Capitolo 51

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Capitolo 51:


La mattina seguente, un piovoso martedì di fine febbraio, mi alzo con la luna storta. Non ho voglia di vedere nessuno, ma nonostante questo la mia giornata è piena di impegni.

Mi sveglio velocemente e svogliatamente, con i richiami di Allie e i lamenti di Adam. Mi vesto con i primi vestiti che trovo nell'armadio, ovvero dei pantaloni pesanti a vita alta neri e una felpa larga, bianca, a collo alto. L'ho scelta proprio affinché mi copra la terribile macchia causata da Sasha il pomeriggio precedente.

Mi metto il solito rossetto rosso, quello che mi ha regalato Sasha per Natale, e il mascara. Dopodiché, senza neanche fare colazione, accompagno Allie a scuola. Allie è sempre la solita bambina vivace e anche stamani mi riempie la testa con frasi ad alta voce e senza alcun senso. O forse sono io che non ne trovo uno.

Dopo aver lasciato Allie a scuola e averle ricordato di ringraziare la maestra per i complimenti sulla sua bellezza, mi arriva una chiamata di Jackie.

«Sì?» Le rispondo tenendo il cellulare premuto tra la mia testa e la mia spalla. Ho le mani impegnate a cercare le chiavi dell'auto nella borsa.

«Amanda. Ho chiamato in un brutto momento?» Domanda sentendo che maneggio con qualcosa e qualche volta mando un'imprecazione quando non trovo ciò che cerco.

«No, dimmi.» Finalmente trovo le chiavi e apro l'auto. Mi ci fiondo dentro perché la pioggia sta diventando più insistente.

«Ti va se andiamo a prendere un caffè? Sono in città per pagare le bollette e..» Inizia a divagare, come suo solito, e io smetto di ascoltarla, come mio solito.

«Ti aspetto alla pasticceria vicino alla scuola di Allie. Vedi di sbrigarti o me ne vado. Ne ho mille da fare oggi.» Chiudo la chiamata dopo qualche affermazione da parte sua.

Esco di nuovo dall'auto e corro verso la pasticceria. Essendo sprovvista di un ombrello, mi bagno tutti i capelli e il cappotto. Nonostante avessi messo pure il cappuccio i miei capelli sono bagnati.

Resto ferma sulla soglia della pasticceria e guardo i miei capelli gocciolare e finire sul pavimento, mentre il mio cappotto è molto di scuro del solito. Guardo le punte dei miei anfibi e sbuffo quando noto che le scarpe solo l'unica cosa a non essersi bagnata. Strano.

«Amanda.» Mi saluta Zoe, la ragazza che ho incontrato ieri mattina.

Alzo lo sguardo su di lei. Ha i capelli neri legati in una coda alta e un po' di mascara sulle ciglia. Le sorrido. «Ciao Zoe.»

«Effettivamente aveva messo pioggia.» Dice guardando fuori dalla finestra del locale. «Non pensavo che ne facesse così tanta.»

«Qui non siamo in Spagna, Zoe. Qui quando piove fa disastri.» Mi tolgo dalle spalle il cappotto, ormai fradicio.

Zoe ridacchia e io le sorrido. Vado a un tavolo vuoto. Anche stamani non ci sono molte persone. Ci sono solo due ragazzi un po' più in là.

Mi siedo e appoggio la borsa e il cappotto sulla parte di panca vicino a me. Prendo il cellulare e mando un messaggio a Jackie dicendole di sbrigarsi.

«Posso portarti qualcosa?» Chiede Zoe facendo la sua comparsa al tavolo. Abbasso il cellulare.

«Un cappuccino e un muffin al cioccolato. Zoe? Potresti riscaldarmelo il muffin?» Chiedo gentilmente e ottengo da parte sua un grande sorriso.

Dopo qualche secondo la porta della pasticceria si apre e alzo lo sguardo, sperando che sia entrata proprio Jackie. Rimango sorpresa quando vedo Sasha.

You and me baby how about it?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora