Capitolo 61

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Non ho avuto modo di controllare prima di pubblicare, quindi perdonatemi in caso di errori ahaha. Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti :)
Buona lettura, M.



Capitolo 61:

«No, non ci credo. Non glielo hai detto sul serio.» Continua a ripetere Sasha rigirandosi nel letto.

Ieri, dopo aver parlato ancora un po' con Paul della situazione, l'ho subito chiamato per riferirglielo. Purtroppo, ieri sera doveva lavorare, quindi non siamo riusciti a vederci, ma quest'oggi è venuto a prendermi dopo pranzo e ora siamo sdraiati sul letto di camera sua.

Abbiamo ascoltato musica, chiacchierato e, stranamente, i nostri vestiti sono ancora tutti sui nostri corpi.

«Invece, credici. Perché è ciò che ho fatto. Gliel'ho detto! Certo, solo a Paul, ma è stato comunque un inizio.» Farfuglio e una ciocca di capelli biondi mi scivola davanti al volto. Le dita di Sasha si affettano a rimetterla al suo posto.

«Sono fiero di te.» Mormora e mi bacia lentamente. Chiudo gli occhi e sento le guance formicolarmi dalla strana sensazione. C'è qualcosa di diverso.

«Hai cambiato profumo?» Chiedo staccandomi da lui, ma dopo aver annusato l'aria intorno a me e al suo corpo, mi ricredo. «No, non è il profumo.»

«Ma cosa dici? Piccola pazza.» Mi sorride e si sporge di nuovo per baciarmi le labbra. Tira tra i suoi denti il mio labbro inferiore.

«Dico solo che c'è qualcosa di diverso. Forse sei te.» Mi sforzo di dire mentre le sue labbra massaggiano le mie.

«O forse sei solo tu.»

Si allontana da me dopo un ultimo leggero schiocco di labbra. «Hai parlato con Adam di un suo ipotetico figlio?»

«Sì.» Lascio un sospiro di sollievo. Non ne avevo fatto parola con nessuno, fatta eccezione per lui. Mi piace potergli parlare di qualsiasi cosa mi passi per la testa. «Ha detto che non ne ha intenzione di fare per un bel po' e che forse Dana ha solo affrettato i tempi, ma che non si sente pronto per fare una famiglia tutta sua ora.»

«È ancora molto giovane.»

«Sì. Ma poi mi spaventa un po' questa cosa che lui possa fare una famiglia tutta sua. Voglio dire, sì. Un giorno sicuramente ognuno avrà la sua bella famigliola felice e andrà a salutare i fratelli e le sorelle solo qualche rara occasione, ma non così presto. Non sono ancora pronta per lasciarlo andare via.» Ammetto un po'  imbarazzata. Non mi ero mai aperta così tanto con nessuno.

«Non devi farlo. E comunque ci sono fratelli e sorelle che si vedono regolarmente anche dopo aver formato ognuno la propria famiglia felice.» Mi rassicura lui.

«Mia Zia Eve si è trasferita a Manchester, quindi non passava mai del tempo con la Mamma. E zio Ernest era troppo occupato a lavorare e a star dietro a quella scellerata di sua moglie per preoccuparsi di chiamare mia madre tutte le sere.» Inizio ad elencare le persone che avrebbero potuto essere più presenti nella vita di mia madre.

«E tuo padre?»

È da un po' di tempo che cerca di insistere su questo argomento. Per ora, non ho avuto il coraggio di dir lui nulla.

«Cosa vuoi sapere di lui?» Cedo infine. Prima o poi deve saperlo.

«Che rapporto avete?» Sussurra e lascia che le sue mani mi accarezzino le spalle e la schiena coperte da un grande maglione.

You and me baby how about it?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora