanco la porta per farlo entrare. Il sorriso gigante che ho ora in faccia dovrebbe sparire presto.

«Ehi Chérie.» Fa lui entrando e chiudendo la porta alle sue spalle, proprio mentre uno sparo risuona per la strada. «Lo avevo detto io che questa zona andava rasa al suolo una volta per tutte.» Mormora e poi alza lo sguardo sulla mia amica. «Ciao Phoebe.» Accenna un saluto.

Lei è rimasta zitta e ferma nella sua posizione e sembra essere imbambolata. «Come l'hai chiamata?» Chiede, infine.

«Chérie.» Rispondo io per lui. «È francese.»

You and me baby how about it?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora